Giovedì, 26 Settembre 2019 12:42

Festival degli Incontri, i capigruppo di centrodestra in Consiglio: "Vogliamo conoscere i dettagli dell'evento". E chiedono le dimissioni di De Simone dal TSA

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“Abbiamo aspettato un po’ di tempo per capire che cosa stesse accadendo intorno al famigerato Festival degli Incontri, organizzato dalla signora Barbagallo e dalla signora De Simone, uno degli eventi di riferimento del decennale. Approfondendo la questione, ci sembra davvero singolare che il sindaco di una città colpita da un terremoto che l’ha ferita quasi mortalmente, sia stato oggetto di un vero e proprio assalto mediatico soltanto per aver chiesto, da sindaco e non da referente di una parte politica, di conoscere i dettagli della manifestazione”.

A dirlo, in conferenza stampa, i capigruppo della maggioranza di centrodestra in Consiglio comunale, Giorgio De Matteis (Forza Italia), Francesco De Santis (Lega), Daniele D’Angelo (Benvenuto presente), Luca Rocci (L’Aquila futura), Ersilia Lancia (Fratelli d’Italia) e Luciano Bontempo (Udc).

“De Simone – l’affondo di De Matteis – si è adombrata ed irritata perché, parole sue, la politica non dovrebbe intromettersi nelle questioni culturali: ebbene, poiché è stata nominata presidente del Teatro Stabile d’Abruzzo dalla politica, o meglio da una parte politica, dovrebbe dimettersi immediatamente. La sua ipocrisia è inaccettabile. E aggiungo che non è la politica ad essersi intromessa ma il sindaco, rappresentante dell’intera città”.

Aggiunge De Matteis: “parliamo di un evento da 700mila per 4 giorni. Il programma definitivo non si sa ancora se c’è o non c’è, non sappiamo se ci sia un bilancio oppure no. Ho avuto modo di parlare con alcuni rappresentanti dell’Isa, soggetto attuatore, e mi auguro davvero che ciò che ci è stato riferito non sia vero, in particolare in merito ad alcune richieste avanzate da De Simone e Barbagallo. A questo punto, chiediamo formalmente di conoscere nel dettaglio spese e responsabilità di gestione delle risorse”.

La reazione “scomposta” di questi giorni “mi pare stia ad indicare che, in effetti, qualcosa non ha funzionato come dovuto. Sia chiaro: non vogliamo essere presi in giro da nessuno, non siamo gli scemi della compagnia”.

Un’ultima annotazione: “rispediamo il diktat del ministro Dario Franceschini al mittente. Si faccia spiegare dall’ex sottosegretario Gianluca Vacca delle modalità di gestione economica del festival: si informi prima di mandare note per difendere qualche amichetta. E chieda scusa alla città: non abbiamo mai accettato, e non accetteremo mai imposizioni”.

Non solo.

C’è un tema che attiene alla scelta degli ospiti della kermesse. “Se un direttore artistico scelto da un’altra componente politica avesse avuto l’idea di invitare a L’Aquila personaggi dirompenti come Sgarbi o Feltri, una parte della città si sarebbe sentita legittimamente offesa”, le parole del capogruppo della Lega Francesco De Santis. “Nell’anno del decennale, non c’è spazio per i teatrini di chi, per professione, divide l’opinione pubblica. E’ stato sbagliato impostare il festival come se fosse un giocattolo della sinistra, in particolare trattandosi di un’iniziativa legata al decennale”.

Ancor più esplicita Ersilia Lancia: “La cultura viene troppo spesso strumentalizzata; Pierluigi Biondi, sindaco di una città che ha valenza culturale per sé stessa, ha consegnato un messaggio culturale autenticamente libero, lontano da avvelenamenti ideologici. In Saviano e Zerocalcare di culturale c’è ben poco: parliamo di un fumettista che inneggia ai fatti del G8 di Genova e di uno scrittore accusato di plagio. Politicamente, l’evento è stato orientato in modo univoco”.

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