"Non ci si può lamentare della diffidenza verso la politica se non ci si abitua alla pratica della verità verso i cittadini, mancante persino quando in gioco c’è la salute degli stessi. Le notizie che si sono susseguite sulla legionella nell’Ex Onpi, casa albergo del Comune, avevano dell’incredibile prima e hanno dello straordinario oggi, a seguito della V commissione di Garanzia e Controllo che ho richiesto e dopo la lettura della relazione che il direttore Ex Onpi, Lucio Luzzetti, ha dovuto fornire ai commissari".
A denunciarlo è il capogruppo di Italia viva in Consiglio comunale, Paolo Romano.
Ricorderete che il 9 settembre scorso NewsTown aveva sollevato il caso; la redazione aveva contattato il direttore Luzzetti per chiedere delucidazioni rispetto ad alcune segnalazioni giunte in redazione rispetto a presunti casi di positività alla legionella nei campioni prelevati presso la casa albergo Ex-Onpi: il direttore, nonché segretario generale del Comune dell'Aquila, ci aveva liquidato con poche parole: "Il problema è stato risolto. Io, però, non parlo con la stampa: la saluto".
NewsTown aveva potuto visionare una nota protocollata del 10 agosto scorso - tenete a mente la data, 10 agosto - inviata dal Servizio di Igiene, epidemiologia e sanità pubblica della Asl 1 al Direttore del Distretto Sanitario area L'Aquila e prontamente inoltrata alla responsabile della Residenza Assistenziale Sanitaria di Montereale ospitata presso la struttura di competenza comunale, al responsabile della Residenza Sanitaria Hospice 'Casa Margherita' e, appunto, ai vertici della Istituzione Centro servizi anziani.
Nella nota s'intimava di "evitare tassativamente l'uso dell'acqua calda sanitaria fino ad avvenuta negativizzazione delle analisi di controllo, previ appositi interventi di bonifica e revisione dell'impianto a cura degli organi competenti".
Poco dopo la pubblicazione dell'articolo, alcuni familiari degli anziani ospiti dell'ex Onpi ci avevano contattato raccontando di non essere stati informati di ciò che stava avvenendo: il mancato utilizzo dell'acqua calda era stato giustificato con problemi idraulici. A quanto si è potuto apprendere, gli operatori erano tornati ad utilizzare l'acqua calda da qualche giorno; i pasti e le colazioni, invece, venivano ancora serviti in recipienti usa e getta. Sta di fatto che gli ospiti della struttura erano stati lavati con salviette umidificate o acqua fredda per parecchi giorni.
I familiari avevano minacciato di depositare un esposto in Procura. "Se avessimo saputo che c'era un caso di legionella - ci ha detto uno di loro - avremmo valutato se riportare a casa i nostri anziani".
"Il problema è stato risolto", aveva però assicurato Luzzetti.
In serata, quel 9 settembre, in redazione era poi arrivato un comunicato stampa in cui l'Istituzione Centro Servizi Anziani confermava che "nei giorni scorsi, a seguito delle consuete attività di monitoraggio previste dal Documento di valutazione del rischio", erano stati "riscontrati alcuni casi di positività alla legionella nei campioni prelevati presso la casa albergo Ex-Onpi. È stato conferito un tempestivo incarico ad una ditta specializzata per la bonifica e sanificazione degli impianti e, a seguito delle risultanze di ulteriori esami, in tutte le stanze occupate dai quaranta ospiti della struttura è stata rilevata la negatività al batterio e nessuno di questi ha manifestato sintomi riconducibili a disturbi provocati dal microrganismo".
Si aggiungeva: "I test hanno evidenziato una permanente condizione di positività riferita a locali inutilizzati e chiusi al pubblico dove, in ogni caso, si procederà nuovamente con le operazioni di pulizia e igienizzazione delle tubature, cui seguirà una sostituzione degli elementi di rubinetteria. Nella variazione di bilancio del Csa approvata recentemente dalla giunta comunale dell’Aquila è stata prevista una somma, pari a trentamila euro, destinata all’adozione e all’attuazione di specifiche misure volte a rafforzare la sicurezza dell’impiantistica a servizio di utenti e operatori".
Una nota surreale.
Si parlava di casi riscontrati nei giorni scorsi ma, come spiegato, in realtà la comunicazione della Asl era arrivata il 10 agosto, giusto un mese prima: come mai non sono stati avvertiti i familiari degli anziani? Come mai si è data informazione di ciò che sta avvenendo soltanto oggi, a seguito della pubblicazione della notizia su NewsTown?
Della vicenda si è occupata stamane la Commissione Vigilanza.
Ebbene, "dalla relazione che il direttore ha preparato per la V Commissione - svela Paolo Romano - si scopre che i controlli sono stati eseguiti dalla Asl e dall’Arta addirittura in data 28 luglio 'a seguito di un sospetto caso di legionellosi manifestato da un dipendente di una ditta aggiudicataria' e non da controlli di routine"; non solo: si scopre anche che "le ultime analisi effettuate da una ditta successivamente incaricata dal Comune recavano positività al batterio in data 8 settembre: il 9, però, il Comune dichiarava alla stampa che il problema era già risolto".
Tre comunicazioni, tre versioni diverse, quando non addirittura contrastanti, "che oggi sono state perlomeno dibattute in Commissione; in compenso - aggiunge Romano - ho assistito mio malgrado all’intervento del capogruppo della Lega, Francesco De Santis, che nella foga di difendere solo la presidente dell’Ex Onpi, in quota Carroccio, ha minimizzato l’accaduto derubricandolo a mero episodio routinario e incolpando certa stampa e certa opposizione di voler solo impensierire i cittadini. È evidente che lo stato di salute e la sicurezza dei lavoratori, dei residenti e dei degenti di quella struttura - che ospita anche la RSA di Montereale e altri servizi Asl - non rientrano tra le priorità di questa maggioranza che continua a baloccarsi tra eventi e concerti fuggendo da ogni responsabilità verso la cittadinanza", l'affondo di Romano.
Ma cosa si evince, nel dettaglio, dalla relazione di Luzzetti in Commissione Vigilanza?
Il 28 luglio scorso, 2 addetti dell'Arta accompagnati da un dipendente ASL, presumibilmente del servizio SIESP, hanno eseguito la campionatura di acqua sanitaria in 8 punti, tutti posti al piano terra e concentrati nelle aree cucine, spogliatoi personale Global service e bagni hall, servite da circuiti idrici provenienti dalla centrale termica denominata 'CT cucina' e indipendenti con il circuito idrico del resto della struttura, provenienti dalla centrale termica 'principale'. Insomma, non "nei giorni scorsi" come si leggeva nel comunicato diffuso alla stampa il 9 settembre scorso.
Come spiegato da Romano, il controllo è stato effettuato a seguito di un sospetto caso di legionellosi manifestato da un dipendente di una ditta affidataria e, dunque, non a seguito "delle consuete attività di monitoraggio previste dal Documento di valutazione del rischio" come dichiarato nello stesso comunicato.
In data 10 agosto è pervenuta la comunicazione della Asl, così come riportato da NewsTown, con la quale veniva evidenziata la necessità di "evitare tassativamente l'uso dell'acqua calda sanitaria fino ad avvenuta negativizzazione delle analisi di controllo, previ appositi interventi di bonifica e revisione dell'impianto a cura degli organi competenti".
Nel corso della stessa giornata, Luzzetti - e non nei giorni scorsi - ha disposto un ordine di servizio relativo al divieto di uso dell'acqua calda nella struttura, affidando a società autorizzata la bonifica della rete idrica e la successiva campionatura. Il giorno dopo, con determinazione dirigenziale n. 247 è stato affidato il suddetto incarico con le opere di sanificazione avviate il 12 agosto e terminate il 17 agosto.
Il 18 agosto, la stessa società affidataria della bonifica ha provveduto al prelievo di acqua sanitaria in 6 punti, tutti ubicati al piano terra della struttura e collegati alla centrale termica della cucina. In data 20 agosto sono stati eseguiti ulteriori 28 prelievi, distribuiti uniformemente in tutto il resto della struttura.
Il 23 agosto, la Asl ha inviato gli esiti di laboratorio delle 8 campionature eseguite il 28 luglio, quando era scattato l'allarme: si evinceva la presenza diffusa del batterio della legionella purché in quantità non elevatissima.
Il giorno 8 settembre, il giorno prima dell'uscita dell'articolo su NewsTown, la società affidataria della bonifica della rete idrica ha comunicato gli esiti delle analisi di laboratorio eseguite sui 34 campioni di acqua prelevati: ebbene, risultava evidente che la presenza di legionella era maggiormente marcata nei punti meno utilizzati della struttura, e che tutti i campioni effettuati nelle aree di degenza erano negativi, ossia sotto i 10 UFC/l.
Dunque, l'Istituzione CSA ha provveduto a conferire incarico a ditta specializzata della sostituzione delle apparecchiature terminali risultate contaminate nonché di una revisione generale dei circuiti idrici. Si è inoltre provveduto ad invitare la società affidataria alla immediata ripetizione delle opere di sanificazione dei circuiti di acqua calda sanitaria ed alla successiva ricampionatura dei 19 prelievi risultati positivi.
Il 10 e 11 settembre sono state sostituite le rubinetterie, nei giorni successivi all'articolo di NewsTown e alle dichiarazioni di Luzzetti che aveva spiegato come il problema fosse risolto.
Questi i fatti.