"Il preoccupante calo di attività in particolare nel sito di L'Aquila, mette a rischio la tenuta occupazionale, soprattutto in una zona del Paese già fortemente indebolita". E' con queste parole che le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil lo scorso 23 ottobre hanno chiesto un "incontro urgente" al ministero dello Sviluppo economico (Mise) sulla situazione occupazionale del call center E-Care dell'Aquila.
Il sito di Monticchio - con circa 200 unità lavorative tra le aziende con più dipendenti nel capoluogo - è stato oggetto ad inizio settimana di un incontro in Regione Abruzzo tra rappresentanti dei tre sindacati confederali, vice presidente della giunta regionale Giovanni Lolli e sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi. E' quest'ultimo a confermare a old.news-town.it la richiesta di un incontro con la ministra Teresa Bellanova, da parte dei vertici nazionali dei su citati comparti sindacali delle telecomunicazioni.
"La necessità e l'urgenza di aprire un confronto immediato sotto la regia di codesto Ministero, è condizione primaria per qualsiasi intervento volto a trovare una soluzione immediata e di medio periodo a salvaguardia del tessuto sociale della regione", si legge nella missiva inviata al dicastero.
Nonostante il tono preoccupato dei sindacati, ad ora non ci sarebbero novità rispetto a quanto già noto. La situazione è infatti quella emersa già nei mesi scorsi, e riguarda principalmente la commessa di Poste Italiane. E-Care si era aggiudicata il lotto 1 del servizio di Poste, ma in seguito a un ricorso al Tar queste ultime hanno assegnato quella porzione di commessa ad un'altra azienda, la System House.
In base all'accordo quadro, E-Care è tuttavia ancora titolare del lotto 2, che riguarda però il 40% dei volumi di lavoro previsti. Da qui il timore da parte dei lavoratori per eventuali esuberi (non è noto precisamente in che termini e quantità) e la relativa richiesta di un tavolo urgente al Mise.
E' del prossimo 31 ottobre, inoltre, la scadenza della finestra utile per usufruire della cassa integrazione in deroga, che ad oggi l'azienda non ha richiesto.
E-Care, nata in Lombardia 17 anni fa, conta le cinque sedi di Milano, Torino, Roma, L'Aquila e Bari, per un totale di circa 2900 dipendenti.