L'ennesima inchiesta giudiziaria sta per abbattersi sulla città.
Il lavoro del nucleo di polizia edilizia, voluto dall'allora comandante della polizia municipale, Ernesto Grippo per fermare gli abusi perpetrati all'indomani del sisma, e affidato agli agenti di polizia giudiziaria della municipale, comandati dal maggiore Patrizia Galassi, comincia infatti a dare i suoi frutti.
Nei giorni scorsi, sono state chiuse le indagini preliminari nei confronti dell'avvocato Paola Bellisari e del figlio Vittorio Cobianchi Bellisari: la contestazione - tutta da dimostrare - è di aver percepito un indebito contributo da parte dello Stato per la ricostruzione di un'abitazione sita a Pettino, in via Antica Arischia. Al vaglio degli inquirenti, la posizione di una terza persona. A rivelarlo è Enrico Nardecchia, in un articolo pubblicato stamane su 'Il Centro'.
Sarebbe soltanto un caso tra tanti: sono 1700 le pratiche al vaglio per la presunta ricostruzione indebita di abitazioni vuote, diroccate persino, che hanno goduto del contributo pubblico. E non sorprenderebbe affatto se, dietro ai casi di presunto malaffare, si nascondessero registi occulti, capaci di indirizzare i cittadini interessati a godere del beneficio non dovuto.
Il procuratore antimafia Fausto Cardella ha creato un nuovo gruppo di lavoro, coordinato dai pm Fabio Picuti e Simonetta Ciccarelli, che si occuperà in modo specifico di passare al setaccio le circa 1700 pratiche sospette.
Non mancheranno sorprese.