“Le relazioni prodotte sino ad oggi sullo stato di attuazione della ricostruzione nel cratere sono sempre state incomplete, non chiare: la trasparenza, da sempre invocata dai cittadini, è lo strumento affinché possano essere messi in moto meccanismi di controllo e vigilanza democratici che possono ben rappresentare un argine, non solo alle vicende del malaffare, ma anche per scongiurare il pericolo che un’intera città, con tutti i suoi cittadini, possa essere identificata come coacervo del ladrocinio”.
Questo scriveva l’Assemblea cittadina all’indomani della pubblicazione del report sulla ricostruzione e lo sviluppo dell’Aquila e degli altri Comuni, inviato al Parlamento dal Ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia. Senza ulteriori polemiche, vogliamo sperare che le prossime Relazioni al Parlamento siano più complete e di più trasparente lettura.
Per un’ulteriore verifica dei dati e della loro maggiore chiarezza, l’Assemblea ha avuto un incontro con Paolo Aielli, Dirigente dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila (USRA). Da parte del Dirigente, con grande disponibilità, oltre che con dati “consuntivi”, quindi presi da scritture contabili accertate e documentate, c’è stata una corretta, chiara, puntuale informazione, con l’indicazione delle singole voci di spesa, stanziate, erogate e utilizzate, fruibile e verificabile dalla collettività.
I dati forniti dal Dirigente dell’Ufficio Speciale sono riportati nella tabella che potete scaricare cliccando qui.
Dalla lettura, emerge che il danaro sino ad oggi speso ammonta a 9.685 milioni. Questa è la cifra reale e definitiva. Di questi, 3.870 milioni sono stati utilizzati per la ricostruzione privata nel Comune di L’Aquila e nel cratere e 1.365 milioni per la ricostruzione pubblica dell’Aquila e del cratere, per un totale di 5.235 milioni. I restanti 4.450 milioni sono stati utilizzati per l’emergenza e tutto quanto elencato nella tabella.
In sintesi, si rileva un rapporto quasi del 50% fra quanto speso per la ricostruzione e quanto per le altre voci ad essa non inerenti. E’ del tutto evidente che le future risorse dovranno essere finalizzate, per la gran parte, alla ricostruzione della città e del cratere. Ad ulteriore chiarimento, soprattutto per quel che riguarda il futuro della ricostruzione, Aielli ha spiegato che ci si avvale di tre fonti di finanziamento:
- la delibera CIPE 135;
- il Decreto legge 43/2013;
- la legge di stabilità.
Si tratta di provvedimenti che mettono insieme risorse per la ricostruzione, spalmandole in annualità diverse, fino al 2019.
Le schede parametriche, a giudizio del Dirigente, hanno funzionato bene perché hanno permesso procedure rapide e certezza dei tempi e dei finanziamenti per gli utenti. Questo anche grazie al fatto che è stata istituita una Commissione pareri, che svolge l’analisi dei progetti per aggregato con la presenza di tutti gli enti che devono rilasciare le relative autorizzazioni (nella logica della conferenza dei servizi).
Il tempo massimo per la definizione delle pratiche degli aggregati, con tutte le procedure illustrate, è di un massimo di 150 giorni. Il lavoro costante dei rapporti con il Ministero, da parte dell’Ufficio Speciale, è quello di ottenere l’anticipazione, già per il 2014, dei fondi stanziati per il 2015 e per il 2016. Lavoro duro, ma con possibilità di risultato positivo, come si è visto nella recente riunione del pre-Cipe, che ha appunto autorizzato l’anticipazione dei fondi stanziati nelle citate leggi per il 2015 e per il 2016.
La chiave per aprire le porte presso il CIPE è data dal lavoro già svolto sia per le istruttorie in corso (che procedono a buon ritmo) sia per la predisposizione della banca dati che documenta il complesso delle spese della ricostruzione.
Per quel che riguarda la prospettiva, per l’Aquila e il cratere c’è il grande problema della necessità di anticipare i fondi già stanziati per le annualità future. La procedura, cioè, già autorizzata per le annualità 2015 e 2016.
Ad oggi sono disponibili, per la ricostruzione privata, sempre a valere sui provvedimenti di legge citati, 410mln per la periferia e 575mln per il centro storico. Per il 2014 saranno necessari ancora 1 miliardo e 400 milioni di euro. Un altro dato fornito dall’Ufficio Speciale è quello relativo alle pratiche presentate per l’acquisto di abitazione equivalente: le pratiche istruite e chiuse sono ad oggi 270 con un importo pari a 78 milioni di euro (un costo medio liquidato di 289 mila euro per abitazione); le pratiche ancora da esaminare e/o da integrare sono pari a 30. L’Ufficio Speciale ha stimato che altre ne arriveranno, in particolare dalle aree del Comune di L’Aquila interessate dai piani di riqualificazione.
L’Assemblea si riserva di approfondire la questione nel merito, in un prossimo incontro assembleare. Resta il grande problema dei sottoservizi: senza un’ adeguata e rapida soluzione, ci si avvia verso il disastro. Si tratta di un investimento già autorizzato con 80 milioni di euro, ma il ricorso al Tar di una ditta concorrente alla gara di affidamento ha bloccato l’iter. Il 12 febbraio il TAR si pronuncerà in proposito.
Altro scoglio da affrontare è quello dell’assolutamente necessario piano di cantierizzazione per il centro storico. Aielli ha infine rimarcato come, sul sito internet dell’ USRA (http://www.usra.it/), siano pubblicati tutti i dati della ricostruzione e vengano monitorati i vari passaggi delle procedure di autorizzazione dei progetti presentati. L’Assemblea rileva che la banca dati in esso contenuta sembra essere abbastanza completa e chiara. Ritiene, però, che sia opportuno utilizzare strumenti che facciano sì che il cittadino/utente possa conoscere meglio il sito e le sue modalità di utilizzo.