"Giovedì scorso in Consiglio comunale, prima della penosa figura della maggioranza sulla questione dell’aeroporto, è stata discussa e approvata una delibera di Giunta sulla riqualificazione dell’abitato in particolari aree strategiche del Piano di ricostruzione. Si tratta, per esempio, di alcune aree prossime alle mura cittadine. Il principio è condivisibile: per favorire il diradamento edilizio in quelle zone si incoraggiano i proprietari, anche di seconde case, a rinunciare a ricostruire in situ offrendo in permuta gli immobili acquisiti dal Comune in conseguenza dell’opzione per l’abitazione sostitutiva esercitata da alcuni proprietari di prime case. Il Comune mantiene comunque i diritti edificatori così acquisiti per finalità pubbliche. Condivisibile appunto, se non fosse che tali operazioni rischiano di diventare discrezionali ( chi ottiene la permuta? con quali criteri? e per quale valore?), a meno di introdurre la solita trasparenza".
Si legge in una nota diffusa dal gruppo consiliare 'Appello per L'Aquila': "Eh sì siamo fissati: così abbiamo proposto due emendamenti (scarica) volti a pubblicare, aggiornandolo regolarmente, l’elenco degli immobili proposti in permuta, con l’indicazione del loro valore e dell’eventuale unità immobiliare per cui viene concordata la permuta stessa, così come degli immobili e in generale dei diritti edificatori acquisiti dal Comune in conseguenza delle opzioni di abitazione sostitutiva della abitazione principale o di permuta di abitazione non principale, da riallocarsi per finalità pubbliche.
Sicuri che, al pari di altre simili occasioni, la maggioranza non avrebbe potuto che condividere un elemento di buon senso, siamo rimasti letteralmente sbalorditi quando gli emendamenti sono stati bocciati. Ci è sembrato che gli stessi consiglieri di maggioranza fossero imbarazzati nel seguire l’indicazione dell’Assessore in questo senso".
Una decisione incomprensibile, in effetti. Che ha scatenato la rabbia di Apl: "Stavolta la maggioranza ha calato la maschera: la trasparenza non interessa. Del resto molti nostri emendamenti dello stesso tenore, pur approvati all’unanimità, sono tuttora inapplicati: uno per tutti, l’emendamento al cronoprogramma della ricostruzione che prevedeva la pubblicazione del report quadrimestrale dello stato di avanzamento: pratiche, cantieri, contributi erogati, risorse disponibili… ancora oggi, totalmente disatteso. Tanto vale, devono aver pensato tra i banchi della maggioranza, non approvarli affatto".