Undicesimo elenco, finalmente.
Sbloccati 802milioni con la delibera Cipe 22/2015, è arrivato l'undicesimo elenco che i cittadini aquilani attendevano, oramai, da un anno. Si aggira sui 200milioni, ha confermato stamane in Ia Commissione Bilancio l'assessore alla ricostruzione, Pietro Di Stefano.
L'audizione è stata occasione per fare un punto sugli stanziamenti della ricostruzione privata, al 30 giugno 2015. Dal 2009 ad oggi, lo Stato ha assegnato al bilancio del Comune dell'Aquila per competenza annuale 4miliardi e 323milioni. Le somme che sono state effettivamente trasferite dalla Tesoreria dello Stato alla Tesoreria del Comune ammontano a 3miliardi e 607milioni: dunque, restano da incassare 716milioni di euro.
Con le somme effettivamente disponibili, il Comune dell'Aquila ha impegnato - in altre parole ha veicolato ai cittadini che hanno ottenuto l'approvazione della pratica - 3miliardi e 680milioni, di cui 3miliardi e 309 sono stati pagati, accreditati sui conti correnti dedicati. Restano da versare poco più di 370milioni.
Come disponibilità di cassa, restano 332milioni: 60milioni per il 2014 e 272 per il 2015. Questo il quadro generale [clicca l'immagine per ingrandire].
Scendiamo ora nel dettaglio delle annualità 2014-2015-2016.
Come si evince dalla tabella allegata, per il 2014 sono stati stanziati 652milioni e 303mila euro: 167milioni con la Cipe 135/2012 e già incassati, 114milioni e 483mila con la Cipe 50/2013 (stanziati con il Decreto Legge 43 del 2013) e già incassati, 142milioni e 525mila con la Cipe 1/2014 (stanziati con la Legge 147 del 2013) e trasferiti - ma non ancora incassati - ai primi giorni di marzo 2015, insieme ai poco più di 63milioni assegnati con la Cipe 23/2014 (fondi stanziati con la stessa Legge 147). Alle risorse stanziate, si aggiungono i 165milioni della Cipe 22/2015 - appena pubblicata - che assegna i fondi stanziati con il Decreto Legge 133 del 2014: soldi che non sono stati ancora incassati.
Dunque, il Comune dell'Aquila ha impegnato 652milioni e 303mila euro, già pagato 487milioni e 303mila euro, in attesa dei 165milioni ancora da versare sui conti correnti dedicati dei cittadini.
Per il 2015, i fondi stanziati ammontano a 824milioni e 194mila euro: già incassati - ai primi di giugno - i 158milioni assegnati con la delibera Cipe 135/2012 e i 114milioni e 483mila euro della delibera Cipe 50/2013, restano da incassare 551milioni e 711mila euro, assegnati con le Cipe 23/2014 e 22/2015, appena pubblicata, e stanziati con la Legge 147/2013 e 190/2014.
Appena il Comune dell'Aquila incasserà il dovuto, potrà versare la prima tranche - pari al 44% del totale - per le pratiche inserite nell'11esimo elenco.
Dunque, se ad oggi l'impegnato è pari a 180milioni e il pagato ai cittadini ammonta a 75milioni, con la pubblicazione dell'ultimo elenco e i pagamenti delle prime tranche di finanziamento si arriverà ad un impegnato di circa 380milioni (180.822milioni + circa 200milioni dell'undicesimo elenco), con poco più di 230milioni di euro effettivamente versati ai cittadini (75milioni + prime tranche del 44% sui 200milioni impegnati).
Considerando che il totale stanziato ammonta ad oltre 800milioni, è chiaro come non ci siano problemi di risorse da impegnare. Si tratterà piuttosto di accellerare l'istruzione delle pratiche.
Nella tabella allegata, un quadro generale degli stanziamenti finora assicurati per le annualità 2016, 2017, 2018 e 2019.
"Il meccanismo dell'anticipazione oramai è oliato", ha inteso sottolineare a NewsTown l'assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano. "Finché ci sono i soldi, tocca a noi istruire velocemente le pratiche: è impegno degli enti locali, dei professionisti, delle imprese. Il futuro verrà scritto su quanto saremo in grado di fare come comunità. Dovremo essere vigili, però, anche sui possibili inciampi che potremmo avere a Roma: l'abbiamo visto lo scorso anno, con il famoso decimo elenco. I flussi di cassa dovranno esseri seri: abbiamo tenuto degli incontri con la Struttura tecnica di missione, affrontando proprio questo problema".
Insomma, se il meccanismo dell'anticipazione del 44% sul totale da erogare per avviare un maggior numero di cantieri ha dato i suoi risultati, è vero anche che la Tesoreria dello Stato dovrà garantire flussi di cassa costanti rispetto ai fondi effettivamente stanziati, evitando i problemi che si sono riscontrati al momento della pubblicazione del decimo elenco.
"Vanno evitati inciampi anche nella scrittura delle norme", ha aggiunto Di Stefano, molto critico alla lettura dell'articolo 11 del decreto sugli Enti locali che contiene disposizioni per la ricostruzione dell'Aquila e del cratere. "Non è accettabile quello che è scritto nel decreto, che il titolare dell'Ufficio speciale viene nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri. La Legge 134, la così detta Legge Barca, prevedeva altro: il ritorno alla ordinarietà, con i compiti riassunti secondo le prerogative della Carta costituzione, articolo 114 e seguenti. C'era scritto che si doveva andare all'Intesa con il Governo ma c'era scritto anche che il contratto di nomina del titolare dell'Usra veniva sottoscritto dal sindaco dell'Aquila. Ora, si vuol cambiare tutto: è inaccettabile, l'articolo dovrà essere rimosso".
Di Stefano torna, poi, sull'undicesimo elenco. "Arriviamo ad un impegnato di 370-380milioni di euro su 802 stanziati: dunque, abbiamo ancora molti soldi da impegnare per il 2015. Altra cosa è la cassa, i flussi che arrivano alla Tesoreria del Comune: dobbiamo ancora ricevere i 206milioni, delibera Cipe 23/2014, trasferiti ai primi giorni di marzo 2015. La Cipe attuale porta con sè, inoltre, 270milioni dell'anno 2014: dunque, ci sono quasi 500milioni ancora di cassa per l'annualità 2014. Si aggiunge, poi, la cassa per l'annualità 2015 e 2016. Insomma, lo Stato ha un ritardo di quasi un anno con i trasferimenti: se ci sarà serietà, non avremo problemi nei prossimi mesi".