Avremmo potuto ripubblicare l'articolo apparso su NewsTown nel giugno 2014, per raccontare il Consiglio comunale straordinario riunito ieri pomeriggio con all'ordine del giorno la discussione sullo stato della ricostruzione delle scuole. Tra l'altro, l'articolo si basava sul lavoro svolto dalla nostra redazione nel dicembre 2013 quando, su invito di ActionAid, avevamo analizzato lo stato della ricostruzione del patrimonio scolastico del Comune dell'Aquila, in occasione dell'incontro pubblico organizzato dall'associazione non governativa al Ridotto del Teatro Comunale.
"L’Aquila del Futuro. Quale prospettiva per le scuole dell’Aquila?", ci domandammo allora. Risposte non ne sono ancora arrivate. A cinque anni e mezzo dal terremoto, è stato istruito un solo progetto esecutivo. Per i lavori di demolizione e ricostruzione della Scuola Primaria 'Mariele Ventre' di Pettino. Uno soltanto. Seimila tra ragazzi e ragazze hanno iniziato un nuovo anno scolastico nei 36 Musp (Moduli ad uso scolastico provvisorio) allestiti nei mesi che seguirono il sisma, strutture moderne e costruite in breve tempo per permettere agli studenti di tornare in aula nell’autunno del 2009, che evidenziano però tutte le criticità di soluzioni assolutamente precarie e inadatte alla formazione dei giovani che rappresentano il futuro del nostro territorio.
La ricostruzione delle scuole doveva essere attività prioritaria e fondamentale dell'amministrazione attiva. Al contrario, ad oggi non c'è alcuna prospettiva chiara per il futuro. E la manutenzione dei Musp costa alla comunità oltre 500mila euro l'anno.
Come scriviamo dal dicembre scorso, il paradosso è che i soldi dedicati sono in cassa, disponibili da almeno un anno: 19milioni stralciati da fondi non ancora destinati che erano stati stanziati con delibera Cipe numero 43 del 2010, ulteriori 6milioni e 384mila euro arrivati dalla 'Legge Mancia' e altri 6milioni e 400mila euro dalla delibera Cipe numero 135. Sommandoli ai 12milioni previsti dal discusso Piano Scuole della Regione Abruzzo, il conto è presto fatto: 44milioni di euro. E praticamente tutti di cassa, confermò l'allora titolare dell'Ufficio speciale Paolo Aielli a NewsTown: i 12milioni del Piano Scuole e i 19milioni della delibera 43 depositati sul conto dell'Usra alla Banca d'Italia; i 6milioni e 400mila euro della Legge Mancia, invece, allocati al Provveditorato alle Opere pubbliche. Mancavano i 6milioni e 400mila della delibera 135 che, assicurò Aielli, "verranno trasferiti al nostro ufficio nei prossimi giorni".
Dunque, a dicembre 2013, c'erano 37milioni e mezzo di cassa. Dodici mesi dopo, sono ancora lì. Inutilizzati. Come è possibile? Ieri pomeriggio, come allora, l'assessore Alfredo Moroni ha giustificato l'impasse con i cattivi rapporti che intercorrevano tra l'Usra e il Comune dell'Aquila. Rapporti incancreniti che, nelle settimane scorse, hanno portato Paolo Aielli a fuggire lasciando l'ufficio alla paralisi e l'amministrazione ad accettare le dimissioni senza neppure chiedere il rispetto del preavviso previsto nel contratto sottoscritto dall'ex manager di Finmeccanica.
"Il problema è che l'Usra trasferisce i soldi solo quando il progetto preliminare viene reso esecutivo per l'istruzione delle gare d'appalto", spiegò l'assessore Moroni. "Tra l'altro, l'Usra sostiene di dover entrare nel merito del progetto se si spende più di una certa cifra al metro quadro. Inoltre, vuole avere voce in capitolo anche sulla realizzazione del progetto, se si approvano superfici funzionali superiori al pre-sisma. Come ci richiede l'Ufficio scolastico regionale che, giustamente, vuole che i progetti siano adeguati alle nuove normative che prevedono, ad esempio, spazi obbligatori oltre alle aule". In altre parole - a sentire Moroni - l’Ufficio speciale avrebbe prima chiesto i soli progetti preliminari delle opere da appaltare, avrebbe poi alzato il tiro con la redazione di una progettazione esecutiva, infine ha richiesto verifiche tecniche non di sua competenza. Una ingerenza insopportabile per l'amministrazione.
"Quando i progetti saranno esecutivi, il giorno prima della pubblicazione dei bandi per l'affidamento dei lavori trasferiremo i fondi al Comune dell'Aquila", rispose Aielli. "Non prima. Evidentemente, Moroni non conosce questo tipo di pratiche. Eppure, ne discutiamo da mesi: probabilmente, rilascia certe dichiarazioni per giustificare i suoi ritardi".
Insomma, Aielli non era più disposto a trasferire fondi al Comune dell'Aquila se non a fronte di progetti esecutivi, con l'istruzione delle gare d'appalto. Ora, è andato via. E l'amministrazione, ha presentato all'assise consiliare - dinanzi ad alcuni dirigenti scolastici, a professori e genitori - una proposta di piano generale. Assolutamente fumoso e, mai prima, condiviso con la città.
A dire che l'amministrazione attiva ha redatto solo ora un piano di ricostruzione che, però, è ancora in attesa di essere completato, riporta delle cifre da intendersi indicative perché non ci sono ancora progetti esecutivi, non prospetta neppure i tempi di realizzazione dei lavori e, soprattutto, pretende di dare risposte sugli edifici da demolire, ricostruire e, eventualmente, riconvertire - dunque anche in termini di pianificazione urbanistica e di sviluppo complessivo della città - senza che sia stato nemmeno discusso il nuovo piano regolatore.
Una situazione incomprensibile. E inaccettabile. Così come è inaccettabile che l'assise consiliare abbia deciso di non votare una mozione presentata dai consiglieri Di Cesare (Appello per L'Aquila) e Vittorini (L'Aquila che vogliamo), con il sostegno del consigliere di maggioranza Bernardi (Partito Democratico), che intendeva impegnare l'amministrazione a condividere le scelte di programmazione con i dirigenti scolastici, gli insegnanti, i genitori, le associazioni che si occupano di scuola, e a presentare un cronoprogramma certo per la ricostruzione degli istituti. La maggioranza ha fatto mancare il numero legale, non assumendo neppure la responsabilità di bocciare la mozione. Così, il Consiglio comunale si sciolto. [Guarda il video realizzato da Anna Lucia Bonanni]
Cosa prevede il piano presentato dall'assessore Moroni? In premessa, è necessario sottolineare che il progetto è stato strutturato sulla base dell'attuale situazione, con particolare riferimento allo stato di agibilità degli edifici scolastici, all'adeguatezza degli stessi alle norme vigenti, agli spostamenti della popolazione tra le diverse zone della città e delle frazioni con conseguente richiesta di offerta scolastica, alle priorità di intervento dettate dallo stato di conservazione dei Musp e dai finanziamenti disponibili.
E' stata redatta una proposta di intervento complessiva che avesse come principi la necessità di intervenire sugli edifici scolastici non soltanto per ricostruirli com'erano e dov'erano ma anche per adeguarli alle normative vigenti e la necessità di provvedere - ove possibile - ad unificare i plessi scolastici. Una proposta che si articola in due fasi: una di prossima realizzazione, che prevede l'utilizzo dei fondi per la ricostruzione, l'altra di più ampio respiro da strutturare sul lungo periodo. Sono state presentate delle slide: difficile farsi una idea, però. Si spera che l'amministrazione deciderà di rendere pubblico il progetto, pubblicando magari in rete il materiale presentato in Consiglio comunale, così da permettere una discussione informata e consapevole.
Intanto, l'assessore alle Opere pubbliche ha inteso fornire un quadro dell'attuale stato di avanzamento dei singoli interventi. Con la precisazione - giusto ripeterlo - che le cifre riportate sono da intendersi indicative perché, se non per la 'Mariele Ventre' di Pettino, non sono stati ancora istruiti progetti esecutivi.
Dunque, con i 12 milioni stanziati dal decreto 89 del 2011, è stato istruito il progetto esecutivo per i lavori da eseguire alla 'Mariele Ventre' per circa 6milioni e 200mila euro. Poco più di 2milioni e 300mila euro dovrebbero essere destinati alla scuola primaria di Coppito: usiamo il condizionale perché siamo ancora al progetto definitivo, attualmente sviluppato all'interno degli uffici comunali. Anche se è allo studio una soluzione alternativa che propone la costruzione di un nuovo edificio adibito ad ospitare la scuola primaria, sull'area attualmente libera accanto all'asilo denominato Ape Tau. Insomma, siamo in alto mare. Due milioni sono destinati invece alla Scuola primaria di Arischia, il progetto però è ancora in fase preliminare. Il bando di appalto per la progettazione esecutiva verrà pubblicato, si spera, entro la fine del 2014. Infine, 1milione e 300mila euro andranno alla scuola dell'infanzia di San Sisto: anche qui, però, c'è un progetto alternativo che propone l'accorpamento con Santa Barbara.
Per quel che riguarda i residui del decreto 89, per 19milioni e 600mila euro, saranno destinati alla Scuola primaria e materna viale Giovanni XXIII e alla scuola media 'Patini Cirillo' di Sassa Scalo. Anche se siamo davvero lontani dalla redazione dei progetti esecutivi: non è detto che la Giovanni XXIII venga ricostruita, e il nuovo polo scolastico di Sassa chissà se si potrà realizzare sul terreno identificato, di proprietà dell'Istituto agrario che, per cederlo, chiede al Comune uno scambio con altro lotto analogo.
In riferimento agli interventi da finanziare con i 6milioni e 400mila euro stanziati con la Legge Mancia, i progetti sono in corso di redazione ma la loro realizzazione è subordinata alla predisposizione dello stesso piano generale. Infine, gli ulteriori interventi - per un totale di 22milioni e poco più - sono ancora in attesa dell'ottenimento del necessario finanziamento. Si parla di interventi che interesserebbero la primaria di Sant'Elia, la scuola dell'infanzia di Pettino e altri 9 plessi.
Una impasse che non ha bisogno di ulteriori commenti: chissà per quanti anni ancora i nostri ragazzi saranno costretti in moduli che dovevano essere provvisori e che, invece, come ogni cosa a L'Aquila, da temporanei vanno trasformandosi in definitivi. Almeno per una generazione di bambini e bambine che, probabilmente, non vedranno mai una scuola in muratura. Ricordiamo una promessa dell'assessore Moroni: a dicembre 2013, davanti al pubblico del Ridotto del Teatro Comunale, assicurò che entro la fine del 2014 sarebbero stati istruiti progetti per 19milioni di euro. Che aggiungere? Avevamo promesso di vigilare: continueremo a farlo.