Lunedì, 16 Giugno 2014 18:14

L'Aquila, rischio salmonellosi in 6 frazioni: ordinanza del Comune

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Non finisce mai l'emergenza all'Aquila. Dopo le polemiche sulla legionella al Progetto Case di Roio, arriva un'altra (eventuale) emergenza che potrebbe mettere in difficoltà cittadini e amministrazione. Con un'ordinanza emessa dal sindaco Massimo Cialente - massima autorità sanitaria locale - viene interdetto "a qualunque uso, il suolo di eventuale recapito delle acque reflue di depurazione, fino a 100 metri dal punto di massimo ruscellamento accertato al di fuori dell’area perimetrata, destinata specificamente agli impianti di depurazione, con riferimento agli impianti di acque reflue recapitanti sul suolo, ovvero quelli di Arischia, Colle di Roio, Aragno, Collebrincioni, Campo Imperatore, Pescomaggiore e Civita di Bagno".

L'ordinanza si è resa necessaria a causa di una nota del Dipartimento di Prevenzione della Asl aquilana, avente ad oggetto "Endemia di salmonellosi umana", che potrebbe diffondersi sulle frazioni su citate. Si vieta "qualunque captazione di acqua superficiale per qualunque uso, fino al ripristino della normalità batteriologica, finalizzato alla prevenzione della casistica umana di salmonellosi" per un periodo di almeno 120 giorni, a partire dall'emissione dell'ordinanza.

L'ordinanza andrà avanti dunque per tutta l'estate, a meno che la Asl non la revochi prima della scadenza. Quali sono gli effetti? Stiamo parlando delle acque reflue, cioè non quelle da bere o quelle che escono dai rubinetti delle case, ma di quelle - ad esempio - utilizzate dai cittadini e agricoltori per innaffiare.

A questo punto la Asl dovrà emanare un vademecum contenente tutti i suggerimenti precauzionali del caso.

 

La nota integrale del Comune dell'Aquila

In ottemperanza a quanto disposto, con propria nota, dal Dipartimento di Prevenzione della Asl n.1 (L'Aquila-Avezzano-Sulmona), avente ad oggetto "Endemia di salmonellosi umana", il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, quale autorità sanitaria locale, ha emanato un’ordinanza con la quale stabilisce di "interdire rigorosamente, fino all’estinzione del fenomeno, qualunque captazione di acqua superficiale per qualunque uso, fino al ripristino della normalità batteriologica, finalizzato alla prevenzione della casistica umana di salmonellosi".

L’ordinanza stabilisce altresì di "interdire, a qualunque uso, il suolo di eventuale recapito delle acque reflue di depurazione, fino a 100 metri dal punto di massimo ruscellamento accertato al di fuori dell’area perimetrata, destinata specificamente agli impianti di depurazione, con riferimento agli impianti di acque reflue recapitanti sul suolo, ovvero quelli di Arischia, Colle di Roio, Aragno, Collebrincioni, Campo Imperatore, Pescomaggiore e Civita di Bagno".

La durata del provvedimento è stabilita in 120 giorni, “fatti salvi – come recita il documento – ulteriori, necessari provvedimenti di proroga o revoca. Per l’individuazione - prosegue il testo dell’ordinanza – del limite temporale relativo al ripristino della normalità, si farà riferimento all’esito delle ulteriori informazioni che la Asl è tenuta a fornire tempestivamente al sindaco, in quanto Autorità sanitaria locale”.

"Come concordato nel corso della conferenza dei servizi, svoltasi lo scorso 27 maggio con tutti i soggetti preposti – ha aggiunto il sindaco Cialente – la Asl dovrà emanare un vademecum contenente tutti i suggerimenti precauzionali del caso".

Il testo completo dell’ordinanza è pubblicato sul sito istituzionale del Comune dell’Aquila, all’indirizzo www.comune.laquila.gov.it, area "Amministrazione trasparente", sezione "Provvedimenti".

Ultima modifica il Martedì, 17 Giugno 2014 00:36

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