Martedì, 05 Maggio 2015 15:53

L'Aquila: nel piano di emergenza comunale, un piano stralcio per il centro storico. Ecco i dettagli

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Dopo quasi sei anni di gestazione, è disponibile il nuovo Piano di emergenza comunale, redatto dall'ufficio Protezione civile del Comune dell'Aquila.

Il documento, approvato dal consiglio comunale lo scorso 30 aprile (con il voto favorevole di tre consiglieri di opposizione: Ettore Di Cesare, Vincenzo Vittorini e Pierluigi Properzi) è articolato in otto sezioni, corrispondenti alle varie tipologie di rischio: rischio idrogeologico e idraulico, rischio incendi boschivi, rischio sismico, rischio neve e ghiaccio, rischio valanghe, rischio industriale, rischio eventi a rilevante impatto locale. Una sezione, che costituisce una sorta di piano stralcio, riguarda invece il centro storico.

Ed è proprio questa la novità più importante: un'area di intervento specifica corrispondente al nucleo storico della città - quello, per intenderci, compreso all'interno delle mura medievali - dotato di sue peculiarità.

Il piano emergenza del centro prevede due diversi scenari, uno diurno (pensato soprattutto per gli operai, i tecnici e i progettisti impegnati nella ricostruzione; per i residenti, i dipendenti e gli utenti di uffici pubblici e privati e per i clienti delle attività professionali e commerciali) e uno notturno (elaborato tenendo conto della presenza delle centinaia di avventori dei locali lotturnii). Sono state individuate otto aree di attesa: slargo via Filomusi Guelfi; piazza Duomo; parco giochi di via L. Rendina; viale Medaglie d'oro; San Bernardino; Santa Maria di Farfa; area verde di fronte Cristo Re; via Duca degli Abruzzi.

E' chiaro che il piano è stato "tarato" per la situazione attuale e quindi andrà aggiornato man mano che lo stato della ricostruzione del centro evolverà. Ad oggi, la fotografia scattata dalla Protezione civile dice che in centro ci sono 3mila operai impegnati ogni giorno nei cantieri; 220 edifici cantierizzati (edilizia pubblica e privata); 2mila tra dipendenti e utenti degli uffici che hanno riaperto negli edifici operativi (banche, uffici pubblici, studi professionali, università ecc.); 700 frequentatori in orario notturno nei giorni di giovedì e sabato; 400 residenti; 250 potenziali ospiti negli hotel; 23 locali pubblici; 20 edifici operativi; 21 attività commerciali.

Complessivamente, il nuovo piano individua 74 aree di attesa, 18 aree di accoglienza e 3 aree di ammassamento. Il C.O.C., centro operativo comunale, avrà sede nell'edificio del consiglio comunale a Villa Gioia, in via Filomusi Guelfi.

Il Comune stipulerà delle convenzioni con alcune associazioni di volontariato che "adotteranno" le aree di attesa e accoglienza, provvedendo alla loro manutenzione. Sono 17 le domande pervenute per lo svolgimento delle attività di protezione civile da parte di altrettante associazioni; a giorni una commissione giudicatrice si occuperà di verificare che tutti coloro che hanno manifestato interesse abbiano i requisiti necessari. 

Il piano andrà aggiornato con una frequenza minima di due anni (ma anche più frequentemente, se sarà necessario) ma ancora non è chiaro quanto costerà alle casse municipali. Molto dipenderà, ad esempio, dalle scelte che verranno fatte in merito alla strutturà che avrà l'ufficio di Protezione civile (se continuerà a essere "affiliato" al settore patrimonio, com'è adesso, o se sarà trasformato in un dipartimento dotato anche di un personale più numeroso rispetto a quello attuale). Il responsabile attuale, Eugenio Vendrame, ha fatto capire, comunque, che non basterà qualche decina di migliaia di euro.  



 

Ultima modifica il Martedì, 05 Maggio 2015 19:01

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