Mercoledì, 10 Febbraio 2016 15:51

Rocca di Mezzo, la maggioranza diventa opposizione (e viceversa)

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Assume contorni complessi la vicenda legata alla crisi di maggioranza a Rocca di Mezzo (L'Aquila), comune di riferimento dell'altopiano delle Rocche e importante centro turistico.

Come questo giornale ha raccontato, tra Natale e Capodanno il consigliere comunale Giuseppe Argentieri ha lasciato la maggioranza, seguendo le orme dell'ex sindaco Emilio Nusca, anch'egli eletto con la maggioranza del sindaco Mauro Di Ciccio, ma da quest'ultimo sfiduciato lo scorso autunno. La decisione di Argentieri aveva portato a quattro i consiglieri della minoranza, rispetto ai tre (due assessori e lo stesso sindaco) in appoggio a Di Ciccio. Attraverso una lettera a NewsTown, il primo cittadino aveva poi affermato di poter andare avanti, fino alla scadenza naturale del mandato, prevista per la primavera del 2017.

Si può dire che, almeno fino ad oggi, la storia gli ha dato ragione: nel movimentato consiglio comunale di ieri sera, infatti, l'assise ha respinto la mozione di sfiducia nei confronti di Di Ciccio, presentata dagli ex alleati Nusca e Argentieri. Quattro voti a favore, rispetto a due contrari, hanno confermato la fiducia al primo cittadino. Dopo ieri sera, avendo votato la fiducia, di fatto i due consiglieri "naturali" dell'opposizione - Francesco Benedetti e Leucio Cicchetti - sono passati alla maggioranza, offrendo le proprie stampelle all'amministrazione in difficoltà. Hanno votato poi a favore della fiducia, come era prevedibile, anche i due assessori Lucio Benedetti e Lino Scoccia.

"In questo modo si è costituita una nuova compagine, mescolando elementi di estrazione politica di centro destra con l'ex maggioranza di centro sinistra - ha commentato Nusca attraverso una nota stampa - Si è cercato di mascherare questo salto della quaglia, che hanno eseguito i due consiglieri di minoranza, camuffando il voto di fiducia al sindaco con una dichiarazione di appoggio esterno alla attuale amministrazione".

Insomma, secondo l'ex coordinatore dei sindaci del Cratere, ex primo cittadino del comune rocchigiano e uomo decisamente tra i più influenti dell'altopiano, saremmo di fronte a "un bel papocchio, tipico di chi vuole continuare ad amministrare a tutti costi e non si ferma davanti a nessun trasformismo politico".

Secondo quanto si apprende, alla base del cambiamento di linea politica da parte di Francesco Benedetti e Leucio Cicchetti - che quattro anni fa si erano candidati a sostegno di Marco Morante sindaco - ci sarebbero motivazioni di diversa natura. Sicuramente la candidatura dei due, nel 2012, nacque anche in contrapposizione a Nusca. Oggi, uscito quest'ultimo dalla maggioranza, i due possono sentirsi più liberi di sostenere Di Ciccio.

Inoltre, ci potrebbe essere - il condizionale è d'obbligo - anche una motivazione programmatica per il cambio di casacca, soprattutto per quel che riguarda Benedetti. Come abbiamo sottolineato a dicembre, il consigliere rocchigiano, infatti, è stato uno dei più votati all'ultima tornata elettorale, sostenuto da esponenti del mondo della caccia, di cui si è più volte fatto portatore delle istanze. Non è un mistero, infatti, che Benedetti vorrebbe proporre la riperimetrazione del Parco regionale Sirente-Velino (nella foto), all'interno del quale è immerso il territorio comunale di Rocca di Mezzo, per permettere di allargare le zone di caccia.

Come non sono un mistero le difficoltà di comunicazione tra l'Ente parco e i comuni dell'altopiano. Un problema di scarso dialogo con i territori, di cui il governo regionale è stato messo a conoscenza anche nella riunione con i sindaci dei comuni nel parco (alla quale avrebbero partecipato sia Di Ciccio che Benedetti), che hanno tenuto qualche tempo fa l'assessore regionale all'ambiente Donato Di Matteo e il consigliere regionale aquilano Pierpaolo Pietrucci, per parlare principalmente della riorganizzazione dell'ente, attualmente commissariato da Annabella Pace e che secondo i rumors vedrebbe l'ex consigliere regionale del Pd Giovanni D'Amico in pole position per la presidenza.

I 54mila ettari del parco regionale, in realtà, erano già scampati alla minaccia nel 2013, dopo una battaglia tra le associazioni e l'ex consigliere regionale Luca Ricciuti (Forza Italia), che aveva proposto senza successo la riperimetrazione [leggi l'articolo].

"Noi aspetteremo la nuova maggioranza alla prova dei fatti quando cioè il Sindaco dovrà portare in consiglio comunale la discussione di provvedimenti che nulla hanno a che vedere con il programma originario che gli hanno consentito la vittoria elettorale passata", si legge nella parte finale della nota di Nusca e Argentieri. Staremo a vedere.

Intanto la maggioranza al cospetto di Di Ciccio si trasforma e regge botta, in un territorio che per posizione geografica e vocazione turistica è luogo di interessi molto più importanti rispetto a quello che lascerebbero pensare le sue effettive dimensioni.

Ultima modifica il Mercoledì, 10 Febbraio 2016 18:33

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