Oramai, l'Usra è una polveriera.
All'ennesimo affondo del sindaco Massimo Cialente, affidato come consuetudine alle pagine di Facebook, i lavoratori dell'ufficio - orfano da 4 mesi e mezzo del titolare, dopo l'addio di Paolo Aielli - hanno detto basta. Affidando per la prima volta il loro pensiero ad un comunicato stampa: "In riferimento al commento del Sindaco dell’Aquila sull’operato dell’USRA - hanno scritto i 63 lavoratori dell'ufficio, 51 tecnici e 12 amministrativi -, nello spirito di lealtà operosa tra le Amministrazioni, teniamo a precisare quanto segue. Come correttamente riportato dal primo cittadino, nella settimana dal 2 al 6 febbraio, l’ufficio, oltre ad aver svolto la regolare attività istruttoria (avvii del procedimento, esami, incontri con i tecnici, front office, atti amministrativi e contabili) ha licenziato 28 pratiche di ricostruzione privata per un importo complessivo di 32.953.726,63 Euro. Di questa somma, ben 26.5 milioni di euro possono essere impegnati direttamente, mentre 6,5 milioni di euro riguardano pratiche di scheda parametrica primo livello, delle quali deve essere ancora presentato il progetto esecutivo. E’ un risultato importante, che, nella possibilità non scontata di poter essere replicato tutte le settimane, comporterebbe una produttività annua di oltre 1.5 miliardi di euro, ben sopra alle più rosee previsioni fatte dallo stesso Sindaco".
Inoltre, i lavoratori hanno inteso fare presente che "gli istruttori sono chiamati ad esaminare le pratiche il più velocemente possibile, dedicando ad ogni singolo caso l’attenzione e la cura dovute, e trovandosi purtroppo ad applicare una normativa ridondante, contraddittoria ed incompleta, non scritta di certo dai sessantatre dipendenti. Nel continuare ad operare con il massimo impegno per evadere correttamente il maggior numero di pratiche e svolgere tutti gli altri compiti assegnati all’USRA, nella convinzione che alla città di L’Aquila non servano capri espiatori a cui imputare colpe e responsabilità, si coglie con estremo favore il novello interesse che il Sindaco sta mostrando per l’attività dell’USRA. L’occasione infine è gradita per invitare l’Amministrazione tutta ad un momento di confronto che possa portare a soluzione le problematiche da noi più volte evidenziate".
Una replica che non nasconde affatto l'esasperazione dei lavoratori dell'Usra. Ma cosa è accaduto?
Cialente ha pubblicato ieri sera il link al primo report settimanale dell'attività dell'Usra, online sul sito istituzionale e sul portale dell'ufficio speciale per specifica richiesta del primo cittadino. "Questo primo report è desolante", ha sottolineato. "Solo tre schede parametriche esaminate. In totale 28 pratiche evase. Io rispetto sempre il lavoro delle persone. Ma 70 addetti, con 8 consulenti coordinatori a 100mila euro l'anno, producono ormai solo questo?".
Adesso basta, ha dunque incalzato Cialente. "Con il nuovo responsabile si dovrà avviare un ragionamento ben deciso. Questo andazzo è vergognoso. La mia rabbia è che ci avevano fatto credere, a noi ed al governo, ben altro".
Parole di fuoco, a qualche giorno dalle già pesanti esternazioni del primo cittadino e dell'assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano che avevano denunciato come l'ufficio fosse al collasso. "Era completamente sbagliata l'organizzazione che era stata data da Aielli a dai costosissimi consulenti", l'accusa di Cialente. "Si è lacerato un velo che sta svelando una realtà incredibile ed inaccettabile. Stiamo correndo ai ripari. Poi chiariremo chi dovrà assumersi le responsabilità e trarne immediatamente le conseguenze. Adesso l'imperativo è recuperare il tempo gettato alle ortiche".
Accuse condivise dall'assessore alla ricostruzione, Pietro Di Stefano: "La verità è che non è uscito neanche un progetto, mentre il vecchio titolare Aielli, parlava di pratiche approvate per cento milioni al mese. All'Usra ci sono consulenti che vengono in ufficio uno o due volte a settimana, pagati cento mila euro. È una vergogna, un insulto per chi non arriva a fine mese. O vengono tutti i giorni a lavorare, oppure vadano a casa".
L'abbiamo già scritto, la sfida dell'amministrazione è chiara: modificare la natura dell'Usra, riportando nell'alveo del suo controllo l'attività dell'Ufficio e smontando, così, il commissariamento mascherato che era stato imposto dall'allora ministro Fabrizio Barca.
Una sfida che passa dalla nomina del nuovo titolare, al vaglio del Governo. E le continue esternazioni del primo cittadino - dopo mesi di silenzio - sembrano proprio un tentativo di influenzare la scelta dell'esecutivo. Evidentemente, l'auspicio è che il successore di Aielli sia disponibile a rispondere delle attività dell'Usra direttamente al Comune dell'Aquila. Disponibilità mai mostrata dall'ex manager di Finmeccanica che, al contrario, ha sempre tenuto a ribadire la 'particolare autonomia' dell'ufficio.
Stavolta però, l'affondo del primo cittadino ha lasciato il segno. E i lavoratori dell'Usra si sono infuriati. Infatti, a leggere il report pubblicato sul sito del Comune dell'Aquila, in riferimento al periodo dal 2 al 6 febbraio 2015, si evince che "le squadre dell'Usra hanno prodotto i seguenti pareri istruttori finali:
- 12 pareri su pratiche presentate ai sensi dell'OPCM 3790 (la vecchia procedura) per 4milioni e 453mila euro;
- 3 pareri su pratiche di rischiesta di abitazione equivalente, per 807mila euro;
- 3 pareri per schede parte prima DPCM 04/02/2013 per 6milioni e 451mila euro;
- 5 progetti parte seconda DPCM 04/02/2013, con parere favorevole, per 5milioni e 544mila euro;
- 5 progetti parte seconda DPCM 04/02/2013, parere con prescrizione, per 15milioni e 696mila euro".
A far di conto dunque, come rivendicato dai dipendenti dell'ufficio, sono state istruite pratiche per più di 32milioni di euro, in una settimana. Moltiplicato per quattro, siamo a più di 120milioni al mese. Ben oltre, insomma, i 100milioni di pratiche istruite al mese che erano state sbandierate dall'allora titolare dell'Ufficio speciale, Paolo Aielli, e dalla stessa amministrazione che ne aveva fatto un cavallo di battaglia per chiedere ulteriori fondi al Governo centrale.
Ecco spiegata la rabbia dei lavoratori che - al contrario del sindaco Cialente - giudicano assai positivamente il lavoro svolto nella prima settimana di febbraio. Anzi, hanno deciso di rivendicarlo pubblicamente. Stamane, hanno chiesto un chiarimento al titolare ad interim, Carlo Pirozzolo. Il segretario generale del Comune, però, non ha voluto prendere posizione e difendere i suoi lavoratori, a quanto si apprende chiedendo comprensione per il delicato ruolo che sta ricoprendo, a metà tra Comune dell'Aquila e Usra. Così, i 63 dipendenti hanno deciso di affidarsi ad un comunicato stampa.
Al successore di Paolo Aielli, il difficile compito di riportare tranquillità nell'ufficio di via Avezzano. Non resta che attendere la nomina. Il Governo dovrà scegliere tra una rosa di 5 nomi selezionati a seguito di colloquio, d'intesa con il Comune dell'Aquila. Il grande favorito è Donato Carlea, già provveditore interregionale alle Opere pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna, allontanato dall'incarico non senza polemiche (il sindaco Cialente, in particolare, si scagliò contro la decisione del Governo che faceva seguito all'intenzione di sostituire anche Fabrizio Magani alla direzione del Mibact, poi effettivamente allontanato a seguito dell'inchiesta Betrayal).
Poche chance per gli altri 'presunti' favoriti: Raniero Fabrizi, dirigente del Ministero delle Infrastrutture, e Vittorio Fabrizi, capo dipartimento del settore ricostruzione del Comune dell'Aquila, attualmente sospeso dall'incarico a seguito della condanna in primo grado a 10 mesi di reclusione per la vicenda legata alla ricostruzione dell'abitazione materna dell'altro dirigente del Comune, Mario Di Gregorio.
Gli altri candidati - Tiziano Amorosi, direttore del dipartimento Sviluppo, lavoro e formazione della Provincia dell’Aquila e Andrea Del Monaco, responsabile del settore Opere pubbliche, progettazione e grandi opere del Comune di Todi - non paiono avere possibilità.
Il grande escluso, invece, è proprio l'attuale titolare ad interim dell'Usra, Carlo Pirozzolo, nominato personalmente dal sindaco. A quanto si apprende, Pirozzolo sarebbe fuori dai giochi per aver presentato la domanda con qualche ora di ritardo rispetto alla chiusura dei termini.