Mercoledì, 03 Giugno 2015 00:26

Univaq, crollo di iscritti e immatricolati. Inverardi: "Scenario previsto"

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Dati scoraggianti sull'Università degli Studi dell'Aquila emergono dall'ultimo aggiornamento dell'Anagrafe nazionale studenti sull'Università italiana, elaborato dal ministero dell'Istruzione e dell'Università.

A renderli noti è l'Unione degli Universitari (Udu) del capoluogo, scettica sulle strategie di rilancio dell'Ateneo della rettrice Paola Inverardi, fin dal suo insediamento.

I dati, che si riferiscono agli iscritti e ai nuovi immatricolati negli atenei italiani [scarica il dossier completo], pongono l'Università dell'Aquila nelle ultimissime posizioni, anche a causa del fatto che, dopo gli anni straordinari del post-sisma, è tornata la tassazione ordinaria, come in tutti gli atenei del Paese.

In Italia le iscrizioni all'università sono diminuite nell'ultimo decennio, con una "tenuta" delle immatricolazioni, nell'ultimo anno e rispetto a quello precedente. "In questo contesto negativo, drammatico è il crollo di immatricolati e iscritti che l'Università dell'Aquila ha avuto in quest'ultimo anno, a fronte di un trend che nel decennio passato è sempre stato molto migliore di quello nazionale", evidenzia l'Udu.

Sugli immatricolati ai corsi triennali e a ciclo unico l'Ateneo aquilano è ultimo in Italia, con un -39,6% (da 3669 a 2213 studenti) dell'anno accademico 2014-2015, rispetto a quello precedente. Gli altri due atenei abruzzesi presentano dati alterni, con Chieti-Pescara che soffre un -6,3% e Teramo, invece, in crescita dello 6,2%.

Nello stesso arco di tempo, L'Aquila è penultima in Italia per quanto riguarda gli iscritti complessivi, con un -12,8% (da 24130 a 21035 unità). Peggio ha fatto solo la Parthenope di Napoli con -14,1%. Trend negativi anche per Chieti-Pescara (-5,7%) e Teramo (-3,7%).

L'Udu L'Aquila ha comparato anche i dati dell'Università aquilana con quelli degli altri atenei del Sud (Sardegna, Campania, Puglia, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia) e con quelli delle regioni limitrofe (Lazio, Umbria, Marche): "Il quadro che ne emerge è drammatico. L'Università dell'Aquila trascina in fondo il sud, registrando circa la metà della perdita di immatricolati dell’intero sud Italia. In Abruzzo, Teramo e Chieti rispettivamente crescono e scendono di poco, mentre gli Atenei limitrofi di Lazio, Umbria e Marche crescono in immatricolazioni".

Immatrocolati Atenei Sud


Per quanto riguarda il trend negli ultimi anni dell'Ateneo del capoluogo abruzzese, le cifre rilevano che l'Università dell'Aquila è tornata nell'ultimo anno accademico al numero di iscritti del pre-sisma: nel 2007-2008 gli iscritti erano 21709 e oggi 21035. Lontano dal picco del 2012-2013, quando - in periodo di esenzione delle tasse - erano iscritte 24391 persone: "Se il trend di immatricolati si confermasse questo, nei prossimi anni l'Università dell'Aquila tornerebbe ai piccoli numeri degli anni '90 nel giro di 2-3 anni", sottolinea il sindacato universitario.

Trend Iscritti Univaq


Infine, se si analizzano i dati sulla provenienza degli immatricolati, per l'Udu L'Aquila si verifica "crollo percentuale impressionante tra gli studenti provenienti dal Lazio, dalla Puglia e dalla Campania e un numero in discesa, in valore assoluto estremamente preoccupante, tra gli studenti abruzzesi".

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"La Rettrice financo a fine dicembre ha parlato di 'dati positivi' - afferma l'Udu - bollando negativamente chiunque parlasse di dati reali negativi. E' visivamente comprensibile a tutti, ciò che quest'anno è realmente accaduto sul fronte immatricolati, iscritti e fuori sede nell'Ateneo aquilano".

"Ci sembra indispensabile - conclude il sindacato studentesco - che l'opinione pubblica, l'analisi e il dibattito giornalistico e intellettuale, i soggetti sociali, politici, civici e istituzionali dell'Ateneo e di questo territorio discutano apertamente di questi dati e delle conseguenze a breve e medio termine che l'andamento dell’Università dell’Aquila in termini di immatricolati e iscritti, potrà avere sulle dinamiche economiche e sociali del territorio aquilano".

Con una città totalmente dispersa - tanto estesa quanto poco densamente abitata - un centro storico quasi del tutto da ricostruire, una sovrabbondanza eccezionale di offerta abitativa rispetto alla domanda, e un'Ateneo che, dopo il terremoto, è da ri-plasmare, non si può che guardare al futuro con uno sguardo incerto.

La Rettrice: “Scenario previsto, supereremo i 23mila studenti entro l'anno”

La rettrice dell'ateneo aquilano Paola Inverardi commenta così, sul quotidiano Il Centro, il dossier divulgato dall'Udu: "Le cause della diminuzione degli iscritti sono essenzialmente due: l'introduzione dei numeri programmati locali su quattro corsi (Biotecnologie, Psicologia, Biologia e Scienze Motorie) e il ritorno a un regime di tassazione ordinario, scaduto l'accordo di programma con il ministero. Solo con l'intriduzione dei numeri programmati" spiega la Rettrice "imposta a livello nazionale avevamo previsto una diminuzione di circa 2mila immatricolati. Il dossier non rivela niente di nuovo dunque. Resta il fatto che siamo quasi certi di superare entro l'anno i 23mila iscritti. Il calo, perciò, non sarebbe così grave. Bisogna ricordare, inoltre, che il calo degli immatricolati si è verificato in moltissime università d'Italia. Anzi, rispetto agli scenari che ci eravamo prefigurati i numeri hanno retto bene. La speranza è che queste cifre vengano confermate nei prossimi anni".

Ultima modifica il Giovedì, 04 Giugno 2015 08:32

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