Il deputato di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha depositato una interrogazione al Ministero dello Sviluppo economico sulla vicenda della ex Intecs dell'Aquila.
Un caso - ha spiegato in un post pubblicato su Facebook - che rappresenta "la radice delle ingiustizie in questo paese".
La storia è semplice quanto assurda. Nel 2017 la ex Intecs dell'Aquila licenzia i lavoratori per presunta "infungibilità del sito"; il tribunale dà torto all'azienda e annulla il licenziamento collettivo ma oramai il sito è chiuso e i 60 ex ricercatori si ritrovano senza stipendio, ma anche senza NASPI e senza indennità di alcun tipo.
E oltre il danno, la beffa. "I lavoratori - sottolinea Fratoianni - hanno crediti nei confronti dell'azienda che non paga, e oltre 10.000 euro di debiti a testa nei confronti dell'INPS. Inoltre, stanno restituendo le tasse sospese dal 2009 per il terremoto. Mentre la ex Intecs, che ha debiti verso lo Stato, può accedere alle svariate forme di condono messe a disposizione dal governo Salvini - Di Maio. La radice delle ingiustizie in questo paese sta tutta qui".
Sono invisibili questi lavoratori. "Non ne parla nessuno e il Ministero dello Sviluppo Economico non risponde alle loro lettere e richieste di aiuto. Licenziati, gabbati, terremotati e presi in giro. Provo ad aiutarli io. Ho depositato una interrogazione al Ministero, vediamo se si svegliano", le parole di Nicola Fratoianni.
Intanto, i lavoratori e le lavoratrici rispondono all'azienda che lo scorso 20 luglio ha pubblicato sull'inserto del quotidiano La Repubblia Repubblia Innovazione una pagina promozionale a pagamento.
Ecco la nota completa
"Non potendo rispondere nel merito alle argomentazioni da noi addotte, Intecs ha risposto alla nostra ultima lettera aperta (leggi qui), comprando un'intera pagina sul quotidiano La Repubblica (edizione del 20 luglio scorso), per promuovere prodotti e servizi".
"Nella stesura" si legge nella nota degli ex lavoratori "Intecs ha posto molta cura nell'evitare l'uso della parola "Telecomunicazioni", settore nelquale, anche in sede giudiziaria, ha negato di lavorare. La parola incriminata è tuttavia sfuggita, comparendo nell'ultimo periodo del paragrafo Il traffico ferroviario, settore nel quale diversi ricercatori aquilani sono stati impegnati negli anni, anche con trasferte lunghe nella sede Intecs di Pisa".
"In realtà, gli ex dipendenti della sede aquilana hanno lavorato intutti gli ambiti indicati nella pagina promozionale a pagamento, sia nella sede ormai chiusa all'Aquila, sia presso le altre sedi Intecs in Italia, sia presso i clienti".
"A dimostrazione della fallacia delle motivazioni alla base del licenziamento ("infungibili" e "incomparabili" poiché specificatamente impegnati nelle sole Telecomunicazioni), possiamo integrare l'articolo promozionale pubblicato su La Repubblica, specificando meglio le tecnologie menzionate con i prodotti che le realizzano".
"Citiamo ad esempio Sirio e DeJamm-R, utilizzati nei sistemi di rilevazione in ambito ferroviario, rispettivamente per ostacoli sulla linea e nei casi di interruzione del segnale. Sul primo sono stati impegnati diversi ricercatori aquilani, per molti mesi, mentre il secondo è un prodotto realizzato all'Aquila, come si evince anche dalla brochure attualmente presente sul sito della Intecs, dove è riportato proprio il sito aquilano come riferimento".
"Ancora, in ambito sicurezza,anche militare, l'antenna dei sistemi antidrone è Optigrid, progettato e realizzato all'Aquila efinalizzato al rilevamento passivo di fonti sonore".
"Sono soltanto alcuni degli esempi di prodotti e servizi ai quali abbiamo lavorato e che sonoancora parte integrante delle tecnologie fornite da Intecs".