Quaranta tra sottufficiali e agenti forestali dei Comandi provinciali di Pescara e Perugia sono impegnati, fin dalle prime luci dell'alba, in dieci perquisizioni domiciliari ed aziendali in diverse località nelle province di Pescara e di Perugia.
Le perquisizioni scaturiscono dalle indagini della Procura di Pescara per ipotesi di violazione alle norme che regolano la ricostruzione post-terremoto dell'Aquila nell'ambito dei venti comuni rientranti nell'Utr (Ufficio Tecnico Ricostruzione) n. 5 di Bussi sul Tirino che dipende dell'Ufficio Speciale per la ricostruzione di Fossa (L'Aquila).
L'attività investigativa avrebbe fatto emergere un rete di conoscenze e connivenze tra vertici dell'Utr di Bussi sul Tirino, alcuni imprenditori impegnati nella ricostruzione, presidenti dei consorzi di proprietari ed altri soggetti interessati a beneficiare dei fondi per la ricostruzione privata degli edifici danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009.
Grazie ad ipotesi di connivenze con ditte "amiche", stando sempre a quanto emerso dalle indagini, venivano pagati stati di avanzamento dei lavori, per centinaia di migliaia di euro, senza che quest'ultime fossero in regola con il Durc, altri documenti di tipo amministrativo, oppure alcune tempistiche previste dalla normativa della ricostruzione.
Gli investigatori avrebbero riscontrato, ad esempio, che i Durc a volte non venivano presentati oppure erano scaduti o irregolari, ovvero relativi a lavori diversi o falsificati. Tra i particolari degli atti dell'inchiesta emergerebbe l'assunzione della figlia del responsabile Utr in una delle aziende agevolate nei pagamenti.
Le perquisizioni domiciliari in corso tra Bussi, Pescara, Assisi e Perugia, sono finalizzate a reperire ulteriori riscontri accertare le modalità di divisione dei lavori e ulteriori responsabilita' dirette delle persone attenzionate.