La legge di stabilità. Il destino della ricostruzione dell'Aquila e dei borghi del cratere passa dalla manovra di finanza pubblica che verrà presentata in Parlamento entro il 15 ottobre. "In 10 mesi sono partiti lavori per complessivi 1miliardo e 150milioni, ora sono in funzione i cantieri già avviati e potranno partire gli interventi già finanziati", ha spiegato l'assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano. "Per il resto siamo fermi: il governo dovrà indicarci la strada che comunque passa per la legge di stabilità".
La speranza è che inizi a farlo già quest'oggi, nel corso di un incontro in programma a Roma con i rappresentanti del Governo. Insieme a Di Stefano ci sarà il sindaco Massimo Cialente: spiegheranno al vice ministro dell'Economia, Stefano Fassina, e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Giovanni Legnini, che "all’Aquila nei prossimi 5 anni occorrono 10miliardi di euro, di cui 6 per il cronoprogramma sulla ricostruzione del centro storico e il resto per i comuni del ‘cratere’ del terremoto".
"I fondi per finanziare progetti di ricostruzione già cantierabili sono finiti", ha sottolineato l'assessore alla ricostruzione. Per questo, si parlerà anche del factoring, "cioè quello strumento che attraverso una intesa con un pool di banche ci permetterà di vedere anticipati subito 1,2miliardi di euro spalmati nei prossimi 6 anni con tranche di 200 milioni l’anno. L’operazione, sulla quale abbiamo avuto già garanzie dal governo, ci permetterà di coprire le esigenze del 2013", conclude Di Stefano. "Poi dovremo verificare le intenzioni dell’esecutivo sul patto di stabilità, legge nella quale devono essere previsti i fondi per i prossimi anni".