Giovedì, 03 Settembre 2015 03:22

Variante Sud, l'accordo non c'è. Pietrucci: "Fare presto o addio finanziamento"

di 

Il progetto della cosiddetta Variante Sud è diventato ormai come la tela di Penelope dove ciò che si tesse di giorno viene disfatto nottetempo, un (perverso) gioco dell'oca in cui si riparte sempre dal via.

Dopo che, il 30 gennaio scorso, la Stm (Struttura di missione) del ministero delle Infrastrutture aveva approvato l'ipotesi di tracciato sottoscritta l'11 luglio dello scorso anno in un incontro ufficiale tenutosi a Casa Onna – passaggio propedeutico alla convocazione di una nuova conferenza dei servizi – un inatteso dietrofront di alcuni sindaci ha trascinato di nuovo le trattative nella palude.

Tanto che il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci (presidente della I commissione) ha sentito la necessità di convocare un nuovo ciclo di incontri (il primo dei quali si è svolto ieri a palazzo dell'Emiciclo) il cui obiettivo finale è il superamento dei veti incrociati e il raggiungimento di un'intesa definitiva.

Lo stesso Pietrucci vorrebbe chiudere in un mese. “Bisogna far presto” è il pensiero dell'esponente del Pd, soprattutto dopo che D'Alfonso è riuscito a strappare a Renzi, nel corso del fugace passaggio all'Aquila del presidente del Consiglio, un impegno a garantire il finanziamento per la realizzazione di un collegamento stradale veloce tra L'Aquila e Pescara qualora venga subito presentato un progetto. Il costo dell'opera si aggirerebbe sui 120/150 milioni di euro, 40 dei quali sono già disponibili per la Variante Sud.

“La strada si deve fare” - afferma Pietrucci - “Ogni altra ipotesi alternativa è stata bocciata. Ho lavorato per elaborare una risoluzione, votata all'unanimità dal Consiglio regionale lo scorso gennaio a Pescara, che dava al presidente D'Alfonso l'indicazione di individuare come priorità infrastrutturale per l'Abruzzo la strada L'Aquila-Pescara”.

Il no di Barisciano e il dietrofront di Fossa e Poggio Picenze

A guidare la fronda che si oppone al tracciato alternativo sul quale l'Anas si era detta favorevole a elaborare il progetto preliminare (per intenderci, quello evidenziato in rosso e blu che si vede nella foto) è il sindaco di Barisciano, Francesco Di Paolo, l'unico a non aver sottoscritto l'intesa raggiunta nel luglio 2014 a Onna alla presenza dell'allora presidente Anas Ciucci.

“Non ho sottoscritto quel protocollo” dichiara Di Paolo a NewsTown “perché non sono mai stato invitato alle riunioni che hanno portato a quell'accordo. Io non sono contrario alla Variante Sud ma al tratto che va da Castelnuovo a S. Gregorio, perché è un tracciato che comporta un aumento della pendenza fino al 7% e un allungamento del percorso. Ora” continua Di Paolo “sembra che l'Anas stia facendo marcia indietro rispetto a quella proposta ma, ad oggi, non esiste nessun un progetto preliminare”.

Di Paolo, insomma, disconosce il tracciato alternativo condiviso sia in quanto non sarebbe stato coinvolto nelle riunioni che hanno portato alla stesura di quest'ultimo sia perché lo considera scritto sull'acqua, essendo privo di un progetto vero e proprio. L'unica proposta su cui il primo cittadino bariscianese è disponibile a confrontarsi è un vecchio progetto risalente al 2001.

Progetto superato, dicono però gli altri comuni e le onlus di Onna e S. Gregorio, dalla nuova proposta e dalla sua impostazione organica e unitaria, che prende in considerazione tutto il comprensorio che si estende da Bazzano a S. Pio delle Camere e non solo i singoli comuni o le singole frazioni.

Inoltre, sempre secondo i comuni e le onlus favorevoli all'intesa, ma anche secondo alcuni consiglieri di minoranza del comune di Barisciano (quelli appartenenti al gruppo Barisciano Bene Comune), Di Paolo, al contrario di altri sindaci, non avrebbe mai discusso – né in consiglio né con la popolazione – il progetto alternativo o fatto approvare alcun atto ufficiale (delibere di consiglio o di giunta) per ufficializzare il proprio dissenso.

Dissenso non emerso nemmeno lo scorso 30 gennaio, in occasione della riunione della Stm del ministero, alla quale, pure, Di Paolo era presente.

Ma se la posizione di Di Paolo si è sempre mantenuta, pur tra mille ambiguità, su una linea di contrarietà al tracciato alternativo condiviso dal resto del territorio, chi ha compiuto una vera e propria giravolta, arrivando a rinnegare gli accordi sottoscritti, è il sindaco del comune di Fossa, Antonio Gentile.

Tra i più decisi e convinti firmatari dell'intesa del luglio 2014, Gentile è ora attanagliato da mille dubbi e ripensamenti, dovuti al fatto che la sua maggioranza, a marzo, è stata a un passo dal farlo cadere votando, in consiglio comunale, una mozione contraria al progetto che lo stesso Gentile aveva approvato un anno fa e (strenuamente) difeso anche a gennaio alla riunione della Stm.

“Quel progetto è impattante sulle case e anche sulla zona archeologica” è stata la motivazione ufficiale addetta dai consiglieri ribelli, appoggiati anche da un comitato cittadino.

“Argomentazioni pretestuose” - ribattono i comitati di Onna e S. Gregorio - “Quella mozione è stata votata anche da due consiglieri in palese conflitto di interessi, in quanto proprietari di abitazioni e terreni contigui al nuovo tracciato”.

Anche il nuovo sindaco di Poggio Picenze, Antonio Gialloreto, tentenna, dopo che il suo precedessore (e nemico, politicamente parlando), Nicola Menna, aveva votato a favore del nuovo tracciato. Gialloreto, alla prima esperienza da primo cittadino, è legato (per alcuni anche troppo) all'ex sindaco Pio Alleva, che  a suo tempo si era detto favorevole a un'altra ipotesi progettuale.

In questo quadro così complesso e intricato, la posizione del comune dell'Aquila è di trovare una soluzione il più possibile condivisa senza però disfare quanto si è fatto finora e dunque, di fatto, senza discostarsi troppo dall'ipotesi progettuale approvata un anno fa.

C'è poi chi, come Silvano Cappelli, sindaco di S. Demetrio, chiede non solo di avere voce in capitolo - dopo che Di Paolo era arrivato a dire che gli unici comuni a potersi pronunciare sul progetto erano quelli di Poggio Picenze, Barisciano e Fossa, in quanto gli unici effettivamente e direttamente interessati e lambiti dal passaggio della strada - ma di andare al di là della singola opera pubblica, cercando di inquadrarla nella prospettiva di una strategia di sviluppo per i borghi delle aree interne dell'aquilano.

Insomma, i nodi da sciogliere rimangono ancora molti. Un'altra riunione tra sindaci, Regione e comitati ci sarà martedì prossimo, mentre giovedì 10 settembre si terrà un nuovo tavolo tecnico alla presenza di ingegneri e funzionari Anas.

 

Ultima modifica il Giovedì, 03 Settembre 2015 15:51

Articoli correlati (da tag)

Chiudi