Sono passati quasi cinque anni. A L'Aquila, e nel cratere sismico, 6000 tra ragazzi e ragazze sono ancora costretti ad andare a scuola nei 36 Musp (Moduli ad uso scolastico provvisorio) allestiti nei mesi che seguirono il terremoto. Strutture moderne e costruite in breve tempo per permettere la ripresa dell’anno scolastico nell’autunno del 2009, ma che evidenziano tutte le criticità di soluzioni precarie in assenza di una prospettiva chiara per il futuro.
Appuntamento domenica 15 dicembre, alle ore 11. Insieme alle scuole e ai ragazzi dell’Aquila, agli enti istituzionali coinvolti (Regione Abruzzo, Provincia, Comune dell’Aquila e Governo nazionale), al Consiglio Direttivo internazionale e ai soci dell'assemblea italiana di ActionAid, avremo la possibilità di analizzare lo stato dell’arte. E di capire quanti soldi sono stati stanziati per le scuole del cratere e quando inizieranno i lavori di ricostruzione.
Per prepararci all'appuntamento, abbiamo incontrato alcuni ospiti del dibattito. Il segretario generale della presidenza della Regione Abruzzo Antonio Morgante, il presidente della Provincia dell'Aquila Antonio Del Corvo e, in questo ultimo approfondimento, l'assessore del Comune dell'Aquila Alfredo Moroni.
Ricostruito quanto accaduto fino ad oggi, dopo aver denunciato che non ci sono soldi per la ricostruzione delle scuole superiori di competenza della Provincia, abbiamo chiesto a Moroni di chiarire quanto dovremo attendere ancora prima di veder partire i lavori nelle scuole medie, elementari e dell'infanzia, in città.
"Dei 226milioni di euro previsti dalla delibera Cipe del 2009, poi riprogrammata con la delibera del marzo 2013, per la città dell'Aquila e per le scuole di nostra competenza sono stati assegnati solo 12milioni di euro. Una decisione incomprensibile quella dell'allora Commissario delegato, il presidente della Regione Gianni Chiodi. Anche perché - continua Moroni - il Cipe chiariva che i fondi erano stati stanziati per la ricostruzione e la messa in sicurezza degli edifici scolastici danneggiati dagli eventi sismici iniziati il 6 aprile 2009".
Dodici milioni, sottolinea l'assessore della giunta Cialente, "assolutamente insufficienti per far fronte alle effettive necessità del Comune dell'Aquila: 54milioni di euro, poi ridimensionati a 45".
Inoltre, spiega Moroni, "abbiamo da pensare ai Musp, strutture provvisorie e temporanee che, al di là dell'usura veloce, a mio parere non presentano caratteristiche igienico-sanitarie idonee per accogliere i ragazzi. Sono 26 nel Comune dell'Aquila e, nell'ultimo anno, ci sono costati 444mila euro di manutenzione straordinaria".
I soldi, però, ci sono. Almeno stando alle parole del titolare dell'Ufficio speciale per la Ricostruzione, Paolo Aielli. Che ha spiegato a NewsTown come 19milioni siano stati trovati tra le pieghe della delibera Cipe numero 43 del 2010. Alcuni fondi non erano stati destinati e, dunque, 25milioni sono andati per la ricostruzione degli immobili Ater e 19 alle scuole del Comune dell'Aquila. Altri 6milioni e 384mila euro sono arrivati dalla 'Legge Mancia' e ulteriori 6milioni e 400mila euro dalla delibera Cipe numero 135. Se sommiamo questi soldi ai 12milioni previsti dal Piano Scuole della Regione arriviamo, in effetti, a 44milioni di euro. E praticamente tutti di cassa: i 12milioni del Piano Scuole e i 19milioni della delibera 43 sono depositati sul conto dell'Usra alla Banca d'Italia. I 6milioni e 400mila euro della Legge Mancia sono al Provveditorato alle Opere pubbliche. Infine, i 6milioni e 400mila della delibera 135 verranno trasferiti nei prossimi giorni.
"Ed infatti - sottolinea l'assessore Alfredo Moroni - i lavori di manutenzione stanno finalmente per iniziare. Per 565mila euro. Interesseranno la scuola primaria di Preturo, l'edificio che ospita la scuola dell'infanzia e l'asilo nido '1maggio' di Pile, la scuola dell'infanzia e primaria di Paganica, e la scuola media Patini, a Pettino".
Inoltre, continua Moroni, "con la prima tranche di finanziamenti della delibera Cipe, abbiamo approvato i progetti di ricostruzione per 4 scuole: 3milioni per la demolizione e la ricostruzione della primaria di Arischia, 1milione 780mila per la primaria di Coppito, 5milioni e 922mila per la 'Mariele Ventre' di Pettino e 1milione e 291mila per la scuola dell'infanzia di San Sisto. Totale: 12milioni di euro. I progetti preliminari sono già pronti, bisognerà semplicemente renderli esecutivi per dare il via alle gare d'appalto".
"Poi, con i 6milioni e 400mila che abbiamo a disposizione per l'esercizio 2014 sono in fase di progettazione i lavori per la primaria di Bagno Grande (oltre 1 milione), di quella di Sant’Elia (circa 900mila euro), dell’infanzia di San Giovanni Bosco (350mila euro), dell’infanzia di Roio Colle (circa 280mila euro), dell’infanzia e della primaria di Pianola (oltre 1milione), della primaria di Santa Barbara (oltre 1milione), dell’asilo nido di viale Duca degli Abruzzi (circa 2milioni), della palestra della scuola Viale Giovanni XXIII (oltre 850mila euro), dell’infanzia di Pettino (circa 600mila euro)".
Insomma, entro la fine del 2014 dovrebbero partire lavori per un totale di quasi 19milioni di euro. Su di un totale di 45milioni. Almeno, questa è la promessa dell'amministrazione.
"Il problema - conclude Moroni - è che l'Usra trasferisce i soldi solo quanto il progetto è stato condiviso e approvato in maniera definitiva. Tra l'altro, sostengono di dover entrare nel merito del progetto se si spende più di una certa cifra al metro quadro. Abbiamo trovato l'accordo per un costo standard pari a 1900euro a metro quadro, salvo casi eccezzionali. Inoltre, l'Usra entra anche nel merito della realizzazione del progetto, se si approvano superfici funzionali superiori al pre-sisma. Come ci richiede, però, l'Ufficio scolastico regionale che, giustamente, vuole che i progetti siano adeguati alle nuove normative che prevedono, ad esempio, spazi obbligatori oltre alle aule. E' anche per questo che i lavori, fino ad ora, sono andati un pochino a rilento. Confidiamo però, entro la fine del 2014, di dare la possibilità a molti ragazzi di tornare in scuole in muratura, sicure e moderne".
Speciale 'Ricostruzione Scuole'