Fine aprile del 2014. In conferenza stampa, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente presenta un ambizioso progetto di riqualificazione della Fontana Luminosa, con parcheggi sotterranei, una galleria commerciale e un belvedere con vista sul Gran Sasso. Accanto al primo cittadino, i giovani progettisti dello studio di ingegneria guidato da Michele Niro La Torretta che hanno curato il mega progetto. Si inizia a parlare di project financing per la realizzazione dell'opera. [Qui, i dettagli].
Fine luglio del 2015, altra conferenza stampa. Cialente annuncia che un gruppo di imprese molto note in città - l'impresa Frezza, il gruppo Rainaldi, l'impresa Ridolfi, l'impresa Cicchetti e Cucchiella - ha 'sposato' il progetto ed è pronta ad investire 6milioni e mezzo di euro. Anche il Comune dell'Aquila - sottolinea Cialente - giocherà il ruolo di imprenditore, assicurando risorse per 4milioni e mezzo. "Abbiamo a disposizione 3 milioni che erano stati impegnati, con un contratto di quartiere dei primi anni 2000, per la realizzazione di alloggi Ater a Valle Pretara", chiarisce il primo cittadino. "E oggi, non abbiamo proprio bisogno di altre abitazioni, siamo già d'accordo con l'Ater. Il milione e mezzo restante, invece, è un tesoretto a disposizione che siamo sicuri di recuperare in tempi brevi". Si tratta di un investimento, in poche parole. [Qui, i dettagli]
Inizi di dicembre. Sulla stampa locale, il sindaco dell'Aquila spiega che i dirigenti comunali hanno stroncato il progetto. Non lo hanno analizzato a fondo, sottolinea. "La dirigente Enrica De Paolis ha creato una commissione composta dai dirigenti Ilda Coluzzi, Chiara Santoro e Fabrizio Giannangeli procedendo in maniera piuttosto inconsueta", attacca il primo cittadino. "Quando io e il vice sindaco abbiamo avuto un incontro con il pool ci hanno detto che il parere sul project era stato già scritto. Si tratta di un documento che stronca il progetto entrando peraltro anche in valutazioni politiche, come dire: alla città non serve".
"Discutibile" secondo Cialente "il parere della Santoro che ha parlato di necessità di una variante urbanistica che invece non servirebbe. Per la giunta l'opera è strategica in vista della pedonalizzazione del centro storico dunque: in project o con fondi pubblici si farà. Anzi i dirigenti avranno il compito di trovare i fondi che avrebbero sborsato i privati". In città, si solleva un polverone di polemiche.
Così arriviamo a questa mattina, mercoledì 16 dicembre, e alla riunione della V Commissione 'Garanzia e controllo' convocata dal presidente Raffaele Daniele per fare chiarezza su quanto sta accadendo. Intorno al tavolo, il sindaco Cialente e i quattro dirigenti che compongono il così detto pool di valutazione dell'opera. E che cosa si scopre? Si scopre che - in realtà - la commissione è stata istituita nel luglio 2015, con un decreto sindacale firmato dal sindaco Massimo Cialente. Si scopre che la decisione è stata condivisa con la dirigente Enrica De Paolis e che si tratta di una procedura assolutamente legittima, normata, e nient'affatto inconsueta. Si scopre, inoltre, che agli atti - non presentati stamane ai consiglieri commissari - c'è soltanto un verbale che porta la data del 1 ottobre scorso. L'istruttoria però è ancora in corso: in altre parole, non c'è stata alcuna bocciatura. Almeno, non ancora.
"Ci sono due modalità di finanziamento di opere pubbliche attraverso il project financing", ha spiegato in V Commissione l'architetto De Paolis. "La prima, prevede l'inserimento di un'opera nel Piano triennale delle opere pubbliche e la decisione, contestuale, di realizzarla attraverso un project financing con capitali privati. In questo caso, è il Consiglio comunale che manifesta la volontà di realizzare l'opera perché ne riconosce il pubblico interesse. La seconda, invece, prevede che siano i privati a presentare la proposta, sostituendosi alla Pubblica amministrazione, fin dall'ideazione del progetto. In casi come questo, i privati proponenti devono presentare un progetto preliminare, un piano economico-finanziario e tutta una serie di documenti che permettano all'ente di valutarne l'effettiva fattibilità".
Dal gennaio 2015, il Comune dell'Aquila si è dotato di un ufficio dedicato ai project financing. "Arrivata la proposta - continua De Paolis - viene nominato un Rup, un responsabile unico del procedimento, chiamato a valutare il progetto e che può dotarsi di una commissione consultiva, interna o esterna all'ente. Valutata la rispondenza del progetto alle norme, viene poi trasferita l'istruttoria all'assessore competente perché il progetto stesso venga discusso e votato dal Consiglio comunale che dovrà stabilirne il pubblico interesse. E' evidente, dunque, che la valutazione dei dirigenti è di natura squisitamente tecnica: la valutazione politica spetta invece ai consiglieri comunali, al di là dell'esito dell'istruttoria".
E' altrettanto evidente, aggiungiamo noi, che difficilmente la parte politica può ribaltare un eventuale parere negativo dei dirigenti, per questioni che non è necessario approfondire. Ma non è questo il caso.
L'architetto De Paolis, infatti, Rup del procedimento all'attenzione dell'opinione pubblica, ha chiarito che l'istruttoria non si è ancora conclusa: la commissione consultiva istituita per la valutazione ha chiesto semplicemente delle integrazioni, "istruendo con i proponenti - ha inteso ribadire - un contraddittorio che, in casi come questo, va perseguito e ricercato. In particolare, abbiamo sondato la disponibilità dei privati a modificare il piano economico finanziario e abbiamo richiesto documentazione necessaria all'istruttoria e che non era stata ancora rilasciata. Soltanto a lavoro concluso - ha dunque aggiunto la dirigente - invieremo le carte al Consiglio comunale che, a quel punto, avrà ampia discrezionalità di valutazione".
In altre parole, la commissione ha il compito di chiarire gli aspetti tecnici del progetto per fare in modo che il Consiglio comunale possa arrivare ad una valutazione informata dello stesso, decidendo così se l'opera proposta è di effettivo interesse pubblico.
Chiarissimo. Anche al sindaco Massimo Cialente che stamane, in Commissione, ha confermato di non aver ancora ricevuto alcun atto ufficiale, protocollato. "Ci sono ancora un sindaco, una Giunta e un Consiglio comunale eletti dal popolo sovrano - ha sottolineato il primo cittadino - chiamati ad assumere delle scelte. I dirigenti, invece, devono assicurare il raggiungimento degli obiettivi sottesi alle scelte, nel rispetto delle norme e tutelando l'ente da un punto di vista patrimoniale". Come a dire: i parcheggi sotterranei alla Fontanta Luminosa, per l'amministrazione, sono una priorità e l'indirizzo politico, in questo senso, è espresso. Spetta ai dirigenti, però, valutare il progetto presentato, "senza preclusioni - ha aggiunto Cialente - anche se i project financing sono faccenda complessa e, in questa città, abbiamo esperienze nient'affatto edificanti. Tuttavia, si tratta dell'unico strumento possibile per realizzare opere pubbliche strategiche, vista la ristrettezza dei bilanci pubblici".
Dunque, il sindaco Cialente ha ritenuto utile istruire la commissione, "per favorire - ha chiarito - l'azione dei decisori politici. Quando l'istruttoria sarà conclusa - ha aggiunto - il Consiglio comunale potrà valutare serenamente il progetto presentato dagli imprenditori".
Di nuovo, chiarissimo. A questo punto, non resta che rispondere ad una domanda: se è vero quanto ascoltato stamane in Commissione, come mai il sindaco Cialente, non più tardi di 10 giorni fa, si è scagliato contro i dirigenti? Il primo cittadino ha spiegato di aver chiesto un incontro con il pool di valutazione che, a suo dire, avrebbe avuto un atteggiamento poco corretto e collaborativo. A domanda, ha aggiunto di aver avuto accesso ad un documento informale. Niente di ufficiale, però, come detto. E allora? La sensazione è che il sindaco, in attesa della decisione dei dirigenti, magari conscio delle richieste d'integrazione e, probabilmente, dell'idea che andava maturando in seno alla commissione, abbia voluto mischiare le carte in tavola, mettendo i dirigenti stessi in una posizione nient'affatto comoda, agli occhi della città. E la V Commissione convocata stamane, non ha fatto altro che sottoporre i dirigenti ad un fuoco incrociato che ha il sapore dell'ingerenza politica su una valutazione che è squisitamente tecnica.
Come detto, l'ultima parola spetta comunque al Consiglio comunale. Nessuno, però, assumerebbe la responsabilità di andare contro ad un eventuale parere negativo. E' questo, il punto.
L'atmosfera tra primo cittadino e dirigenti non è affatto serena. Anzi. Il sindaco ha ribadito che, soldi privati o meno, almeno i parcheggi sotterranei si dovranno realizzare e che, una volta visionata l'istruttoria della commissione consultiva, verrà valutato il lavoro svolto dai dirigenti. Perché questo potere, la politica, ce l'ha: decidere il destino professionale di un dirigente. E non è certo un potere da poco.
Ci sarebbero poi altre questioni che andrebbero chiarite. Il Comune dell'Aquila, e ha fatto benissimo, si è dotato di un ufficio adibito alla valutazione di eventuali proposte di project financing nel gennaio scorso. Giusto qualche mese prima, come ricordato, era stato presentato il progetto dello studio La Torretta. A pensar male, una strana coincidenza se è vero, tra l'altro, che nel decreto sindacale di istruzione della commissione dirigenziale - in luglio - si accenna ad un progetto, al singolare. Un errore di scrittura, ha chiarito l'architetto De Paolis.
Non solo. Se è vero che la valutazione tecnica dei progetti presentati sta in capo ai dirigenti, non sarebbe il caso di attendere un parere, l'istruttoria conclusa insomma, prima di presenziare ad una conferenza stampa con i soggetti privati proponenti quel progetto? E ancora: sono state valutate le possibili alternative? Il consigliere d'opposizione Ettore Di Cesare ha sollevato, in tal senso, una questione interessante: considerato che il Comune intende investire 4.5milioni di euro, e stante l'indirizzo condiviso di pedonalizzare l'area della Fontana Luminosa, non si potrebbe immaginare un'opera pubblica 'secca', come è stata definita? In altre parole: non si potrebbero stanziare i fondi per realizzare una bretella di congiunzione tra viale Gran Sasso e viale Duca degli Abruzzi, evitando di costruire, così, parcheggi interrati e negozi? Anche perché - ha sottolineato Di Cesare - i parcheggi previsti da progetto [ancora non consultato dai consiglieri comunali, ndr] sarebbero, il condizionale è d'obbligo, per lo più pertinenziali. Dunque, non risolverebbero i problemi giustamente sollevati dal sindaco Cialente: la necessità di stalli per gli universitari che frequentano la zona di San Basilio e, in generale, per i 'fruitori' del centro storico che rinasce. Tra l'altro, un'opera così impattante - non si tratta di un giudizio di merito, sia chiaro - dovrebbe essere inserita in un piano organico della mobilità, necessiterebbe, insomma, di una pur minima pianificazione degli interventi e di un dibattito pubblico, condiviso ed informato.