Mattinata travagliata all'Aquila presso la storica sede del tribunale, in via XX settembre, che proprio oggi ha riaperto i battenti dopo la fine dei lavori del primo lotto.
Un operaio poco più che ventenne, di nazionalità egiziana, si è arrampicato su una gru situata all'interno del cantiere del Palazzo di Giustizia, dal lato di via Filomusi Guelfi, proprio di fronte la sede del consiglio comunale.
Il gesto voleva essere una forma estrema di protesta per alcuni stipendi e pagamenti arretrati che l'uomo, assieme ad altri quattro colleghi, anch'essi di nazinalità egiziana, vanterebbe nei confronti dell'impresa per la quale lavora, una ditta che si occupa di montaggio e smontaggio ponteggi.
Sarebbero tre le mensilità dovute agli operai.
I mancati pagamenti sarebbero a loro volta dovuti al fatto che l'impresa - una ditta subappaltatrice - non starebbe ricevendo i corrispettivi dalla società titolare dell'appalto.
Sul posto sono intervenuti gli uomini della Forestale e la Polizia. L'operaio autore della protesta, una volta sceso, è stato prima identificato e poi condotto dal pm Stefano Gallo.
Sempre questa mattina, nella sede della Corte d'Appello, presso la stazione, è scattato un falso allarme bomba, in seguito a una telefonata anonima.