La notizia è di quelle destinate a fare molto rumore. O, almeno, si spera. Nel rendiconto generale dello Stato, per l’esercizio finanziario 2012, la Corte dei conti ha certificato che “per la ricostruzione de L’Aquila, dei 3 miliardi incassati dallo Stato, sono stati versati solo 500 milioni”.
“Vi sono dei piani di ricostruzione, dopo il terremoto del 2009 che ha distrutto e danneggiato molte opere d’arte, attraverso lo snellimento delle strutture burocratiche (tolti i due vice commissari costati 800 mila euro). Finora per la ricostruzione del centro storico sono stati erogati 533,8 milioni su 892,6 stanziati; risultano ancora disponibili 358,7 milioni non spesi”.
Non è finita qui. “Lo Stato ha incassato dal settore video-lotterie almeno 3 miliardi che avrebbero dovuto finanziare la ricostruzione, ma solo 500 milioni sono stati indirizzati per quella finalità”.
Che fine hanno fatto i 2 miliardi e mezzo che mancano? Come è possibile che il Governo riesca a stanziare, con grande fatica, solo 1miliardo e 200 milioni spalmati fino al 2019, quando lo Stato è debitore nei confronti dei comuni del cratere di più di 2miliardi? Soldi che servirebbero a pianificare la ricostruzione, almeno per due anni, seguendo quanto stabilito nel cronoprogramma approvato dalla Giunta comunale.
Soldi che, invece, sono stati distratti dallo Stato. Già lunedi, in occasione della visita in città della presidente della Camera, Laura Boldrini, si dovrebbe chiedere conto di quanto certificato dalla Corte dei conti.