"Programmare subito i 73 milioni di euro di fondi Restar per le imprese del cratere sismico 2009, in cui sono ricompresi 56 comuni. L'80 per cento delle partite Iva è concentrato nell'aquilano. Questo dà la misura di quanto, il nostro territorio, in una fase di emergenza sanitaria ed economica così pesante, a livello mondiale, e con il rischio di recessione, necessiti di risorse spendibili per affrontare il prossimo futuro".
La richiesta arriva da Ezio Rainaldi, delegato alla ricostruzione di Confindustria Abruzzo, che sollecita "l'utilizzo dei fondi già stanziati per il sisma 2009 e non ancora impegnati. Rilancio, con estrema urgenza, la necessità di dover programmare, con il successivo invio al Cipe, i 73 milioni di euro derivanti dai fondi Restart, in favore delle imprese del cratere. Propongo la costituzione di un tavolo operativo, alla presenza della Regione, del Comune dell'Aquila e delle associazioni di categoria, per definire, in tempi brevi, l'utilizzo dei fondi già stanziati, destinandoli alle aziende del territorio, per affrontare l'emergenza coronavirus. Così come", dichiara Rainaldi, "sarebbe necessario, in seconda battuta, provare in maniera emendativa, a valere sulla legislazione nazionale, a impegnare il residuo dei fondi sisma 2009, pari a 1 miliardo e 300 milioni, della ricostruzione, destinando almeno 50 milioni all'imprenditoria e al sistema economico del cratere".
Aggiunge Rainaldi: "Abbiamo ancora risorse da poter utilizzare, che possono essere impegnate vista l'emergenza Covid-19, una triste aggravante economica su un territorio che non si è ancora ripreso da quel drammatico 6 aprile 2009".
Rainaldi, infine plaude "allo stanziamento di 10 milioni di euro per i Confidi, annunciato dall'assessore regionale Febbo, che comunque fanno già parte del pacchetto dei fondi Restart, ma c'è la possibilità di fare molto di più, in tempi celeri. Bene anche la velocizzazione del pagamento dei Sal alle imprese che lavorano alla ricostruzione post-sisma".