L'assemblea dell'Urban Center ha nominato il Comitato scientifico e indicato segretario e tesoriere.
Dopo la fumata nera alle 'elezioni' indette il 2 dicembre scorso, con il ritiro di quattro candidature delle sette inizialmente presentate, e la rottura della mediazione tra le due anime del nascente organismo, l'una 'tecnica' e l'altra più legata al mondo dell'associazionismo, stavolta l'assemblea è riuscita a dotarsi degli organi decisionali previsti dallo Statuto. La spaccatura, però, non si è affatto ricomposta.
Ma andiamo con ordine.
Sul tavolo c'erano otto candidature per i cinque posti disponibili: ad inizio dei lavori, però, Roberto Capezzali, Chiara De Paolis e Francesca Romana Fabiani hanno deciso di fare un passo indietro così da permettere all'assemblea di procedere alla nomina per acclamazione di Rita Bufalini, Margherita Paglino, Giulia Tomassi, Antonio Gasbarrini e Cinzia Leopardi. Siederanno nel Comitato scientifico con il presidente dell'Urban Center, Maurizio Sbaffo, e con il rappresentante del Comune dell'Aquila che, ha assicurato l'assessore alla partecipazione Fabio Pelini, verrà indicato con delibera di Giunta tra domani e martedì. Con ogni probabilità sarà l'assessore Pietro Di Stefano che detiene la delega all'urbanistica.
Su proposta del Presidente, l'Assemblea ha quindi nominato tesoriere Fioravante Mancini, già dirigente del Comune dell'Aquila. Inoltre, il Comitato scientifico appena insediato ha provveduto ad indicare il segretario: sarà Francesca Romana Fabiani.
Insomma, l'Urban center è finalmente operativo e, nel giro di 15 giorni, verrà discussa una proposta di regolamento: in questo senso, è stato già attivato il tavolo di partecipazione che dovrà portare alla stesura del documento, aperto a chiunque voglia contribuire, e che si riunirà in prima seduta il 24 febbraio prossimo.
Tutto bene, dunque. Se non fosse che, come detto, la spaccatura tra le diverse anime dell'Urban Center non si è affatto risolta. Anzi. Ai lavori del pomeriggio, non hanno partecipato i rappresentanti di Policentrica, non hanno partecipato i rappresentanti dell'Univaq né dell'Inu, l'Istituto Nazionale di Urbanistica, e non hanno partecipato alcuni ordini professionali. L'anima 'tecnica', insomma, che aveva candidato al Comitato scientifico Antonella Marrocchi (presidente di Policentrica), Donato Di Ludovico (segretario dell'Inu) e Marino Bruno (Ordine degli architetti), con un documento congiunto che avrebbe voluto le singole candidature venissero considerate come unitarie. In altre parole, la nomina per acclamazione dei tre nel Comitato scientifico o il ritiro contestuale delle candidature.
L'accordo non è stato trovato e le candidature, dunque, ritirate. A quel punto, il presidente Sbaffo non ha potuto far altro che attivare le procedure per l'elezione degli organi statutari, concluse nel pomeriggio. Ora, però, non avrà vita facile a gestire l'Urban Center. La frattura non sanata, infatti, resa ancor più manifesta dalla mancata partecipazione ai lavori di Policentrica, Univaq, Inu oltre che di alcuni ordini professionali, non può che gettare un'ombra sul futuro del nascente organismo.
Non si può dimenticare, infatti, che l'Urban Center ha mosso i primi passi a seguito di un protocollo d'intesa che l'amministrazione ha sottoscritto proprio con l'Inu a novembre 2011, con la costituzione, poi, di un comitato d'attuazione con Policentrica che, nel frattempo, aveva presentato in Comune un progetto e un regolamento per un UC partecipativo. Si è arrivati, così, alla stesura dello Statuto e alla manifestazione d'interesse cui hanno risposto 65 associazioni che, nell'ottobre scorso, hanno eletto presidente Maurizio Sbaffo segnando un primo momento di rottura con chi, l'Urban Center, l'aveva voluto così come era nato.
"Le difficoltà - come noto - sono dovute alla particolare dialettica che spero possa tramutarsi, però, in qualcosa di costruttivo", ha sottolineato Sbaffo a margine dell'assemblea. "Avere una componente che stimoli a fare meglio è sempre positivo. E comunque, questo non ci ha impedito di arrivare a costituire l'Urban center nella pienezza di tutti i suoi organi. Da oggi, siamo perfettamente operativi e pronti ad operare secondo le necessità e le richieste della città", ha ribadito il presidente. Che ha poi auspicato una ricomposizione: "Mi auguro e spero che avvenga presto. Ci sono momenti di confronto che, giustamente, possono essere anche aspri e duri: quando si mette passione, in quello che si fa, si accettano posizioni anche estreme. Tuttavia, questo non deve creare un danno alla città: la comunità ha bisogno di tutte le competenze, di tutte le esperienze che alcuni di questi soggetti hanno e di cui possono farsi portatori. Mi rivolgo, principalmente e ovviamente, all'Università dell'Aquila e all'Inu che mi auguro e voglio siano i promotori e i coordinatori dei vari tavoli di lavoro".
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"In questa prima, e troppo lunga, fase di costituzione degli organismi statutari dell’Urban center, soprattutto con l’elezione del Presidente, sono emerse proposte organizzative e indicazioni di lavoro molto spesso distanti dall’obiettivo di condividere tutti insieme un’idea ed un progetto a breve e medio termine, a volte esplicitamente contrastanti con lo Statuto sottoscritto dai soci, con il chiaro intento di modificarne lo spirito e l’impianto normativo, con esplicite indicazioni per un cambio di rotta nella natura dell’U.C".
Si legge in una nota stampa diffusa da Policentrica e da altre associazioni che siedono nell'assemblea dell'Urban center, a qualche ora dalla nomina del Comitato scientifico. "Attraverso un paziente e lungo confronto, un gruppo di soggetti espressione della composita e rappresentativa realtà del mondo associativo di recente e nuova formazione, presente nel centro urbano e nel territorio delle frazioni, di quello più strutturato e consolidato delle organizzazioni del volontariato, del terzo settore e della cooperazione, del mondo sindacale, delle rappresentanze degli ordini professionali di architetti ed ingegneri, dell’Università dell’Aquila, si sono raccolti intorno al lavoro di Policentrica e dell’INU, quest’ultimo portatore di molteplici esperienze nella formazione degli U.C. diffusi in varie città d’Italia. Il risultato di questo impegno collettivo ha prodotto una significativa convergenza e condivisione su natura, obiettivi e finalità dell’U.C. intorno alla candidatura alla presidenza di Antonella Marrocchi ed una sintesi rappresentativa per le candidature al comitato scientifico".
Come noto, l'Assemblea - al contrario - ha eletto l'architetto Maurizio Sbaffo. "Si era esplicitata l’importanza di lavorare alla costituzione di un Comitato Scientifico che fosse rappresentativo della complessità ed eterogeneità presente in Assemblea - aggiunge dunque Policentrica - ma che fosse scelto in maniera condivisa. Proprio su mandato dell’Assemblea si era iniziato un percorso volto a trovare la sintesi tra le diverse posizioni presenti e con molto lavoro si era giunti ad una sintesi che riconosceva pari dignità a tutti i candidati con il loro portato nel contesto associativo, cosi come in quello delle professioni, dei portatori di interesse e della ricerca universitaria. Tale soluzione avrebbe permesso di portare avanti una visione condivisa di Urban Center, ma al momento della presentazione della proposta in Assemblea è mancato l’accordo per cui quanto pensato ed elaborato non ha potuto trovare compimento".
Non è stata raccolta la disponibilità alla collaborazione unitaria, plurale e rappresentativa della specificità e diversità dei soggetti con la confluenza intorno a candidature rappresentative utili per il lavoro degli organi statutari, denuncia Policentrica. Che aggiunge: "Nell’offrire questa proposta a tutta l’assemblea, e quindi all’U.C. e alla città, il nostro gruppo riteneva di non dover entrare in un confronto/scontro puramente elettoralistico, con personalizzazioni e posizioni individualistiche, ma di insistere sul carattere complessivo, unificante e collaborativo della disponibilità, non dei singoli candidati, ma dei soggetti da essi rappresentati (varietà associativa, ordini professionali, INU, Università, organizzazione sindacale). Il mancato accoglimento della proposta ha quindi sancito una spaccatura all’interno dell’Assemblea che di fatto contraddice l’idea di lavorare ad una visione condivisa".
Per questa ragione, così come era stato annunciato nell’ultima assemblea e non essendo mutata la situazione di allora, il gruppo ha deciso di non riconfermare le proprie candidature. "Il nostro gruppo, che crede fermamente nella valenza ed utilità dello strumento Urban Center, pur non condividendo il metodo utilizzato per arrivare all’identificazione dei componenti del Comitato Scientifico, continuerà a lavorare all’interno dell’Assemblea (organo principe dell’Associazione) e ad impegnarsi proponendo progetti che siano all’altezza della sfida e della domanda di qualità, di democrazia urbana, di sperimentazione partecipativa e deliberativa cercando di evitare i rischi di derive tecnocratiche e tecnicistiche, rischi di impoverimento culturale, rischi di subalternità agli interessi economici, rischi di condizionamento e collateralismo politico, nel rispetto dello Statuto".
I firmatari del documento: Abitare Insieme; Associazione Culturale Amiterno; AUSER; Centro Servizi per il Volontariato della Provincia dell’Aquila; CGIL; Comitato Osservatorio Nord Ovest; Domani L'Aquila; Istituto Nazionale di Urbanistica; Lega delle Cooperative Abruzzo; Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia dell’Aquila; Ordine degli Ingegneri della provincia dell’Aquila; Policentrica Onlus; Università degli Studi dell’Aquila; Zed Progetti.