Sabato, 02 Aprile 2016 17:51

Frazioni al centro dell'agenda politica. Palumbo: "Ricostruzione è partita". 'Noi con Salvini': "Si nega l'evidenza"

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La ricostruzione delle frazioni, nelle ultime settimane, è tornata al centro dell'agenda politica cittadina e, c'è da scommetterci, ci resterà, almeno fino alle amministrative della primavera 2017.

Lo stato dell'arte lo abbiamo raccontato, potete leggere qui l'approfondimento, e i dati potete consultarvi da voi, per farvi un'idea. Anche perché, la valutazione della situazione è ben diversa, come prevedibile, tra maggioranza di centrosinistra e opposizioni. Se il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Stefano Palumbo, ha voluto 'salutare' l'avvio della ricostruzione anche nelle frazioni, non la pensano affatto così i consiglieri del gruppo consiliare 'Noi con Salvini'. 

 

"E' positivo riscontrare come la ricostruzione delle frazioni possa dirsi a tutti gli effetti partita", ha dichiarato Palumbo. "La conferma - ha spiegato il capogruppo democrat - è arrivata con la pubblicazione del quindicesimo elenco nel quale la metà delle pratiche dei centri storici finanziate è relativa alle frazioni. Viene così certificato il trend positivo emerso durante l'audizione in seconda commissione consiliare dell'ufficio speciale e dell'assessorato alla ricostruzione: dal marzo 2015 (data di insediamento dell'ing. Raniero Fabrizi a capo dell'USRA) ad oggi, relativamente alle schede parametriche riguardanti le frazioni, la produzione degli uffici è stata 6 volte superiore rispetto a quanto fatto nel biennio precedente".

L'obiettivo è raddoppiare lo sforzo nel corso del 2016 e procedere all'istruttoria di tutte delle pratiche delle 13 frazioni prioritarie, le più danneggiate, entro la fine del 2017. "Un impegno teso a recuperare il ritardo, accumulato negli anni 2013 e 2014, rispetto alle previsioni del cronoprogramma e reso possibile grazie all'impulso del governo Renzi, impresso con lo stanziamento di 5 miliardi di euro destinati alla ricostruzione e la garanzia di un trasferimento costante di risorse, strumenti che ci consentono finalmente di pubblicare elenchi ogni 2-3 mesi rendendo più fluido ed efficiente il processo di ricostruzione. Un lavoro coordinato, tra il livello locale e il governo centrale, che produrrà i suoi frutti in termini di cantierizzazione già da quest'anno e che smentisce nei fatti gli scenari apocalittici strumentalmente prospettati solo qualche settimana fa dal gruppo consiliare 'Noi con Salvini'".

Gruppo consiliare che non ha mancato di replicare alle affermazioni di Palumbo. "È particolarmente curioso che il capogruppo del PD, dalla posizione di osservazione orograficamente privilegiata di Roio sul territorio del comune dell'Aquila, dichiari che la ricostruzione delle frazioni procede oramai a regime. Continuare a negare l'evidenza non serve a nessuno se non a lui stesso per cercare di giustificare tutte le mancanze di questa amministrazione, di cui evidentemente condivide le scelte".

I ritardi sulla partenza delle frazioni sono stati e continuano ad essere una scelta politica che lo stesso Palumbo ha nel tempo avallato, l'affondo dei 'salvianiani', Daniele Ferella, Emanuele Imprudente e Luigi D'Eramo. "A parte alcune frazioni che vedranno partire qualche cantiere nel 2016 per poi proseguire nei prossimi anni, ai 33 centri che prima del 2019 non vedranno posizionare neanche una gru cosa dice il Palumbo? Dirà forse che avevano più diritto altri che hanno vissuto lo stesso dramma del terremoto? Spieghi chiaramente che per scelta del PD un cittadino di Coppito viene in secondo piano rispetto ad uno di Roio. Spieghi perché quando sono state votate le linee di indirizzo delle priorità, il cosiddetto cronoprogramma, è stato respinto l'emendamento del consigliere Ferella che chiedeva pari dignità per tutti i cittadini e chiedeva che tutte le frazioni partissero subito e insieme alla città. Spieghi perché non si riconoscono i contributi nelle frazioni con gli stessi criteri con cui sono concessi al centro della città".

"Dica che ci sono nel comune dell'Aquila cittadini di serie B che avranno tantissimi problemi a ricostruire stando nel contributo concesso e dovranno andare in accollo non per loro scelta ma di chi non riconosce più di 420 euro circa al metro quadro per tutto ciò che non è prima abitazione ma sta in aggregato con prime abitazioni", hanno aggiunto i consiglieri d'opposizione. "Spieghi lui agli abitanti delle frazioni che rischiano di essere obbligati agli adeguamenti energetici degli edifici senza che tutto ciò riceva un finanziamento e che magari, per questo obbligo imposto,dovranno prevedere cappotti termici interni alle abitazioni e non esterni con riduzione delle superfici calpestabili e problemi di umidità e muffa. Spieghi il capogruppo del PD come mai i cantieri su alcune frazioni partono solo a un anno dalle elezioni".

 

 

Ultima modifica il Sabato, 02 Aprile 2016 18:14

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