"Sia a L'Aquila che nei comuni del cratere sono tanti i proprietari di una sola casa i quali, senza avere seconde case o altre opportunità, sono condannati ad attendere ancora a lungo, dopo aver già atteso oltre 6 anni, e costretti a pagarsi un affitto o ad andare via da questa città visto che i criteri programmatici della ricostruzione stanno imponendo priorità di altro tipo".
Si legge in una nota firmata da Stefano Frezza, cittadino della frazione di Sassa, a L'Aquila. "L'unica priorità che deve essere garantita è quella di riparare le prime case - scrive Frezza - ovunque esse si trovino e non garantire questa priorità soltanto alle frazioni maggiormente colpite. E' assolutamente ingiusto che nel processo di ricostruzione vengano penalizzati i cittadini e le cittadine che risiedevano in una frazione meno danneggiata di altre. Quei cittadini e quelle cittadine oggi vivono nelle stesse identiche condizioni di tutti gli altri".
Chiunque risiedeva in una casa che rappresentava la sua unica abitazione, incalza, "dev'essere oggi considerato alla pari di chiunque altro, in qualsiasi area geografica della città risiedeva prima sel sisma del 6 aprile 2009. Quanto detto si collega e va di pari passo all'altro punto nodale di questa ricostruzione che è la valorizzazione delle frazioni del comune dell'Aquila e, di conseguenza, il recupero dei nostri borghi storici, alcuni dei quali rischierebbero veramente un completo spopolamento se venissero attuati i criteri che questa amministrazione sembra voler perseguire".