Aumenta del 20% il tetto del contributo per la ricostruzione delle case danneggiate nel sisma del centro Italia. E del 25% per gli immobili produttivi.
E’ questa la contromisura adottata dal commissario straordinario Giovanni Legnini per combattere l’effetto-paralisi dei cantieri, nelle aree colpite dal sisma, determinato in parte dall’aumento dei costi delle materie prime.
Un’ordinanza capace di mettere il turbo ai lavori che, nonostante la ciclopica opera di semplificazione e riorganizzazione compiuta dal commissario, ancora procedono a rilento. "Un pacchetto di misure straordinarie che risponde in modo adeguato alla grave sofferenza delle imprese, conseguente al forte aumento dei prezzi e torna a rendere competitiva la ricostruzione post sisma, riconoscendo un aumento del contributo pubblico, oltre che per il futuro, a tutti i lavori effettuati a partire da luglio 2021", lo definisce Legnini. Capace di contrastare "l’eccezionale aumento dei costi delle materie prime e far sì che il processo di ricostruzione, dopo le difficoltà dei mesi scorsi, possa ora riprendere, senza ulteriori ostacoli, per soddisfare le legittime aspettative dei cittadini colpiti dal sisma".
Con l’Ordinanza, che è stata emanata giovedì, inviata alla Corte dei Conti e che entrerà in vigore dopo il visto di legittimità, viene approvato il nuovo Prezzario Unico del Cratere 2022 e si stabilisce un aumento del costo parametrico, appunto, del 25% per gli immobili produttivi e del 20% per gli immobili residenziali. Potranno essere applicati alle nuove richieste di contributo, a quelle già presentate e non ancora approvate, ma anche a quelle precedentemente decretate, con trattamenti differenziati tra i decreti emanati prima del 31 dicembre 2020 e quelli dal 1 gennaio 2021, relativi alle lavorazioni effettuate a partire da luglio 2021.
Il costo parametrico, che di fatto rappresenta il tetto massimo al contributo concedibile, verrà d’ora in avanti aggiornato ogni sei mesi, "garantendo così – ha sottolineato Legnini – che le somme messe a disposizione dallo Stato per la ricostruzione post sisma 2016 restino in linea con l’andamento reale dei costi, anche in una fase di grande volatilità come quella attuale".
La ricostruzione post sisma 2016 – ha aggiunto il Commissario – "aveva registrato un notevole balzo avanti nel corso del 2021, nonostante le difficoltà attraversate negli ultimi due anni, legate alla pandemia. Negli ultimi mesi purtroppo a causa dell’esplosione dei prezzi e ora della guerra, della diffusione del 110% che hanno determinato gravissime difficoltà nel reperimento di materiali e imprese disponibili, si è determinato prima un rallentamento e poi un blocco di molti cantieri. Con la nuova ordinanza sui prezzi intendiamo mettere in sicurezza la ricostruzione che, sotto il profilo finanziario, è tornata ad essere una ricostruzione generosa, anche grazie alla stabilizzazione fino al 2025 del Superbonus 110% per tutte le categorie di edifici residenziali". Ora, ha concluso, "ci sono tutte le condizioni per guardare con maggiore serenità al futuro, serve ora più che mai un rinnovato impegno di tutti gli attori della ricostruzione, a partire dai professionisti e dalle imprese, ai quali mi permetto di rivolgere un appello a tornare a guardare con fiducia alla ricostruzione".