L'inchiesta era deflagrata nel luglio scorso 2017 mettendo sotto la lente di ingrandimento la ricostruzione di decine di monumenti danneggiati dal terremoto, tra edifici pubblici e chiese, tra cui il Teatro Comunale dell'Aquila, la chiesa di Santa Maria Assunta a Tione degli Abruzzi, la chiesa di San Domenico a Sulmona, la chiesa di San Salvatore a Civitaretenga, la Badia di Sulmona, piazza Duca degli Abruzzi-Porta Branconia dell’Aquila, Torre medicea di Santo Stefano di Sessanio, la chiesa di San Sisto all’Aquila, il teatro comunale dell’Aquila e la chiesa di San Biagio a Cappadocia.
"L'importante è partecipare", così era stata ribattezzata, ipotizzava un presunto giro di tangenti negli appalti gestiti dal Mibact Abruzzo; l'indagine, condotta dai carabinieri, aveva coinvolto imprenditori, tecnici e funzionari del ministero e della Soprintendenza e aveva portaro all'arresto di 10 persone e all'interdizione dall'esercizio della professione di altre cinque.
Nel maggio 2018, la Procura dell'Aquila aveva notificato la conclusione delle indagini a 26 persone, l'atto prodromico alle richieste di rinvio a giudizio: le accuse nei confronti degli indagati andavano dall'abuso d'ufficio alla turbativa d'asta fino alla corruzione.
Ebbene, ieri è arrivato il rinvio al giudizio per 21 tra gli indagati: archiviata la posizione di Giancarlo Di Vincenzo, figlio di Berardino Di Vincenzo, ex segretario generale del Mibact, che è invece tra i principali imputati, avendo avuto - così sostengono gli inquirenti - un ruolo in più di un appalto nel mirino della Procura.
A processo finiranno anche Lionello Piccinini, Gianfranco D’Alò, Mauro Lancia e Valerio Agostinelli, nelle vesti di rup, direttore dei lavori, imprenditore e tecnico per una presunta falsa perizia nell’appalto per la chiesa di Tione degli Abruzzi; il rup Giorgio Aldo Pezzi e Berardino Olivieri, direttore dei lavori, per una presunta falsa perizia sui lavori alla chiesa di San Domenico a Sulmona. Sono stati rinviati a giudizio, inoltre, gli imprenditori Graziantonio e Antonio Loiudice su presunte irregolarità in relazione ai restauri per la Badia di Sulmona; gli imprenditori Ernesto Penzi e Lucio Piccinini per presunte irregolarità nei lavori di riqualificazione di Piazza Duca degli Abruzzi-Porta Branconia a L’Aquila.
E ancora: per l’affidamento di lavori complementari al Teatro comunale dell’Aquila andranno a processo gli imprenditori Vito Giuseppe Giustino e Leonardo Santoro, il direttore dei lavori e vice, Marcello Marchetti e Alessandra Del Cane, i tecnici Michele Fuzio, Domenico Pazienza e Michele Buzzerio, Antonio Zavarella e Pasquale Marenna: per i lavori della Badia di Celestino V è stato rinviato a giudizio l’architetto della Soprintendenza Franco De Vitis, mentre per i lavori della Chiesa di San Biagio in Cappadocia e della Chiesa di San Sisto l’architetto della Soprintendenza Giuseppe Liberati e il geometra Giuseppe Rossi.