Finalmente, è proprio il caso di dirlo. Sembra che il Comune abbia deciso di riprendere in mano le convenzioni stipulate con alcuni costruttori della città per pretenderne il rispetto. E’ argomento che, come sapete, ci sta molto a cuore. Abbiamo dedicato alle convenzioni mancate negli ultimi trent’anni delle inchieste con cui speriamo di aver fatto un pochino di luce.
Da palazzo Del Tosto [Leggi inchiesta Del Tosto] a palazzo Palmerini [Leggi inchiesta Palmerini], fino al Rotilio Center di via Strinella [Leggi inchiesta Rotilio]: a L’Aquila, sono stati costruiti importanti edifici con procedura di “urbanistica contrattata”. Che è una sorta di accordo fra il privato e l’amministrazione, volto a soddisfare un reciproco interesse. In sostanza, il Comune concede al privato di edificare su aree che, al momento della convenzione, risultano agricole o comunque non edificabili in cambio della costruzione di opere pubbliche di interesse collettivo (strade, scuole, parchi, parcheggi, palestre). Uno scambio proficuo, sembrerebbe. Anche perché, a garanzia del rispetto degli accordi, l’istituzione locale ottiene dal costruttore delle fideiussioni bancarie.
Peccato che gli accordi non siano mai stati rispettati, che i costruttori non hanno ceduto alla collettività le opere promesse, che le amministrazioni non hanno inteso pretendere il rispetto dei contratti affittando, anzi, nel dopo terremoto, spazi proprio nei palazzi oggetto di convenzione per stabilirvi alcuni uffici pubblici. Fino al paradosso di pagare fitti milionari per spazi di proprietà pubblica in edifici privi di agibilità. In effetti, i palazzi che non rispettano le convenzioni non dovrebbero ottenere il certificato.
Una vicenda incredibile. Avevamo iniziato a lavorarci mesi fa, grazie allo spunto offerto da un comunicato stampa di Appello per L’Aquila, datato 19 luglio 2012, che denunciava il malaffare che si annida dietro alle convenzioni urbanistiche. Il gruppo consiliare, tra l'altro, in una nota diffusa in mattinata, auspica che "si proceda ancora con indagini su queste mancate convenzioni, per restituire alla città ciò che le spetta: quello che doveva essere pubblico, deve esserlo, ciò che doveva essere fatto data la stipula di convenzioni deve essere fatto".
Abbiamo seguito, nei mesi passati, i lavori della seconda Commissione territorio, presieduta dal consigliere Enrico Perilli, che ha deciso di vederci chiaro nel dedalo di ricorsi e contro-ricorsi che si sono susseguiti, fino a scoprire che poco l’amministrazione Cialente aveva fatto per risolvere la questione. E che, anzi, molti dei costruttori coinvolti nell’affaire convenzioni avevano finanziato la campagna elettorale del primo cittadino.
Finalmente, ad un anno di distanza, qualcosa inizia a muoversi. Lunedi mattina, i vigili urbani con alcuni tecnici del Comune si sono presentati in via Vicentini, nel parcheggio antistante palazzo Del Tosto, per notificare il provvedimento di immissione in possesso di un'area del parcheggio che, per convenzione, il costruttore avrebbe dovuto cedere alla collettività e che, invece, gestiva come fosse privato.
Un primo passo, importante. “Siamo arrivati a questo risultato grazie all’istituzione di una sotto-commissione sulle convenzioni urbanistiche”, spiega a NewsTown il consigliere Stefano Palumbo, che ne è presidente. “Avevamo capito che le questioni erano troppo complesse e, così, abbiamo deciso di affrontarle con la dovuta convinzione, impostando il lavoro su alcuni casi specifici per tentare di risolverli e di creare, in questo modo, dei precedenti”.
“Al di là del lavoro che gli uffici stanno facendo per riprendere in mano tutte le convenzioni non rispettate negli ultimi trent’anni”, continua Palumbo, “per gli accordi più critici abbiamo convocato i tecnici coinvolti e, condivise norme e possibilità, abbiamo iniziato ad agire con l’idea di invertire il processo: fino ad ora siamo stati noi come Comune a correre dietro agli avvocati dei costruttori inadempienti, d’ora in poi dovranno essere i legali a rincorrere noi se credono di avere ragione”.
Il parcheggio del Tosto, dunque, torna nella piena disponibilità pubblica?
“E’ solo la prima azione, concordata con l’amministrazione. Devo dire che il Sindaco ha dato il suo pieno sostegno, invitando con convinzione tutti i dirigenti a portare avanti il lavoro. Abbiamo dato mandato agli uffici di prendere possesso di una prima porzione d’aria, di 1377 mq, dovuta per gli accordi firmati con la convenzione del 1980. La zona è stata perimetrata e sono stati rimossi i new jersey istallati dal costruttore senza averlo comunicato al Comune. Successivamente, nel 1981, c’è stato un atto unilaterale d’obbligo con cui Del Tosto, in cambio di un aumento della cubatura, si era impegnato a cedere un ulteriore lotto del terreno. Il prossimo passo sarà, dunque, convocare il costruttore per invitarlo a rispettare anche quell’accordo. Se decide di non adempiere agli impegni sottoscritti, siamo disposti ad andare fino in fondo, fino alla estrema decisione di revocare la concessione edilizia”.
Ci sono anche delle opere abusive che insistono sul parcheggio.
“E’ vero, ci sono delle opere che insistono sugli spazi oggetto di convenzione. Ad esempio, una porzione del bar accanto al supermercato è stata costruita abusivamente, non è conforme: dovremo decidere cosa fare e come muoverci. C’è da tener conto di tutti i passaggi, di tutte le procedure, per non incorrere in altri ricorsi”.
Ha fatto cenno a decisioni estreme, se Del Tosto dovesse decidere di non rispettare gli accordi. E’ paradossale, però, che nell’edificio a cui il Comune potrebbe revocare la concessione edilizia sono affittati proprio degli uffici comunali.
“Eh, si. Purtroppo sono decisioni prese dalla Giunta. In commissione mi è capitato di fare qualche riflessione: il Comune, dal punto di vista amministrativo, nel processo messo in atto dai vari settori, non ha saputo utilizzare gli strumenti a disposizione. Come è possibile, mi chiedo, che ci siano delle attività commerciali in edifici privi di agibilità per convenzioni mai rispettate? Nel corso dei decenni è successo di tutto, si sono sovrapposti dei passaggi. Adesso bisogna rimettere in ordine tutte le pratiche, cercando di imporre ai costruttori il rispetto di quanto dovuto. Questo è l’impulso che, come commissione, intendiamo dare: poi le decisioni spettano sempre agli uffici. La volontà politica c’è”.
Parlava di un paio di situazioni critiche che state seguendo: l’altra riguarda palazzo Palmerini?
“Al di là del fatto che stiamo lavorando su tutte le convenzioni, abbiamo deciso di concentrare l’attenzione sui casi Del Tosto e Palmerini. Anche per quel che riguarda l’edificio di San Francesco, andremo all’acquisizione dell’area oggetto di convenzione non rispettata. La situazione è un pochino più complicata perché c’è di mezzo anche un parcheggio multipiano: dobbiamo decidere cosa farne, visto che insiste su terreno pubblico. Tra l’altro, sono in corso indagini della Procura. Speriamo di ottenere quanto ci spetta: il Comune potrà trarne benefici per milioni di euro, così da realizzare opere che le casse comunali non possono permettersi”.