Ancora guai per il Comune di Ocre e per il suo sindaco, Fausto Fracassi.
Il Consiglio di Stato, infatti, ha bocciato il ricorso con cui l'amministrazione aveva impugnato una sentenza del Tar, risalente a quattro anni fa, che aveva dichiarato illegittima, bloccandola, la costruzione di un centro civico polivalente su alcuni terreni di proprietà di un privato, la signora Marisa Ferrauto.
La struttura, un edificio in cemento armato che, secondo il progetto originario, avrebbe dovuto chiamarsi Casa della Cultura e avrebbe dovuto ospitare anche un bocciodromo, un campo di calcetto e un ambulatorio, era stata finanziata da una donazione di 320mila euro sottoscritta dai cittadini del Trentino Alto Adige e dal presidente della provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, ed era stata fortemente voluta da Fracassi.
Il problema, però, è che, per realizzarla, lo stesso Fracassi ha usato dei terreni che la Protezione civile aveva requisito nell'immediato post sisma come area da destinare alla costruzione di map per la popolazione sfollata. Poiché però, alla fine dell'emergenza, le particelle espopriate non erano state utilizzate, lo stesso Dipartimento aveva ordinato, con tanto di provvedimento firmato dall'allora vice capo De Bernardisinis, di restituire i terreni al legittimo proprietario.
Una disposizione che il Comune ha ignorato. Di qui il ricorso al Tar della signora, vinto nel 2011, e la sentenza del Consiglio di Stato, che ha confermato il verdetto di primo grado.
Non si sa che fine farà, a questo punto, l'incompiuta lasciata dal Comune. Di certo bisognerà dare delle spiegazioni agli abitanti del Trentino Alto Adige su come sono stati scialacquati i loro soldi.
Non è la prima volta, peraltro, che il sindaco di Ocre finisce agli onori della cronaca per vicende legate al mancato rispetto di vincoli urbanistici.
Lo scorso settembre il pubblico ministero del tribunale dell'Aquila, Simonetta Ceccarelli, aveva disposto il sequestro preventivo di una villetta a due piani che Fracassi si era fatto costruire nel suo comune su un terreno non edificabile e a destinazione agricola.