Lunedì, 22 Aprile 2013 23:51

Politici e costruttori: chi finanzia le campagne elettorali?

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“In occasione delle prossime elezioni amministrative intendo rivolgere un invito a tutti i candidati perché si attengano alla massima sobrietà nelle spese per la campagna elettorale, in linea con la situazione di grande sofferenza economica e finanziaria nella quale versa la nostra comunità. In ogni caso, per quanto mi riguarda, mi atterrò a questo principio, come del resto ho fatto, insieme con Vittorio Festuccia, in occasione delle recenti elezioni primarie del centro sinistra. Sobrietà, prima di tutto, ma anche massima trasparenza relativamente alla raccolta dei contributi elettorali. Nel mio sito saranno documentate tutte le contribuzioni insieme con tutte le spese”.

Scriveva così, nell’aprile del 2012, il sindaco Massimo Cialente sul suo sito internet. Sobrietà e trasparenza, i principi dell’agire. E’ passato oramai un anno dalla rielezione, dopo il ballottaggio con Giorgio De Matteis, e la promessa di documentare le contribuzioni non è stata mantenuta. Anzi. Non è stato affatto semplice scoprire quanto ha speso il primo cittadino in campagna elettorale e chi lo ha finanziato.

Come potete leggere nel rendiconto delle spese sostenute, il totale ammonta a 109.812,88 euro a fronte di entrate pari a 110.100,00. Con un saldo positivo, dunque, di 287,12 euro.

Non male, se è vero che l’Api per la campagna elettorale ha speso 25.191,60 euro. Ed era in coalizione con il centro sinistra. Per dire, il gruppo di Appello per L’Aquila in corsa con il candidato sindaco Ettore Di Cesare ha speso 11.282,10 euro.

Si dirà, le maggiori spese sono dovute al diverso peso politico delle candidature, l’una sostenuta dal Partito Democratico l’altra nata sull’onda dell’entusiasmo e della partecipazione civica, e al turno di ballottaggio che ha allungato l’agone elettorale. L’avversario di Cialente, però, il candidato De Matteis, stando a quanto dichiarato avrebbe sostenuto spese per un totale di 35.130,28 euro.

Non è questo, in realtà, che ci ha colpito. A sorprendere è la lista dei finanziatori della campagna elettorale del sindaco. Come sapete, da settimane ci stiamo occupando dei rapporti tra la politica e i costruttori. In particolare per quel che riguarda le convenzioni firmate dal Comune dell’Aquila per autorizzare la costruzione di alcuni palazzi e mai rispettate. Vi abbiamo raccontato di palazzo Del Tosto, tra Via Vicentini e Via Roma, di palazzo Rotilio in via Avezzano e di palazzo Palmerini a San Francesco. Costruiti con procedura di edilizia contrattata, che è una sorta di accordo fra il privato e l’amministrazione, volto a soddisfare un reciproco interesse. In sostanza, il Comune concede al privato di edificare su aree che, al momento della convenzione, risultano agricole o comunque non edificabili in cambio della costruzione di opere pubbliche di interesse collettivo (strade, scuole, parchi, parcheggi, palestre). Uno scambio proficuo se l’amministrazione obbligasse i costruttori a rispettare gli accordi. Invece, a L’Aquila, non solo le convenzioni non sono mai state rispettate ma proprio nei palazzi oggetto di contrattazione sono stati affittati spazi per uffici dell’amministrazione locale. Fino al paradosso di pagare a costruttori inadempienti, e in alcuni casi in causa con il Comune, affitti milionari per spazi che sarebbero di proprietà pubblica.

Che tipo di rapporti ci sono tra la politica e i costruttori? Cercando delle risposte, avevamo scoperto che, in occasione delle ultime elezioni comunali, Berardino Del Tosto, tra gli imprenditori più importanti della città, aveva concesso in comodato d'uso gratuito al "Comitato elettorale per Massimo Cialente sindaco dell'Aquila" l'immobile di Viale della Croce Rossa dove, in effetti, il primo cittadino ha organizzato il suo quartier generale. Preoccupante, per chi vorrebbe la politica indipendente da qualsiasi rapporto con imprenditori e costruttori, in particolare in presenza di controversie legali. E in una città come L’Aquila che, nei prossimi anni, sarà interessata dal processo di ricostruzione.

E’ ancor più preoccupante, dunque, che quasi il 70% dei finanziamenti per la campagna elettorale del primo cittadino siano stati versati proprio da costruttori [evitiamo di pubblicare il documento dei finanziamenti ricevuti per tutelare la privacy dei cittadini sostenitori, ndr].
Da Berardino Del Tosto, ancora lui, che con la sua Autoipanema srl ha versato al comitato Cialente 2mila e 500 euro. Da Luigi Palmerini, che ha voluto sostenere la candidatura con 5mila euro, e dalla Taddei costruzioni, gruppo Edimo, che ha stanziato 4mila euro. La Finec di Eliseo Iannini, condannato lo scorso 11 ottobre a 4 anni di reclusione per il crac dell’Aquila Calcio e già in causa con il Comune per l’incredibile vicenda della metropolitana di superficie, ha versato 5mila euro. La Ziaca2 srl, controllata dalla Costruzioni Iannini srl, ha partecipato con due versamenti da 5mila euro ciascuno. Senza dimenticare la Marinelli Costruzioni, 1500 euro, e l’Associazione provinciale costruttori che ha sostenuto Massimo Cialente con 5mila euro. Stessa somma versata anche a Giorgio De Matteis. Per non fare torti a nessuno.

In altre parole, dei 110 mila e 100 euro di fondi ricevuti per la campagna elettorale, 70mila arrivano dal mondo dei costruttori o dell’edilizia più in generale.

Niente che non sia assolutamente legale, ci mancherebbe. Succede dappertutto, non solo a L’Aquila. Lo dicevamo già ieri, parlando della brutta abitudine dei doppi e tripli incarichi: è però una questione etica. Quanto accaduto, dalle elezioni ad oggi, dimostra che i cittadini non hanno più intenzione di tollerare certi comportamenti. Nonostante la politica stia facendo di tutto per non ascoltare la loro voce. C’è bisogno di responsabilità, trasparenza e sobrietà. Come sottolineava il sindaco prima delle elezioni. C’è bisogno di non creare fraintendimenti, di gestire la cosa pubblica in maniera limpida e indipendente da qualsiasi potere economico.

Iniziamo pubblicando i dati che riguardano la vita politica degli amministratori, dai finanziamenti elettorali ai lavori in commissione, le presenze, i voti, gli interventi in consiglio. In pochi hanno condiviso online le spese e i contributi ricevuti, compreso il candidato De Matteis che ha comunicato in maniera poco chiara le sue spese elettorali. E poi bisognerebbe avere il coraggio di non accettare più finanziamenti e sedi elettorali gratuite dai costruttori. Per evitare, così, cattivi pensieri e ricostruire il rapporto spezzato tra le istituzioni e i cittadini. Andrebbero risolti, inoltre, i contenziosi con chi, negli anni, non ha rispettato gli accordi contrattati privando la comunità di beni e servizi.

Sarebbe un segnale importante in una città come L’Aquila che ha bisogno, più che mai, di potersi fidare dei propri amministratori. E di poter sperare in una ricostruzione senza ombre.

Ultima modifica il Martedì, 23 Aprile 2013 10:43

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