Un ordine del giorno urgente sull'aeroporto, presentato all'ultimo momento (ma nel rispetto dei termini previsti dal regolamento) da Ettore Di Cesare (Appello per L'Aquila) nella seduta odierna del consiglio comunale, ha mandato in totale confusione la maggioranza.
L'odg impegnava l'amministrazione comunale a “chiedere un parere ai propri uffici tecnici e legali per valutare la possibilità di rescindere la convenzione con la società Xpress per la gestione dello scalo di Preturo e la possibilità di adire le vie legali nei confronti della suddetta Xpress per ogni eventuale danno subito dal Comune dell’Aquila allo stato presente e futuro dal mancato rispetto della convenzione di cui sopra".
Secondo Di Cesare la convenzione che regola la gestione dell'aeroporto sottoscritta dal Comune e della Xpress è stata completamente disattesa dalla società di Musarella.
A dirlo sono i numeri. Nei documenti allegati alla concessione - che fanno parte integrante della convenzione - la Xpress aveva previsto, per il 2014, un traffico commerciale pari a 100mila passeggeri. A volare, com'è noto, sono state, quest'anno, appena dieci persone.
Un flop totale e sotto gli occhi di tutti, che pure non ha dissuaso l'amministrazione dal continuare a pagare, con soldi pubblici, nuove opere di ampliamento e adeguamento della struttura.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, e che ha spinto Di Cesare a presentare un odg urgente, è stata l'inchiesta condotta dalla Dda dell'Aquila che ha portato, martedì scorso, alla scoperta di una discarica abusiva di rifiuti speciali nei terreni dove sorge lo scalo aeroportuale e all'iscrizione nel registro degli indagati di sei persone, tra cui lo stesso Musarella e Ignazio Chiaramonte, responsabile marketing della Xpress.
Un quadro a tinte fosche, rispetto al quale, ha affermato l'opposizione in aula, la richiesta di Appello per L'Aquila di sollecitare gli uffici tecnici e legali del Comune a riesaminare la convenzione risultava più che giustificata.
L'odg, invece, ha scatenato un putiferio. La maggioranza ha fatto muro impuntandosi su cavilli procedurali, con Maurizio Capri (Pd) che ha attaccato Di Cesare accusandolo di aver depositato l'odg fuori tempo massimo. A smentire Capri, però, è intervenuto lo stesso presidente dell'assise civica, Carlo Benedetti.
A quel punto il centrosinistra ha tentato di dare un colpo di timone cercando una mediazione: prima provando a presentare un emendamento (tentativo respinto da Benedetti, che ha ricordato come il regolamento non preveda che si possa emendare un odg a seduta del consiglio in corso), poi con una conciliazione offerta da Giuliano Di Nicola (Idv) su una versione più soft (depurata da alcuni passaggi) dell'odg.
Proprio quando sembrava che si potesse giungere a un compromesso e arrivare a una votazione (Di Cesare si era detto disponibile a recepire la proposta di Di Nicola), la maggioranza ha fatto saltare il banco votando sì a una mozione di Enrico Perilli (Sinistra critica - Rifondazione comunista) che rinviava la discussione a un riunione dei capigruppo.
Voto dinanzi al quale il presidente Benedetti non ha potuto far altro che dichiarare chiusa la seduta.
A quel punto gli animi si sono surriscaldati, soprattutto tra Vincenzo Vittorini (Lcv) e Maurizio Capri.
“Come già accaduto appena due giorni fa con la nostra mozione sulla ricostruzione delle scuole” ha scritto Appello per L'Aquila in un comunicato stampa diramato a fine seduta “la maggioranza ha fatto in modo di non mettere in votazione il nostro ordine del giorno”.
“Da ormai due anni ci battiamo in tutte le sedi per far emergere la follia di una convenzione ventennale come quella stipulata con la Xpress, che ha prodotto risultati disastrosi ormai sotto gli occhi di tutti”.
“Al di là dello sperpero di denaro pubblico” si legge ancora nella nota “è penoso vedere infatti che ancora una volta la nostra città assurge alle cronache nazionali per vicende incredibili”.
“La responsabilità politica di questa pesantissima situazione è innegabilmente dell’Amministrazione comunale a cui oggi, a ben vedere, avevamo offerto la possibilità di un cambio di strategia. Per l’ennesima volta non si è voluto dar ascolto a proposte ragionevoli che vanno a tutela dell’intera città”.
“Oramai i destini dell’aeroporto e del suo gestore” conclude Apl “sono indissolubilmente legati a quelli dell’Amministrazione Cialente: dopo di oggi infatti nessuno potrà dire non sapevo, nessuno potrà affermare che non c’era altra possibilità, nessuno potrà cadere dalle nuvole. Ognuno si deve e dovrà assumere le proprie responsabilità”.
La giornata e il resto dei lavori
Il Consiglio comunale ha approvato, in apertura dei lavori, una mozione, che vedeva come firmatario il consigliere straniero Gamal Bouchaib, attraverso la quale si impegnano il sindaco e la giunta a "individuare, in tempi rapidi, una sede per il centro immigrati", in luogo di quella già indicata in piazza della Lauretana e oggi inagibile.
L'assemblea ha quindi approvato la proposta deliberativa attraverso la quale dà il proprio assenso alla regolarizzazione della destinazione d'uso delle aree dove insistono, rispettivamente, la sede dell'Agenzia delle Entrate in via Filomusi Guelfi e la sede Inps in viale Rendina, edifici entrambi trasferiti al Fondo immobili pubblici, quali zone per attrezzature generali direzionali.
Le motivazioni espresse in delibera fanno riferimento alla conferma della "funzione storica degli immobili", escludendo, tuttavia, la possibilità di futuri ampliamenti. Con un successivo atto deliberativo il Consiglio comunale ha altresì espresso parere favorevole alla regolarizzazione urbanistica di un'ulteriore area ove insiste il complesso immobiliare, anch'esso di proprietà del Fondo immobili pubblici, attualmente sede della Scuola ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza, in via delle Fiamme Gialle, quale zona per attrezzature militari, anche in questo caso "confermando la funzione storicamente esercitata dal complesso immobiliare". Entrambe le proposte deliberative sono state presentate dall'assessore alla Pianificazione e alla Ricostruzione Pietro Di Stefano.
Via libera del Consiglio anche al Regolamento per la localizzazione e la gestione degli impianti di telefonia mobile, contenente le prescrizioni urbanistico edilizie per la localizzazione degli impianti stessi. In particolare vengono individuate due aree nelle quali viene prescritta particolare cautela, ossia quelle di interesse storico architettonico e quelle in prossimità di scuole e strutture sanitarie.
La valutazione degli effetti ambientali e dei programmi annuali delle installazioni è demandata al Gruppo tecnico di valutazione. Il Regolamento contiene anche indicazioni sulle procedure autorizzative, in capo al Comune, oltre che sulle modalità di controllo e relative sanzioni, e illustra gli obiettivi di qualità e risanamento ambientale che si prefigge il Comune, con particolare riferimento alla minimizzazione dei livelli elettromagnetici e al risanamento degli impianti, nel caso di superamento dei limiti di esposizione da parte del gestore.
Approvato anche un atto deliberativo, a firma dell'assessore ai Beni di Uso civico Lelio De Santis, riguardante il mutamento di destinazione d'uso e la conseguente alienazione di alcuni terreni gravati da uso civico e situati nell'area di Bagno.
Il Consiglio ha dato il via libera, su proposta deliberativa dell'assessore Di Stefano, anche alla variazione di destinazione d'uso di un'area, di circa 11mila metri quadrati, situata sulla Strada statale 17, in località Onna, di proprietà dell'Associazione regionale allevatori d'Abruzzo. In particolare, alla luce della richiesta della stessa Associazione Allevatori, relativa a un progetto per la realizzazione di aree per la vendita diretta dei prodotti agricoli, di un "museo delle arti, del lavoro e delle tradizioni locali" e di un mercato settimanale agroalimentare, con verde pubblico (per circa 3mila metri quadri) e parcheggi (per circa 2mila 700 metri quadri), è stata autorizzata la trasformazione dell'uso dei terreni da "zona per attrezzature tecniche" e "zona agricola" a "zona mista per attrezzature commerciali, direzionali e culturali".
Con l'approvazione di un ulteriore atto deliberativo, sempre a firma dell'assessore Di Stefano, il Consiglio ha autorizzato altresì il cambio di destinazione d'uso di un locale di proprietà privata, situato in via Alessandro Manzoni e oggetto di rilocalizzazione dell'attività, da "uso artigianale" a "uso commerciale" per esercizio di vicinato.
L'assemblea ha quindi ratificato l'accettazione della donazione, con relativa acquisizione al patrimonio civico, di un immobile, adibito a struttura sociale e ricreativa, donato dalla "Tavola Valdese" e situato all'interno del quartiere Case di Tempera, affidandone la gestione all'associazione "Tempera onlus", così come espressamente richiesto dallo stesso donatore. L'atto deliberativo era a firma dell'assessore al Patrimonio Alfredo Moroni.
Approvata anche la proposta deliberativa, presentata dall'assessore De Santis, che detiene la delega agli Affari generali e istituzionali, con la quale vengono stabiliti gli organismi collegiali indispensabili, tra i quali figurano le cinque Commissioni consiliari, la Conferenza dei Capigruppo, la Consulta degli stranieri, la Commissione elettorale e quelle preposte alla vigilanza nei locali di pubblico spettacolo, all'onomastica e ai collaudi.
Il Consiglio ha approvato, infine, l'atto di indirizzo, presentato dall'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, relativo alla riqualificazione degli abitati, nell'ambito del Piano di Ricostruzione dei centri storici. In particolare, attraverso la deliberazione, si dà atto che il Piano di Ricostruzione prevede l'attivazione di procedure di carattere pubblico-privato, attraverso ipotesi di diversa distribuzione di pesi insediativi o interventi di ricostruzione e delocalizzazione dei volumi, al fine di ottenere, laddove necessario, una maggiore qualificazione degli spazi urbani. Viene altresì dato atto che, per le finalità definite dal Piano di Ricostruzione, sia facoltà dell'Amministrazione comunale proporre ai proprietari di abitazioni principali una permuta della loro proprietà con una delle unità immobiliari pervenute al patrimonio comunale a seguito a seguito della scelta di abitazione sostitutiva da parte dei proprietari. Tale permuta "costituisce per l'Amministrazione – si legge in delibera – un utile strumento per conseguire finalità di riqualificazione e recupero edilizio".