Situazione ancora in alto mare per l'approvazione dei bilanci del Comune ell'Aquila, il consuntivo del 2015 e il preventivo del 2016.
Come avevamo anticipato, il consiglio, riunitosi questa mattina, non ha potuto votare né discutere su nulla: per il bilancio preventivo, infatti, mancano sempre i 24 milioni che il Governo deve trasferire al Comune dell'Aquila come compensazione delle minori entrate e delle maggiori spese dovute al terremoto; per il consuntivo l'approvazione slitterà a data da destinarsi, visto che i rendiconti dei dirigenti sui residui attivi e passivi non sono ancora stati trasmessi, nei tempi previsti dalla legge, ai consiglieri comunali.
Il ritardo dei dirigenti è stato stigmatizzato con parole molto dure sia dal presidente del consiglio comunale, Carlo Benedetti, che dal sindaco Massimo Cialente.
"Non è ammissibile" ha detto Benedetti "una cosa del genere, così come non è ammissibile che i dirigenti, formalmente invitati a partecipare al consiglio di oggi, non si siano presentati, fatta salva qualche eccezione (Paola Giuliani, Fabrizio Giannangeli e Angela Spera, ndr). Sto valutando se far scattare provvedimenti disciplinari".
Anche Cialente, nei giorni scorsi, aveva scaricato le responsabilità della mancata approvazione del bilancio consuntivo sui dirigenti, denunciandone il comportamento persino in una lettera spedita al ministero degli Interni.
La partita più importante, tuttavia, si sta giocando sul bilancio di previsione.
Ormai è chiaro che i trasferimenti attesi dal Comune - accertati anche dall'Usra su richiesta del sottosegretario Paola De Micheli - non arriveranno tramite l'emendamento al decreto università annunciato dalla senatrice Stefania Pezzopane, perché non pertinente al contenuto del provvedimento. Tant'è che la stessa Pezzopane, ieri, aveva messo le mani avanti circa la probabile bocciatura dell'emendamento dicendo che si era trattato solo di una "provocazione" per sollecitare l'attenzione e l'intervento del Governo.
"Affermazioni gravissime" commenta il consigliere del gruppo Appello per L'Aquila che vogliamo Ettore Di Cesare "Noi mandiamo i nostri rappresentanti in parlamento per fare atti concreti, non provocazioni. Questa cosa dovrebbe sancire la fine politica della senatrice Pezzopane, che ha dimostrato un dilettantismo incommentabile. Se a comportarsi così fosse stata la senatrice Blundo, le avrebbero dato addosso tutti tacciandola di incompetenza".
"Ormai è chiaro che la Pezzopane non se la file più nessuno" taglia corto Giorgio De Matteis (L'Aquila città aperta).
Il mancato tarsferimento dei 24 milioni sta aprendo una falla nei rapporti tra l'amministrazione Cialente e il governo di Matteo Renzi.
Il primo cittadino dell'Aquila parla di un errore dovuto a "distrazione" ma tiene a precisare, in modo abbastanza chiaro, che le colpe stanno a Roma: "Il comune aveva detto già a dicembre di quanti soldi aveva bisogno, Paola De Micheli ha insistito chiedendo a Raniero Fabrizi di valutare la correttezza delle richieste e il titolare dell'Usra, in marzo, ha ribadito che la somma che ci serviva era esattamente quella che avevamo calcolato. Abbiamo assistito a un inutile balletto che ci ha fatto perdere tempo".
"A questo punto" commenta Cialente "la soluzione la trovasse il Governo. Potremmo anche arrivare alla metà di giugno con un bilancio tecnico ma oltre non possiamo andare".
E' proprio questa, in effetti, la strada che pensa di seguire la maggioranza: approvare, nei venti giorni di diffida che il prefetto aprirà, un bilancio tecnico (con il quale pagare solo le spese correnti e i mutui) in modo da guadagnare tempo in attesa del trasferimento dei 24 milioni.
Per fare questo, tuttavia, andranno prima votate in consiglio le nuove tariffe della Tari, la tassa sui rifiuti (l'unica imposta locale sulla quale può intervenire il Comune), già approvate dalla giunta (la riunione della commissione bilancio è prevista per domani)
Una soluzione tampone che, tuttavia, non piace molto ad alcuni partiti di maggioranza, in primis Sel-Sinistra Italiana e Rifondazione comunista, secondo i quali il governo Renzi starebbe facendo ammuina per far cadere la giunta ulivista di Cialente, per questioni meramente politiche: "Se il governo vuol tenere per la gola questa giunta ce lo dica, almeno verrà un commissario e gli aquilani non subiranno le conseguenze di un attacco politico nei nostri confronti", afferma il consigliere di Sel Giustino Masciocco.
"Non posso credere che, dopo aver stanziato 6 miliardi per la ricostruzione, il governo voglia farci cadere sul il bilancio" commenta Cialente "Sarebbe una scelta inspiegabile e anche un suicidio politico".
Noi con Salvini: "La giornata più buia della storia del Pd e del centro sinistra aquilani"
"Quella di oggi è stata forse la giornata più buia nella storia del Pd e del centro sinistra nella nostra città".
A scriverlo sono i consiglieri comunali del gruppo Noi con Salvini Emanuele Imprudente, Luigi D'Eramo e Daniele Ferella.
"La riprova e la certificazione" si legge nella nota "che si tratta di manipolo di persone isolate e accomunate dalla mera necessità di tenere in piedi un'Amministrazione retta solo dal bisogno di restare ancorati alle poltrone. Il Governo, al pari del presidente della Regione Abruzzo, hanno completamente abbandonato e del tutto ingannato il capoluogo di regione ed i suoi inconcludenti rappresentanti politici. L'ennesima sceneggiata della senatrice Pezzopane, che assicura di poter trovare i fondi necessari ad evitare il dissesto del Comune e poi ritratta parlando di una "provocazione", dimostra, ancora una volta, che l'esperienza al governo della città di questa classe politica è ormai al tramonto. In una qualsiasi Nazione civile, quando un politico eletto arriva a mentire, nel corso di una conferenza stampa, pur di difendere la propria posizione, il passo successivo sono le dimissioni".
"Il risultato" concludono i consiglieri "è che, ad oggi, i 24 milioni necessari per compensare le minori entrate e le maggiori spese, non ci sono e il Governo non li garantisce. Questo sarà una Bilancio lacrime e sangue e, così, il disinteresse di Renzi e l'incapacità del centro sinistra si tradurranno in una stangata per le famiglie, per i commercianti e per le attività private, già martoriate. Davanti a tale débacle l'unica soluzione onorevole e responsabile nei confronti della città, per il Pd, è quella dello scioglimento immediato del Consiglio comunale, per arrivare al voto nel mese di ottobre, riconsegnando la parola agli elettori".