A qualche ora dalla conferenza stampa del centrodestra abruzzese, in cui si annunciava tra l'altro un incontro con Letta nei prossimi giorni, arriva la riposta del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini: "Abbiamo stanziato seicento milioni di euro in più per la ricostruzione dell'Aquila, che portano il finanziamento disponibile nel prossimo quadriennio a un miliardo e ottocento milioni".
La notizia arriva nel pomeriggio: il sottosegretario ha anche annunciato un tavolo fissato per il prossimo giovedì 31 ottobre, al quale prenderanno parte il viceministro dell'economia Fassina, il ministro della coesione territoriale Trigilia e lo stesso Sottosegretario Legnini, oltre al sindaco dell'Aquila Cialente e il coordinatore dei sindaci del cratere Nusca. "Un passo avanti - ha spiegato Legnini, intervenendo a Fossa in occasione della firma del piano di ricostruzione del Comune e dell'inaugurazione dell'Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere -. Questi sono i numeri. Sono sufficienti? No. Ma il governo sta rispondendo agli impegni presi nel luglio scorso: costruire nella legge di stabilità il meccanismo di anticipazione delle risorse; fare in modo, con un programma, che la ricostruzione non si fermi. Sul meccanismo di anticipazione, l'impegno è stato assolto. Ora si tratta di garantire che, qualora nel corso del 2014 il meccanismo di spesa predisposto dalla legge di stabilità si riveli insufficiente, le risorse vengano aumentate. Per fare questo stiamo lavorando ad un accordo, di cui parleremo appunto nell'incontro di giovedì prossimo. Ciò che è certo è che il governo sta facendo un doveroso sforzo di reperimento e di anticipazione delle risorse finanziarie e che il confronto con i sindaci continua per individuare procedure ed entità delle risorse tali da assicurare la continuità nelle attività di ricostruzione".
"Una cifra importante, un miliardo e ottocento milioni - ha ripetuto - ma non ancora sufficiente. Ciò che dovremo conquistare in sede di esame parlamentare della legge di stabilità, che io seguirò su incarico della Presidenza del Consiglio, è l'impegno dello Stato che la ricostruzione all'Aquila e nel cratere prosegua senza interruzioni e che le risorse siano disponibili man mano che i progetti diventano cantierabili e che maturano gli stati di avanzamento dei lavori, ovviamente sulla base di un monitoraggio e di una rendicontazione periodica puntuale. Giovedì prossimo proseguiremo il lavoro verso questo obiettivo, individuando il percorso da seguire in Parlamento per tutte le forze politiche per far si che la ricostruzione non si fermi e per rispondere alla persistente e fondata domanda del territorio che ci chiede di questo. Il governo - ha concluso il sottosegretario - manterrà l'impegno a completare la ricostruzione".
Intanto, però, l'assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano lancia l'allarme per i prossimi giorni: "Prima di concentrare tutte le nostre energie nella faticosa direzione del reperimento delle risorse per tenere fede al cronoprogramma/2014, vorrei sottolineare la continua fatica a cui si è sottoposti anche per il trasferimento di fondi certi e già assegnati con delibera CIPE. Pur essendo ormai pronto il sesto elenco con i nominativi degli assegnatari dei prossimi contributi, ad oggi il Comune dell'Aquila è già senza risorse di cassa".
"Questa mattina - ha spiegato Di Stefano - ho inoltrato una nota al Diset (Dipartimento per lo Sviluppo delle Economie Territoriali) perché ci venga trasferita la somma di 105 milioni di euro della delibera CIPE 135/2012. Sono soldi di cassa stanziati nel 2013 che ancora però non vengono trasferiti dal Governo. Soldi nostri che servono alla città per veder ricostruiti muri e futuro e al Comune per finanziare progetti già approvati e dare respiro alle ditte che faticosamente operano nel settore. Ho dovuto evidenziare, non senza preoccupazione, che in mancanza di questi fondi il Comune si vedrà costretto a fermare sin da ora l'avvio cantieri".