Giovedì, 04 Giugno 2015 13:06

Calo immatricolazioni Univaq, Cialente Vs Inverardi: "L'allarme c'è"

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"L'allarme c'è. Negarlo sarebbe da irresponsabili"

Il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente commenta così i dati sul calo delle immatricolazioni dell'Università dell'Aquila elaborati dal ministero dell'Università e della Ricerca e divulgati dall'Udu.

"Mi colpiscono le parole della rettrice" scrive il primo cittadino, che affida la propria analisi a un lungo post su Facebook. "I dati erano attesi? Il Comune, ad esempio, non ne era stato informato".

La nota completa di Cialente

“Oggi ho studiato i dati presi dal Miur, e pubblicati dall'Udu. Ne emerge un quadro preoccupante e drammatico. Un crollo di immatricolazioni di quasi il 40%. Le matricole sono gli iscritti dei prossimi anni. Essere crollati così, a poco più di 2000 nuovi iscritti, fa pensare che tra tre, quattro anni, la popolazione universitaria sarà ridotta alla metà”.

L'allarme c'è. Negarlo sarebbe da irresponsabili. Mi colpiscono le parole della Rettrice, che afferma che questi dati erano attesi. Mi colpisce perché ad esempio il Comune, che pure gioca un ruolo non secondario, non ne era stato informato”.

“Noi stiamo lavorando, e seriamente, su una politica per l'Università, sia in direzione della residenzialità che dei servizi, sui quali, esempio trasporti, ci avviamo ad investire ben 9 milioni di euro”.

“Ma il quadro che si delinea preoccupa perché lo studio Ocse, benedetto dal Governo Monti attraverso il Ministro Barca, nonché il famoso studio Calafati, indicavano, per lo sviluppo strategico della città, proprio l'Università come pilastro del futuro economico dell'Aquila. (Ricorderete la mia lieve polemica sul fatto che a mio avviso anche il turismo e l'industria erano carte sulla quali puntare, mentre il Prof. Calafati ribadiva che solo l'Università e le pensioni erano il nostro destino)”.

“Abbiamo accettato i due studi, che non ci siamo certo sognati, e con un impegno di milioni e milioni di euro, su questa strategia, abbiamo allora voluto far nascere il Gran Sasso Science Institute, sul quale in questi giorni stiamo chiedendo ulteriori investimenti. Investimento a lungo termine e sinergico con l'Università”.

“La parola d'ordine era formazione ed alta formazione”.

“Urge allora una riflessione vera, anche perché l'Università è di tutti, se non altro perchè per anni ed anni è stata nutrita dalle risorse degli aquilani”.

Domani (oggi, ndr) chiamerò la Rettrice perché credo che mai come ora sia necessario un confronto schietto, sereno ma articolato e preciso, sull'Ateneo ed il suo futuro. La inviterò ad un consiglio comunale aperto su questo tema”.

“Venerdì mattina incontrerò il Ministro Giannini alla quale esternerò le mie crescenti preoccupazione per questi dati, almeno per me inaspettati. Ed inviterò anche lei al Consiglio Comunale, insieme al GSSI ed ai suoi esponenti, Fabrizio Barca, il Prof. Calafati”.

“Occorre riflettere , analizzare, scegliere una strada, agire di conseguenza, ma tutti nella stessa direzione. Se qualcuno ha altre strategie, dovrà dirlo in quella sede”.

“A me personalmente, soprattutto dopo questi anni drammatici, i problemi non fanno più paura, ci ho fatto il callo; mi terrorizza la mancanza di soluzioni chiare, di strategie condivise”.

“L'università è pezzo importante del futuro di questo comprensorio, e non solo per il numero di studenti. Vogliamo capire dove essa vuole andare e dove noi stessi vogliamo andare”.

La nota della Cisl

“La Conferenza pubblica su Università e sviluppo locale ha rappresentato un importante momento di riflessione, anche in considerazione dell’autorevolezza degli intervenuti, a ha avuto il merito di riportare al centro dell’attenzione l’Università dell’Aquila in quanto risorsa, sicuramente la principale del nostro territorio. Il “dibattito” di questi giorni sul calo del numero degli studenti è una ulteriore testimonianza di quanto sia rilevante come risorsa”.

“A nostro parere, tuttavia, un ragionamento sullo sviluppo locale, per poter essere del tutto adeguato, deve con attenzione tenere presente scenari più ampi, a livello regionale e nazionale, che, proprio quando il termine della questione è lo sviluppo, non possono non incidere in maniera importante su di esso”.

“La Cisl Università della sede dell’Aquila, nella tradizione di un sindacato che svolge non solo le giuste azioni di difesa dei lavoratori, anche strettamente “rivendicative”, ma anche di proposizione strategica, intende portare un contributo al dibattito ponendosi una domanda cruciale: Quale futuro per l'Università dell'Aquila?, una domanda per agire nel presente guardando al (prossimo) futuro”.

“Il futuro dell’Università dell’Aquila è intrinsecamente connesso a quello dell’Università italiana tutta”.

“Il progetto della “Buona Università” sta già muovendo i primi passi nelle sedi parlamentari, e accelererà non appena concluso quello della “Buona Scuola”.

“Non si può sbagliare su quelle che saranno le parole chiave: razionalizzazione delle risorse, programmazione intelligente, valorizzazione dei punti di forza. In questa visione gli Atenei di minori dimensioni, come L’Aquila, sono quelli che rischiano una “razionalizzazione” penalizzante”.
“E’ importante, perciò, che a livello regionale ci sia una strategia che fin da ora sia messa in atto per poter offrire, al momento opportuno, un livello di ricerca e formazione ampio e competitivo a livello nazionale”.

“In Conferenza è stato affermato che gli Atenei abruzzesi devono insistere ciascuno sulle proprie specificità. Questo è vero, ma nello scenario che si va delineando sono fondamentali anche le sinergie, in cui le specificità possano integrarsi. Per questo riteniamo necessario che riprenda, al massimo livello istituzionale, il dialogo e il dibattito sulla struttura del Sistema Universitario abruzzese, al fine di poter meglio affrontare e sostenere le sfide che ci attendono”.

“Un altro aspetto cruciale per l’Ateneo riguarda la ricerca e la formazione nell’ambito delle professioni sanitarie, e quindi il complesso tema dei rapporti con il Servizio Sanitario Regionale”.

“Il tema è talmente rilevante che nella Conferenza sullo sviluppo locale è stata annunciata un’ulteriore Conferenza d’Ateneo esclusivamente dedicata all’argomento, programmata per il mese di ottobre. Tuttavia è in questi giorni, se non in queste ore, che a livello regionale si svolgono lavori che saranno determinanti per definire il contesto in cui l’Università dell’Aquila si troverà nel prossimo futuro”.

“La Commissione Regione-Università, costituita il 24 febbraio scorso per stilare, ai sensi del D. Lvo 517/99, i protocolli d’intesa tra Regione e le Università dell’Aquila e di Chieti-Pescara, sta svolgendo un compito delicato ma decisivo per il futuro la ricerca e la formazione in ambito sanitario del nostro Ateneo, che, pur coinvolgendo migliaia di studenti, appare oggi particolarmente fragile e sottomessa a discutibili politiche aziendali che, piuttosto che consolidare l’esistente e collaborare in un’ottica di possibile implementazione, sono spesso finalizzate a penalizzare il versante universitario mettendo così a rischio Corsi di Laurea e Scuole di Specializzazione”.

“Ci permettiamo, quindi, di sottolineare l’importanza che i protocolli di intesa siano strutturati garantendo un equilibrio tra i due poli universitari abruzzesi, proprio tenendo presente che l’Università è una risorsa per la città, e che tutte le sue professionalità devono essere valorizzate per mantenere ed ampliare l’offerta formativa, in termini di Corsi di Laurea e Scuole di Specializzazione. Anche in questo caso è fondamentale tener presente tutti i fattori dello scenario nazionale, comprese le norme e i regolamenti che, a livello ministeriale (Miur), stanno modificando i requisiti per il mantenimento dell’offerta formativa, in particolare post-laurea”.

“Infine, è di questi giorni la polemica circa le difficoltà amministrative riguardo il pagamento delle tasse, di cui gli studenti si sono molto lamentati, anche in occasione della Conferenza. Certamente la ripresa di un “meccanismo”, che era preziosamente fermo dal 2009, può presentare degli intoppi in una nuova fase di rodaggio”.

“Non vogliamo accusare nessuno, pur comprendendo e condividendo il disagio degli studenti, ma vogliamo prendere spunto da questo particolare per una considerazione più ampia: l’Università è una risorsa per l’Aquila soprattutto perché ci sono gli studenti, quindi gli studenti sono la fondamentale risorsa dell’Università”.

“Università e Città (cioè Amministrazione e cittadini) hanno un ruolo comune per essere realmente accoglienti nei confronti della popolazione studentesca. Ottantamila Alpini sono stati a L’Aquila pochi giorni, ma oltre 20000 studenti sono con noi quasi ogni giorno”.

“Ogni sforzo deve essere fatto sia da parte dell’Università, per rendere il percorso di formazione intenso ma semplice (anche dal punto di vista burocratico!) sia da parte della Città, per rendere, con gli opportuni interventi per residenzialità e socialità, gli anni che gli studenti trascorrono nella nostra città un periodo della loro esistenza da ricordare con piacere, e non il ricordo di una città terremotata”.

“La Cisl Università, su questi temi di estrema rilevanza per il futuro del nostro Ateneo, è pronta a dare il proprio contributo, perché un futuro roseo per l’Università dell’Aquila è un futuro roseo per tutti coloro che vi lavorano e per la città intera”.

PEZZOPANE (PD): "IN PERICOLO ATENEO DELL'AQUILA"

"Il pericolo che la politica dell'accesso programmato in alcune facoltà dell'Ateneo aquilano potesse provocare una forte emorragia di studenti era dietro l'angolo già un anno fa, quando fu dato l'annuncio del numero chiuso. Adesso i dati del ministero confermano il forte calo degli iscritti, con uno scenario sconfortante, che vede L'Aquila fanalino di coda in Italia.

Le torri d'avorio non aiutano certo la città a crescere. Scendiamo tutti dai piedistalli e affrontiamo i problemi per quello che sono. Il calo degli iscritti è pesante e il termine 'fisiologico' fa pensare ad una accettazione acritica di questa situazione che non mi convince per nulla. Un elitarismo accademico o istituzionale non serve in questo momento. Né sono utili le sottovalutazioni". Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.

"Un anno fa - prosegue Pezzopane - ho avuto la disponibilità del ministro Stefania Giannini, riconfermato ieri, ad intavolare una discussione sull'Ateneo aquilano, per affrontare tutti i nodi, dal numero chiuso alla questione tasse. La disponibilità del ministro non è stata certo una cosa di poco conto, ma la chiusura dell'Ateneo è stata totale, chiuso a riccio e arroccato, ha stroncato malamente ogni prospettiva e ogni dialogo. Credo che il discorso vada ripreso da dove l'abbiamo interrotto. Le sorti dell'Ateneo aquilano, il suo futuro, la sua crescita sono patrimonio della collettività. Il territorio e le istituzioni locali, che hanno dato un forte contributo affinché dopo il terremoto l'Università aquilana non subisse un duro contraccolpo, vanno coinvolte in determinate scelte.

Rinnovo l'invito a costruire un confronto con tutti i soggetti che possono e vogliono dare il loro contributo per rilanciare l'Ateneo. Da assessore comunale ho promosso il progetto finanziato dall'Anci 'Una città a dimensione di studente', che prendendo atto dei problemi complessivi della città, creava dei tavoli di lavoro e confronto dove tutti gli attori interloquivano con spirito costruttivo per mantenere gli standard elevati in una città con una forte vocazione universitaria. Quei confronti sono stati decisivi per risolvere problemi spinosi sui trasporti e le abitazioni in affitto per gli studenti. Come giustamente sostiene il sindaco dell'Aquila, è necessario un confronto anche nella sede del Consiglio comunale, per mettere a fuoco di nuovi obiettivi. L'Università rappresenta una risorsa importante per L'Aquila e la nostra città non può perdere il valore di un Ateneo prestigioso e in crescita. Un incontro pubblico tra Università, in tutte le sue componenti, e le istituzioni potrebbe essere utile ad ascoltare le voci di tutti".

Ultima modifica il Giovedì, 04 Giugno 2015 15:44

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