Lunedì, 05 Ottobre 2015 15:50

Comune dell'Aquila: botta e risposta tra precari e idonei concorso Ripam

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Da un lato, i 56 precari del Comune dell'Aquila che, stamane, hanno occupato di nuovo Palazzo Fibbioni per chiedere il rinnovo dei contratti scaduti il 30 settembre scorso. Dall'altra, i gli idonei del famoso 'concorsone' Ripam che, da giorni, chiedono alla politica locale "di amministrare la cosa pubblica nel rispetto della legge, senza più forzature dettate dallo stato di emergenza ormai superato".

"Per eliminare il precariato", sottolineano i rappresentanti del comitato, "è stato espletato il cosiddetto concorsone e oggi si dispone di un bacino di idonei, composto anche da donne ed uomini aquilani. Non si comprende, pertanto, il senso di un’ostinata proroga dei contratti dei precari, anche contro il parere dei dirigenti preposti, proroga di dubbia legittimità". Gli idonei al concorsone chiedono "un atto di legalità, un riconoscimento dei diritti di tutti, soprattutto di chi sta attendendo il giusto riconoscimento del proprio impegno e del merito per aver superato un concorso nazionale". 

Il senso, è chiaro: il fabbisogno di personale denunciato dal Comune dovrebbe essere colmato con l'assunzione degli idonei al concorsone, che hanno superato un concorso pubblico, e non con i precari assunti in fase d'emergenza, senza selezione pubblica. 

I precari del Comune non hanno mancato di replicare. "In riferimento alle dichiarazioni da parte dei cosiddetti idonei del concorsone Ripam - si legge in una nota - precisiamo che tutte le pretese di assunzione avanzate si fondano su di un presupposto errato. Si sostiene che i precari del Comune sarebbero stati assunti per chiamata diretta in assenza di selezioni pubbliche. Ebbene, tali dichiarazioni, oltre che errate, sono assolutamente diffamatorie. I precari sono stati assunti in virtù di una selezione pubblica, indetta nella fase post sisma ai sensi di varie OPCM (chi parla di raccomandati sappia che utilizza un argomento strumentalmente spendibile in tutti i casi di selezione)".

Successivamente al superamento della selezione, spiegano i precari, sono stati stipulati con l'ente locale "contratti di lavoro a tempo determinato, il cui termine di durata è stato più volte prorogato e rinnovato. Le attuali rivendicazioni degli idonei riguardano, sia chiaro, l'interesse ad un contratto a tempo determinato della durata di circa tre mesi, ossia da ora a fine 2015. Si tratterebbe quindi dell'interesse ad entrare da precari in sostituzione degli attuali precari".

Ad oggi - precisano ancora i lavoratori in mobilitazione - "i precari del Comune dell'Aquila stanno protestando al fine di ottenere non un ingiusto privilegio, bensì al fine di veder attuate le disposizioni legislative che consentirebbero la relativa proroga o il rinnovo. Pertanto, sino a che saranno vigenti tali disposizioni, che ad oggi, nonostante le titubanze del Comune dell'Aquila, consentirebbero la proroga o il rinnovo sino al 2017, le pretese degli idonei sono giuridicamente infondate. Solo in seguito, eventualmente, potranno far valere le relative pretese. Sino ad allora i precari continueranno nella lotta per i relativi diritti, senza contrastare, a differenza degli idonei, le legittime aspettative di altri, che peraltro, essendo idonei, possono essere assunti a tempo indeterminato anche da altre amministrazioni. Va, infine, precisato - conclude la nota dei precari - che la tanto decantata operatività dal primo giorno da parte degli idonei è infondata. La macchina amministrativa del Comune dell'Aquila non può permettersi, nel processo di ricostruzione, fasi di stallo o rallentamenti".

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