"Grande festa nella notte ad Atene per la delegazione abruzzese di Rifondazione Comunista, capitanata da Maurizio Acerbo, che insieme a migliaia di militanti della sinistra di tutta Europa si è recata nella capitale greca per sostenere Syriza e il suo leader Alexis Tsipras". E' la felicitazione di Goffredo Juchich, segretario comunale di Rifondazione Comunista L'Aquila.
Secondo il Prc, la vittoria di Syriza in Grecia può rappresentare una "svolta storica" per l'intera Europa. "Oggi in Italia - sottolinea Juchich - a partire dai territori, la necessità di calarsi nel solco dell'esperienza greca e aprire una discussione seria per tornare a rappresentare nella società, nei territori e nei luoghi della politica e del sindacato le istanze del lavoro e della sinistra non è più rinviabile, anzi necessita di una urgente accelerazione".
La nota di Rifondazione Comunista L'Aquila
La vittoria di Syriza può rappresentare una svolta storica non solo per la Grecia ma per l'intera Europa. Sono state sconfitte dal popolo greco le politiche ultraliberiste di austerità imposte dalla Troika. Un voto dirompente, in un paese disastrato da oltre un decennio di macelleria sociale, che rivendicherà il cambio delle politiche economiche in tutto il vecchio continente.
Oggi ad Atene domani in tutta Europa, è stato lo slogan di Syriza in questi mesi, ed è proprio questa la sfida per Tsipras che per alleviare le sofferenze del popolo greco deve portare sul campo della riforma dei trattati e della rinegoziazione del debito anche i governi di Italia, Francia, Spagna e Portogallo.
Obiettivo ambizioso ma non impossibile se pensiamo che la necessità di allargare il cappio dell'austerità comincia ad essere una priorità nell'agenda di molti governi. Persino del nostro che però continua a distinguersi come campione nell'applicare alla lettera le ricette della Troika, come la riforma del mercato del lavoro e la feroce spending rewiew, con i conseguenti costi, pagati dai cittadini, in termini di diritti, taglio dei servizi e aumento delle tasse.
Nella nostra città appare ancora più evidente data la cronica incertezza dei vari governi a mantenere stabile e costante il flusso delle risorse per la ricostruzione. Oggi in Italia, a partire dai territori, la necessità di calarsi nel solco dell'esperienza greca e aprire una discussione seria per tornare a rappresentare nella società, nei territori e nei luoghi della politica e del sindacato le istanze del lavoro e della sinistra non è più rinviabile, anzi necessita di una urgente accelerazione. I tanti soggetti necessari per costruire una sinistra plurale, laica radicale e antiliberista abbiano il coraggio di fare un passo indietro e due in avanti.
Superare la frammentazione delle forze e lavorare per l'unità dovrà essere la sfida dei prossimi mesi. Dare seguito alla grande mobilitazione dello sciopero generale della Cgil del 12 Dicembre può essere il punto di partenza per dare rappresentanza politica, anche in Italia, alla speranza che Tsipras e Syriza hanno acceso in Europa.