Il Festival della Partecipazione si farà anche nel 2019 ma in versione ridotta.
La quarta edizione dell'appuntamento organizzato da ActionAid e Cittadinanzattiva, con la collaborazione di Slow Food, si terrà all'Aquila l'11 e il 12 ottobre. Due giorni al posto dei tradizionali quattro.
Va detto che era un ritorno per niente scontato, dopo la scia di polemiche che si era lasciata dietro l'edizione 2018. Polemiche dovute sostanzialmente alla riduzione del contributo da parte del Comune dell'Aquila, passato dai 179mila euro dell'anno precedente a 30mila, ma anche a un certo disinteresse ostentato dalla giunta e dall'amministrazione.
“Attendo ancora di conoscere, in termini di dati e cifre reali, quali siano i vantaggi che il Festival reca al territorio” aveva detto, velenosamente, il sindaco Pierluigi Biondi dopo che il segretario nazionale di ActionAid Italia, Marco De Ponte, aveva affermato, in chiusura di manifestazione: "Avevamo delle aspettative maggiori sull’accoglienza che il Comune dell’Aquila è riuscito a garantire al di là dei servizi, soprattutto dal punto di vista del contributo intellettuale ed economico. Stiamo valutando se questa città nel suo insieme sia interessata ancora a continuare questa esperienza o se dobbiamo trasferirci da qualche altra parte”.
Erano seguiti giorni di appelli lanciati da forze politiche, intellettuali e società civile affinché il festival non abbandonasse L'Aquila, culminati con una petizione presentata sulla piattaforma Change.org che era stata firmata da 3mila persone.
A dispetto degli scetticismi del sindaco, i numeri fatti registrare dell'edizione dello scorso anno furono notevoli: 58 eventi in 4 giorni, con circa 5.000 partecipanti; 60 volontari di cui 41 selezionati tra i ragazzi e le ragazze delle scuole; oltre 250 tra ospiti e relatori; 83mila spettatori per le dirette streaming degli eventi, degli spettacoli e dei concerti; 31 partner nazionali e locali; 37 organizzazioni locali impegnate.
Ma al di là delle cifre, il festival aveva offerto spazi e momenti di riflessione, confronto e analisi su temi importanti, mantenendo sempre un approccio concreto. Su tutti, il workshop sulla Carta per la nuova politica pubblica della ricostruzione, coordinata dall'ex ministro Fabrizio Barca, e la presentazione del rapporto con i dati dell'Osservatorio dei flussi di manodopera, grazie al quale si è avuto per la prima volta uno sguardo unitario non solo sul numero ma anche sulle condizioni lavorative in cui versano gli operai impiegati nelle ditte impegnate nella ricostruzione.
Risultati che non potevano essere ignorati e che hanno convinto ActionAid e Cittadinanzattiva a non gettare la spugna.
Come detto, il festival abbraccerà solo due giorni, l'11 e 12 ottobre, anche se le date potrebbero anche cambiare per evitare un accavallamento con il Festival degli incontri, il progetto portato avanti da Sinfonica e Tsa per il decennale, che dovrebbe svolgersi in quegli stessi giorni.
Il Comune dell'Aquila, fa sapere l'assessore al Sociale Francesco Bignotti, garantirà lo stesso impegno economico dell'anno scorso, ovvero 30mila euro, oltre al supporto logistico (anche se la delibera non è stata ancora approvata). Il grosso delle spese sarà dunque sostenuto da Action Aid e Cittadinanzattiva.
"I filoni principali al centro dell'edizione di quest'anno saranno due" dice Marco Gessini, project manager di Action Aid "Uno, naturalmente, è quello del decennale del terremoto mentre il secondo è rappresentato dai temi che ci hanno sempre caratterizzato, ovvero la partecipazione, il monitoraggio civico, la cittadinanza attiva, che saranno trattati in workshop e seminari rivolti soprattutto a studenti e ragazzi".
Per il programma ufficiale, comprensivo anche degli appuntamenti culturali e musicali, si dovrà attendere ancora qualche giorno ma intanto il conto alla rovescia è iniziato.