Mercoledì, 20 Marzo 2013 19:57

Cronoprogramma: oggi il probabile sì del Consiglio Comunale

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Il cronoprograma presentato una settimana fa dall'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano e il Sindaco Massimo Cialente sarà quasi sicuramente approvato oggi dal consiglio Comunale.

E' quanto emerso ieri dalla commissione sulla Ricostruzione dove i consiglieri favorevoli, alla fine, sono stati dieci su dodici.

Per la maggioranza (e non solo) il documento può andare perché ha il fine di essere "un supporto per la richiesta di fondi scadenzati secondo un'annualità", nonostante sia palese che "se non ci danno i soldi il cronoprogramma slitta".

Lo stesso assessore Di Stefano ammette che quello uscito dai suoi uffici "è uno strumento ricognitivo della legge 77, del decreto 3, del decreto Monti, del primo decreto di Aielli e delle delibere del consiglio Comunale".

Per l'urbanista candidato sindaco del Pdl, Pierluigi Properzi, nonostante le buone intenzioni il cronoprogramma è uno strumento che creerà contenziosi: "Per questo presenterò un emendamento per dire, primo, che le nuove priorità previste nel documento devono avere come unica funzione quella di pungolare il governo per lo stanziamento di fondi e non rimettono in discussione le priorità precedentemente stabilite. Secondo, dato che è stato introdotto nel documento il criterio di cantierabilità, ora bisogna scrivere il modo affinché non succeda quello che è potuto succedere con l'affidamento dei puntellamenti. I cantieri devono essere pochi".

Il terreno di battaglia più cruento rimane comunque quello sulle schede parametriche, presupposte dal cronoprogramma e al centro dello scontro tra ordini professionali e Comune ormai da tempo. Per il consigliere Ettore Di Cesare, ad esempio, il cambio in corso della metodologia denota incapacità politica sul piano attuativo da parte dell'amministrazione e, come pensano in molti, il rischio che " non ci sarà corrispondenza tra importo desunto dalla scheda parametrica e l'importo opere desunto applicando il prezziario regionale alle quantità di computo effettivo". Se così fosse questo potrebbe creare delle discrepanze tra committenti, progettisti e imprese.

Ma per Di Stefano "prima il programma poi gli aggiornamenti per eliminare gli errori, come succede con gli smart phone" ma "se non hai previsto gli strumenti per vedere se ci sono errori, gli errori come li vedi?" gli risponde l'informatico Di Cesare giungendo al cuore della polemica tra chi pensa che il fine giustifica i mezzi e chi no.
La metafora cibernetica riassume il resto dell'intervento del consigliere (che ricalca la dura nota uscita poi nel pomeriggio da parte del movimento civico): "il cronoprogramma del Comune è inutile perché non prevede strumenti di controllo nella sua attuazione. Zero controllo uguale zero responsabilità". E' assurdo inoltre per il consigliere di Apl che "uno strumento di tale importanza sia discusso in commissione e solo il giorno dopo venga chiesto l'approvazione in consiglio. Una cosa così importante per il futuro della città ha bisogno di tempo per essere conosciuta, compresa e digerita dai cittadini. Così rischiamo davvero di creare le polemiche sul perché i lavori inizino prima a lui piuttosto che a me"

Giustino Masciocco di Sinistra e Libertà prova a tirare una quadra sulla predominanza del fine sul mezzo: "Abbiamo capito che questo cronoprogramma non è un atto di programmazione, non è un atto di indirizzo, non ha nessun tipo di valenza. Se è così non capisco l'accanimento verso un atto che non vale nulla. Ora la maggioranza ha fatto la scelta di compilare e produrre questo documento indicando in 5miliardi i soldi necessari, come già stabiliva l'unico atto condiviso attualmente tra Governo e Comune dell'Aquila, ossia quello che ha firmato l'allora commissario Chiodi ad agosto 2012. Adesso con i  fondi Cipe abbiamo per il 2013 975milioni, per il 2014 330, per il 2015 solo 130. Se a ottobre con la legge di stabilità il Governo non dovesse darci i soldi, il cronoprogramma non ha senso".

Ultima modifica il Giovedì, 21 Marzo 2013 16:13

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