Poco più di due mesi fa, in occasione del dodicesimo anniversario del terremoto, il titolare dell'Ufficio speciale per la ricostruzione del comune dell'Aquila, Salvo Provenzano, lanciava sulle nostre pagine un vero e proprio grado d'allarme: "Se si guardano i dati sembra che la ricostruzione sia quasi finita. In realtà non è così. In questo momento abbiamo un problema enorme, i ritardi nella consegna delle schede parametriche parte 2. Se continuiamo così, il rischio è quello di fare la stessa fine dell’Irpinia, con una ricostruzione che non terminerà mai".
Parlando di ricostruzione privata, "nel primo trimestre del 2021 - aveva spiegato Provenzano - il numero di parametriche parte 2 che abbiamo ricevuto in rapporto alle parametriche parte 1 è inferiore al 2%. Nel 2014 era del 90%, nel 2018 del 60%”.
Se non vengono presentati i progetti, cala anche il cosiddetto tiraggio: "Lo Stato ha stanziato 2,7 miliardi, ma siccome non riusciamo a spenderli il rischio è che possa spalmarli da qui a vent’anni anziché in cinque, come previsto dalla norma" aveva avvertito il titolare dell'Usra.
Sarebbe la pietra tombale sulla ricostruzione: "L’Aquila e l’Abruzzo rischiano di finire come l’Irpinia".
Provenzano non aveva puntato il dito contro nessuno ma aveva messo in evidenza una serie di criticità e di responsabilità diffuse: "Sicuramente c’entra il fatto che la ricostruzione si è spostata dall’Aquila città alle frazioni e lì c’è un quadro molto più complesso per quanto riguarda la titolarità delle proprietà delle unità immobiliari. I progettisti si trovano spesso davanti proprietà iper frazionate, che in molti casi non hanno avuto regolari successioni. Va detto, poi, che i tecnici devono misurarsi anche con difficoltà dovute alle richieste dei proprietari e dei presidenti di consorzio". Ma anche i progettisti hanno le loro colpe.
Si è creato un imbuto dovuto al fatto che pochi studi hanno collezionato centinaia se non migliaia di pratiche e a questo storico accentramento si sta aggiungendo anche tutto il carico delle pratiche di sisma e eco bonus: "All’Aquila, ci sono molti edifici classificati a suo tempo B che sono stati solo riparati. Ora i proprietari vogliono approfittare del sisma bonus per arrivare, giustamente, ad avere case più sicure ma siccome è una misura che ha delle scadenze precise molti tecnici stanno dando priorità a queste pratiche piuttosto che ai progetti legati alla ricostruzione".
In totale, le pratiche mancanti - tra SP1 e SP2 - all'inizio di aprile erano 980, con una preponderanza netta delle seconde, oltre 700.
Per sbloccare l'impasse, si dovrebbe ricorrere ai commissariamenti.
Di questo si è discusso stamane, in Commissione 'Garanzia e Controllo', convocata dal presidente Giustino Masciocco su richiesta del capogruppo di Forza Italia Giorgio De Matteis; il fatto che sia stato un esponente della maggioranza a chiedere la riunione dell'assise per fare un punto sul lavoro messo in campo dall'amministrazione attiva, sta ad indicare le frizioni che attraversano il centrodestra cittadino, anche nella gestione di criticità così spinose che rischiano di segnare il futuro della città.
Ciò che è emerso dal dibattito, tuttavia, è ancor più preoccupante, se è vero che l'assessore delegato Vito Colonna si è limitato a far parlare il dirigente del settore Roberto Evangelisti che ha prodotto una puntuale disamina tecnica, spiegando le lungaggini degli iter di commissariamento e la difficoltà di operare con uffici sottodimensionati; oltre le questioni amministrative, però, non è emersa alcuna chiara indicazione politica. Anzi, Colonna si è rammaricato per i tempi lunghi necessari al potenziamento degli uffici che, però, come sottolineato dal consigliere Paolo Romano, era questione che andava affrontata per tempo, con una puntuale riorganizzazione del personale e delle attività.
Sta di fatto che, ad oggi, ci sono presidenti di aggregato in ritardo anche di 2000 giorni nella presentazione della scheda parametrica parte 2 rispetto ai 90 giorni canonini stabiliti dalle norme. "Dare avvio alle azioni di commissariamento non è affatto semplice", ha chiarito Evangelisti; "è un processo lungo, che inizia con la diffida ad adempiere al consorzio: poi, ci sono i tempi tecnici per le controdeduzioni dei presidenti che, una volta ricevute, vanno esaminate. Laddove non fossero accolte, si procede col le procedure di commissariamento: l'estrazione di un commissario in seduta pubblica, la determina di nomina e, dunque, l'istruzione dell'ordinanza di occupazione temporanea con i soggetti che l'hanno ricevuto che possono fare ricorso al Tar. E' il caso del famoso aggregato Trecco che ha opposto la nostra ordinanza perdendo innanzi al Tribunale amministrativo. Una volta proceduto con l'occupazione temporanea, viene prodotta la notifica di immissione in possesso del cantiere e soltanto a quel punto inizia la vera e propria attività commissariale".
Va detto che, fino ad ora, le diffide ad adempiere, con la minaccia del commissariamento, qualche effetto l'hanno ottenuto: "Nel 2021, su 57 diffide sono arrivate 21 pratiche parte 2", ha sottolineato Evangelisti.
Ma i numeri non sono affatto rassicuranti: nel 2019 è stata inviata una diffida, col commissariamento dell'aggregato non essendo arrivate risposte; nel 2020, le diffide sono state 26: 19 le controdeduzioni accolte (in questi casi, viene riconosciuto che la responsabilità dei ritardi non è imputabile ai presidenti dei consorzi bensì a interferenze con strutture pubbliche, alle lungaggini dei piani di recupero, ai tempi della Soprintendenza su eventuali vincoli da apporre e, assi più frequentemente, a inerzia dei tecnici o a liti tra condomini), 7 i commissariamenti. Nel 2021, su 57 diffide - come detto - sono state protocollate 21 pratiche, 9 le controdeduzioni accolte, è stato concesso il prolungamento dei termini per 7 aggregati, i commissariamenti sono stati 13. 7 pratiche risultano ancora sospese.
A far di conto, dunque, in tre anni si è proceduto a 21 commissariamenti.
Lascia interdetti che, di fatto, non ci siano stati interventi - a parte il presidente Masciocco che ha condotto i lavori e il capogruppo di Italia viva Romano, né dai banchi della maggioranza né da quelli delle opposizioni; eppure, parliamo di una vicenda grave, che andrebbe affrontata con determinazione.
"Continueremo con l'azione commissariale", ha assicurato Evangelisti; "quest’anno, abbiamo già proceduto a due sorteggi di commissari e, nel frattempo, stiamo continuando ad inviare diffide. Contiamo di esaurire l’elenco che Usra ci ha trasmesso sulle sp2 in ritardo". Certo è che gli uffici sono sottodimensionati, ha riconosciuto il dirigente: "domani all'ufficio commissariamenti dovrebbe prendere servizio un dipendente che era in forza alla Asl; si tratta di un avvocato che ci è molto utile: gran parte del lavoro, infatti, è amministrativo. Abbiamo problemi sui permessi a costruire, e qui la problematica è più grave: da una analisi del fabbisogno approntata al momento del decreto d'assegnazione di personale straordinario per le procedure del sisma-eco bonus, è emerso che servirebbero almeno 4 figure in più rispetto all'organico attuale. In attesa che arrivino, abbiamo cercato di riorganizzare i processi, spostando intanto personale interno. Ma è una azione tampone".
Serve personale formato, ha tenuto ad aggiungere il dirigente comunale; viene da chiedersi, d'altra parte, come mai si assista inermi ad una vera e propria 'fuga' di funzionari dal Comune verso altri Enti; legittime le aspirazioni personali, sia chiaro, ma le richieste di trasferimento altrove sono dovute soltanto a questo?
Tornando ai commissariamenti, va chiarito che, al momento, parliamo soltanto degli aggregati costituiti che hanno presentato la scheda parametrica parte 1 e che, dunque, hanno già un contributo rilasciato; ci sono poi gli aggregati non costituiti, o che non hanno presentato la sp1: l'Usra ha emanato un avviso con cui ha fissato al 30 settembre 2021 il termine ultimo per inoltrare la domanda di contributo.
"Per ora, stiamo commissariando gli aggregati con contributo rilasciato" ha spiegato Evangelisti; "tuttavia, potremmo prendere in considerazione l'ipotesi di procedere anche con gli aggregati urgenti, per la tutela della sicurezza pubblica o per consentire ad altri aggregati di avviare i lavori o ai residenti di rientrarvi se terminati, anche se non è stata presentata la sp1. Ma il numero degli aggregati da commissariare è elevato: vedremo se riusciremo a farlo".