Sfollati a vita. E' questa la condizione psicologica alla quale sono sottoposti gli ex residenti dei M.A.P. di Cansatessa e di alcuni tra quelli costruiti ad Arischia e Tempera. Nell'aprile scorso i moduli provvisori furono sequestrati, in seguito a una disposizione della magistratura, per alcune irregolarità nella costruzione che li rendevano instabili e quindi pericolosi per i residenti.
Dopo pochi giorni gli abitanti dei “Map pericolanti” furono sgomberati d'urgenza e trasferiti in nuovi alloggi. In quarantotto ore furono liberati tutti gli appartamenti, con la promessa da parte del Comune di non far gravare ulteriori spese aggiuntive alle famiglie che già avevano subito il danno di un nuovo forzoso trasloco.
Oggi, negli stessi giorni in cui stanno arrivando in due progetti C.a.s.e. (Sant'Antonio e Gignano) i conguagli delle “bollette pazze” arrivate nell'inverno scorso, abbiamo scoperto che il Comune sta addebitando agli abitanti dei Map sequestrati le spese di allaccio alle nuove utenze e addirittura quelle di disattivazione delle utenze degli appartamenti dai quali le famiglie sono state sgomberate.
Non parliamo ovviamente di grandi cifre (85 euro per l'allaccio dell'elettricità, 40 euro per l'allaccio del gas e circa 40 euro per le disattivazioni delle vecchie utenze) ma si tratta davvero di una beffa ai danni di cittadine e cittadini che, già sfollati dalle proprie abitazioni, si sono ritrovati a traslocare coattamente ancora una volta. In alcuni casi ci sono famiglie che avevano pagato l'allaccio alle utenze pochi giorni prima dell'intervento della magistratura, con tutte le conseguenze del caso sull'economia familiare, già penalizzata dal sisma e dalla crisi.
“Stanno stipulando accordi con i fornitori di energia” dicevano i dipendenti comunali alle famiglie nel momento della firma dei nuovi contratti di locazione. Ora si sa che gli accordi non sono mai stati stipulati. Restano tra l'altro molte domande inevase: che fine faranno i Map pericolanti? Saranno abbattuti? Per ora sono lì, vuoti e abbandonati, simbolo di uno spreco di denaro pubblico cui siamo purtroppo abituati.
“Ci sentiamo traditi, di chi ci dobbiamo fidare oramai? Ci vuole coraggio a restare in questa città, tanto coraggio” affermava ai microfoni di NewsTown Anna Lunadei, una delle sgomberate da Cansatessa. Come darle torto.