''Con questo serrato ritmo di ricostruzione nel mese di settembre saranno finiti i fondi e tutto si bloccherà. La palla ripassa ora al Governo che deve decidere se L'Aquila va ricostruita o no''. Il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, in una intervista all'Ansa, torna a chiedere attenzione e considerazione per la causa della ricostruzione.
Il miliardo e 200milioni di euro stanziati dal Parlamento per i prossimi sei anni, ha spiegato, non sono assolutamente sufficienti a garantire gli obiettivi posti con il cronoprogramma. "Capisco che si tratta di cifre importanti ma stiamo ricostruendo la città a ritmo travolgente e, per la prima volta, la burocrazia supera il flusso finanziario - ha spiegato - A due terzi dell’anno si sono avverate le nostre previsioni di una decisa accelerazione dell’azione di ricostruzione una volta chiusa la fase commissariale con la gestione passata al Comune. Ogni mese vengono assegnati 150 milioni di euro di contributi per il recupero delle abitazioni danneggiate, con l’obiettivo di finire tutto in 10 anni, altrimenti la gente andrà via".
Il Sindaco non ha risparmiato l’ennesima frecciata a Gianni Chiodi che, fino a settembre, è stato commissario alla ricostruzione: "ha restituito 500 milioni". Con la fine dell'emergenza, ha continuato Cialente, dall’inizio dell’anno abbiamo rilasciato 870 milioni di contributi con una media di oltre 100 milioni al mese. Ora siamo a quota 150 milioni. Tutto ciò va a far carico sui 985 milioni di euro della delibera Cipe che non sono neanche tutti di cassa: per il 2013 sono disponibili 660 milioni, contributi che daremo in tre trance”.
“Se ci vengono dati 110 milioni che avanzano di cassa, penso che tra fine settembre e la metà di ottobre avremo utilizzato tutti i soldi - conclude - e si bloccherà tutto”.