Venerdì, 20 Novembre 2015 14:53

'Sanitopoli', ridotta la pena a Ottaviano Del Turco: 4 anni e 2 mesi

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La lunga attesa per la sentenza d'appello del processo 'Sanitopoli' è terminata.

In parziale riforma della sentenza emessa dal Tribunale di Pescara il 22 luglio 2013, i giudici - presidente Luigi Catelli, a latere Luigi Cirillo e Armanda Servino - riuniti in camera di Consiglio dalle 10:35 di questa mattina, hanno pronunciato la sentenza di secondo grado: per l'ex presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, condannato in primo grado a 9 anni e sei mesi, la pena è stata ridotta a 4 anni e 2 mesi. 

Il Procuratore generale Ettore Picardi - al termine della lunga requisitoria del 13 novembre scorso - aveva chiesto la riduzione della condanna a sei anni e sei mesi, chiarendo che la richiesta di revisione non riguardava il merito dei riscontri delle accuse, piuttosto il mancato ritrovamento delle tracce patrimoniali del reato.

Del Turco è stato condannato per associazione per delinquere per induzione indebita, ovvero la vecchia concussione così come rimodulata dalla legge Severino. La Corte, in particolare, ha contestato all'ex presidente di aver ricevuto sei dazioni di denaro da Vincenzo Angelini, assolto in appello, e non le 26 che gli erano state contestate in primo grado. I giudici, inoltre, hanno stabilito per Angelini un risarcimento danni pari a due milioni di euro.

Il 'patron' della sanità privata abruzzese era stato condannato dal tribunale di Pescara a tre anni e sei mesi.

L'inchiesta sulle 'mazzette' nella sanità privata abruzzese, il 14 luglio 2008, travolse la Giunta regionale di centrosinistra, con l'arresto dell'allora presidente Del Turco, di assessori, consiglieri e manager della sanità pubblica e privata. E il grande accusatore fu proprio l'ex titolare della clinica privata Villa Pini di Chieti, Vincenzo Angelini, imputato e allo stesso tempo parte offesa nel processo. Angelini, nel 2008, in sette interrogatori fiume rivelò ai magistrati di aver pagato tangenti per un totale di circa 15 milioni di euro ad alcuni amministratori regionali in cambio di favori. Nello specifico, Del Turco è stato accusato - insieme a Camillo Cesarone e a Lamberto Quarta - di aver intascato 'mazzette' per cinque milioni e 800 mila euro.

Così, l'ex governatore finì in carcere a Sulmona (L'Aquila) per 28 giorni e trascorse altri due mesi agli arresti domiciliari. A seguito della vicenda, Del Turco si dimise da governatore e in Abruzzo si tornò alle urne con la vittoria del centrodestra guidato da Gianni Chiodi.

In appello, pena ridotta anche per l'ex manager della Asl di Chieti Luigi Conga, a 3 anni (9 anni in primo grado); per l'ex capogruppo regionale del Pd Camillo Cesarone, a quattro anni (9 anni in primo grado); per Lamberto Quarta, ex segretario generale dell'ufficio di presidenza della Regione Abruzzo, a 3 anni (condannato a 6 anni e mezzo in primo grado); per l'ex assessore Antonio Boschetti, a 1 anno e 8 mesi (condanna in primo grado a 4 anni).

 

Il difensore di Angelini: "E' stato testimone affidabile"

"Per il mio assistito cade definitivamente l'accusa di corruzione dalla quale è stato assolto perché il fatto non sussiste. Non solo: la sentenza ha stabilito che deve essere risarcito per il danno che gli è stato arrecato. E' stato quindi un testimone affidabile".

Così Gianluca Ducci, difensore di Vincenzo Angelini, ex patron delle case di cura Villa Pini, e 'grande accusatore' di Ottaviano Del Turco. Dalle sue rivelazioni è partita la sanitopoli abruzzese. "Sono state confermate almeno quattro dazioni corruttive - ha spiegato l'avvocato Ducci, dopo la sentenza della Corte d'Appello che ha condannato Del Turco a 4 anni e 2 mesi - per altre non si sono trovati riscontri e per questo sono state ridotte le pene per gli imputati. Però, questa sentenza chiarisce una volta per tutte la credibilità di Vincenzo Angelini".

Ultima modifica il Venerdì, 20 Novembre 2015 19:42

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