Mercoledì, 05 Novembre 2014 17:28

Speciale NewsTown. A 67 mesi dal terremoto, lo stato della ricostruzione

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Soldi si, soldi no, soldi forse. Soldi freschi. Anzi, soldi che già c'erano.

A qualche ora dalla clamorosa - e per molti versi inattesa - conferenza stampa del Pd abruzzese, con l'annuncio dei 6.2 miliardi per la ricostruzione del cratere, 5.1 'freschi' inseriti nel testo della Legge di Stabilità 2015 (la vecchia finanziaria) che vanno ad aggiungersi al miliardo e 129milioni previsti in stanziamenti pregressi ancora da assegnare, proviamo a fare di calcolo per capire quanti soldi avremo a disposizione per i lavori, nei prossimi mesi. Approfittando così per fare un punto sullo stato della ricostruzione, a cinque anni e mezzo dal terremoto.

Innanzitutto, siamo dinanzi ad una importante assunzione di responsabilità del governo per gli anni a venire. Negarlo significherebbe mistificare la realtà. Niente di trascendentale, però, rispetto al passato: fino ad ora, infatti, sono stati stanziati 12.2miliardi di euro in 67 mesi esatti. Ci arriveremo più avanti. Di certo, l'esecutivo ha inteso assicurare altro 'respiro' alla ricostruzione, almeno fino al dicembre 2017.

Di quanti soldi parliamo? 200milioni per il 2015, 900milioni per il 2016, 1miliardo e 100milioni per il 2017, 2miliardi e 900milioni per il 2018 e gli anni successivi. Totale: 5miliardi e 100milioni.

E' giusto chiarire che la Legge finanziaria vincola gli stanziamenti, garantendone la competenza, per 3 anni: a meno di definanziamenti delle voci di spesa - in genere, non accade mai - sono assicurati i fondi per il 2015, il 2016 e il 2017. Dunque, per la ricostruzione sono disponibili 2miliardi e 200milioni. Si tratta di fondi freschi, di nuovi stanziamenti.

E i restanti 2miliardi e 900milioni? Sono allocati al 2018 e per gli anni successivi. E' un impegno di spesa del governo. Fondi che possono essere altrimenti rimodulati, se l'economia del Paese dovesse subire ulteriori scossoni. Niente di certo, quindi.

In altre parole, c'è la certezza di avere 2miliardi e 200milioni per il prossimo triennio con la speranza che venga confermato l'impegno di assicurare al cratere altri 2miliardi e 900milioni dal 2018 in avanti. Magari, il presidente Renzi non sarà più a Palazzo Chigi e molte cose potrebbero cambiare: è buona notizia, però, che i soldi siano almeno allocati nelle tabelle allegate alla finanziaria.

Ai fondi disponibili, vanno aggiunti gli stanziamenti pregressi ancora da assegnare, per 1miliardo e 129milioni: 342milioni per il 2014, 184milioni per il 2015, 11milioni per il 2016, 197milioni per il 2017, 394milioni per il 2018 e per gli anni successivi. 

Quindi, ad oggi il cratere può contare su 342milioni per il 2014, 384milioni per il 2015, 911milioni per il 2016, 1miliardo e 297milioni euro per il 2017, 394milioni per il 2018 a cui si spera andranno ad aggiungersi i 2miliardi e 900milioni per ora allocati con Legge di stabilità.

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A leggere i numeri, è evidente che i fondi per l'anno venturo sono assolutamente insufficienti. Paradossalmente, il cratere è 'coperto' per il 2016 e per il 2017 ma potrebbe scontare problemi di liquidità nel 2015. Se è vero che il tiraggio vale 800milioni l'anno, più o meno, mancherebbero almeno 400 milioni.

La chiave sta nelle anticipazioni. Il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, ha chiarito - in conferenza stampa - che le competenze vincolate al 2016 e al 2017 possono essere anticipate al 2015 con specifiche deliberazioni del Cipe. Un 'giochino' già riuscito, in passato, all'amministrazione. Nient'affatto scontato però, visti i chiari di luna dell'economia italiana.

Sarà necessaria una nuova battaglia politica, sui tavoli romani. Una battaglia che non preoccupa affatto il primo cittadino, Massimo Cialente: "Potremo anticipare l'impegno sulla competenza, attraverso il meccanismo delle anticipazioni", ha assicurato. "In altre parole, potremmo addirittura far partire, all'inizio del 2015, cantieri per 4500 miliardi di vecchie lire. Chiaro che non ci riusciremo mai. Ma dico questo per spiegare che adesso, con il meccanismo dell'anticipazione e con il meccanismo ABI, potremo tenere il passo del nostro cronoprogramma, nel capoluogo e nelle frazioni. Il merito non è solo del PD, ma di tutta la maggioranza che governa la città, degli sforzi della Giunta, ma soprattutto della città, che ha dimostrato al Governo ed alla Ragioneria dello Stato che all'Aquila vi è un meccanismo virtuoso che impiega le risorse alla media di 100milioni al mese, e che soprattutto sta utilizzando tutte le risorse ed applicherà sempre più meccanismi virtuosi di risparmio".

Se così fosse, insomma, vorrebbe dire che il cratere - fino alla fine del 2017 - avrà a disposizione i 384milioni vincolati al 2015, oltre ai 911milioni del 2016 e il miliardo e 297milioni del 2017 che potranno essere anticipati a seconda delle necessità. Si tratta di 2miliardi e 592milioni di euro, per tre anni: poco più di 800milioni l'anno. Che garantirebbero il rispetto del cronoprogramma.

C'è un altro problema, però: i fondi sono destinati alla ricostruzione privata. E la ricostruzione pubblica? Ad oggi, non è stanziato neppure un euro.

 

La ricostruzione, fino ad oggi: 67 mesi, 12.2 miliardi di euro

E' stato premiato un meccanismo virtuoso, ha sottolineato Cialente. A dire che il governo e la Ragioneria dello Stato hanno inteso dare fiducia alla ricostruzione del cratere. A che punto siamo, e quanto è stato speso fino ad ora? 

Proviamo a fare il punto. Al 30 giugno 2014. Fino ad oggi, sono stati stanziati 12.2miliardi di euro - di cui circa 500milioni a valere sul fondo di solidarietà dell'Unione Europea - destinati al finanziamento delle spese per il superamento dell'emergenza, e delle così dette 'spese obbigatorie', alla ricostruzione privata e alla ricostruzione pubblica, al ripristino e al potenziamento delle infrastrutture di trasporto, nonché allo sviluppo del territorio e alle attività produttive. Tale somma, comprende anche i 250milioni assicurati con il decreto Sblocca Italia. Non le risorse che verranno garantite con la legge di stabilità 2015, evidentemente.

Allo stanziamento di 12.2miliardi, vanno aggiunti, inoltre, 1.2miliardi per il pagamento degli interessi dei finanziamenti bancari a carico dello Stato, utilizzati per la concessione dei contributi di riparazione delle abitazioni private con 'Cassa depositi e prestiti' e 2.1miliardi di mancati introiti per la sospensione del pagamento delle tasse.

Sono state impiegate, le risorse? E come? In questo prospetto, la risposta alle vostre domande.

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Post scriptum: le risorse programmate/impegnate ed erogate per il capitolo 'Spese emergenziali e obbligatorie' sono approssimative perché non sono disponibili i dati contabili di dettaglio relativi alle spese sostenute dall'allora Commissario delegato per la ricostruzione, nonché Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. In altre parole, i fondi sono stati spesi senza una rendicontazione puntuale e dettagliata dei costi sostenuti. Una vicenda su cui andrà fatta chiarezza. 

Tutto chiaro? Andiamo avanti. E scendiamo nel dettaglio.

 

Per il superamento dell'emergenza e le 'spese obbligatorie' sono stati assegnati 2.8miliardi, destinati al primo soccorso, alle spese obbligatorie (assistenza alla popolazione, puntellamenti di messa in sicurezza, gestione dell'ordine pubblico, espropri, affitti delle sedi comunali e supporto al Genio civile, manutenzione progetto Case/Map/Musp, nonché altre spese come lo smaltimento delle macerie), alle spese per il personale, all'assistenza tecnica e al riequilibrio degi enti locali. Come detto, è impossibile - ad oggi - avere la finalizzazione delle risorse per le singole voci. E' stato erogato il 90% delle risorse stanziate.

 

Per la ricostruzione privata, invece, sono stati stanziati 6miliardi e 65milioni e comprendono:

  • 4.979milioni così impegnabili;

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- 276milioni stanziati su canale diretto sulla competenza 2014-2016 e ancora da assegnare;

- 560milioni stanziati su canale diretto per le annualità 2017-2019 dal decreto Legge 43 del 2013 (non utilizzabili per impegni del 2014);

- 250milioni dallo Sblocca Italia del settembre 2014;

 


Per la ricostruzione pubblica e le infrastrutture, inoltre, sono stati destinati circa 3miliardi, di cui 300milioni per il potenziamento e il ripristino delle infrastrutture viarie e ferroviarie a cura di Anas e RFI.
Al 30 giugno 2014:

  • 983 interventi finanziati, di cui risultano conclusi 3 progetti del Dipartimento di Protezione civile e 459 di altri soggetti attuatori;
  • 2.3miliardi di interventi programmati, a fronte di 2.7miliardi assegnati;
  • 1.2miliardi erogati ai beneficiari, di cui 0.9miliardi per i 3 progetti della Protezione civile, completati a 100%. I rimanenti 980 hanno un completamento fisico pari al 27.5%. 

Una evidente criticità che si aggiunte al fatto che 400milioni destinati alle opere pubbliche, al 30 aprile 2014, non risultano monitorati.

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Infine, per lo sviluppo del territorio e le attività produttive sono stati assegnati 300milioni, così destinati: 

  • 88.5mln per zone franche urbane rifinalizzate ad aiuti 'de minimis';
  • 18mln al Gran Sasso Science Institute;
  • 100mln assegnazioni delibera Cipe numero 135 del 2012.

 

Le ultime assegnazioni

La delibera Cipe n.23 del 1 agosto 2014 ha assegnato circa 469milioni di euro per la ricostruzione privata al luglio 2014, a valere sulle risorse stanziate dal decreto Emergenze e dalla Legge di stabilità 2014.

Così distribuiti:

  • 269milioni per L'Aquila. A fronte di 1miliardo e 815milioni assegnati, l'utilizzo per contributi diretti si attesta a 1miliardo e 696milioni con un margine (assegnazioni meno utilizzi) pari a 119 milioni rispetto ad una necessità, al luglio 2014, di 388milioni;
  • 168mln ai comuni del cratere. A fronte di 598milioni assegnati, l'utilizzo per contributi diretti si attesta a 444milioni con un margine (assegnazioni meno utilizzi) pari a 155 milioni rispetto ad una necessità, al luglio 2014, di 168milioni. I 155milioni di margine risultano da posizioni positive (+190mln) di Comuni che hanno avuto importi assegnati superiori ai concessi e da posizioni negative (-36mln) di Comuni che hanno istruito progetti senza avere copertura. Per una migliore allocazione delle risorse, il Cipe ha girato i 168milioni direttamente all'Usrc. 
  • 32mln ai comuni fuori cratere. A fronte di 94milioni assegnati, l'utilizzo per contributi diretti si attesta a 114milioni con un margine (assegnazioni meno utilizzi) pari a -20milioni rispetto ad una necessità, al luglio 2014, di 11milioni; 

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Risorse ancora da assegnare a valere sui fondi stanziati fino al 2016 dal DL 39/2009, DL 43/2013 e Legge di stabilità 2014, dopo l'assegnazione di 469milioni con la deibera Cipe.

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Il fabbisogno di risorse per il completamento della ricostruzione. Le stime sono dell'Usra. Sono numeri ancora largamente provvisori e da mettere a sistema con le procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione degli interventi di ricostruzione. Inoltre, la stima delle risorse necessarie a completare la ricostruzione pubblica dovrebbe essere effettuata sulla base di una ricognizione degli immobili danneggiati ancora da finanziare da parte degli USR. Stime da prendere con le pinze, dunque.

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Ultima modifica il Giovedì, 06 Novembre 2014 23:40

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