Domenica, 12 Giugno 2016 22:33

L'Aquila, Variante Sud: in consiglio comunale approda mozione contro progetto Anas

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Di Nello Avellani e Roberto Ciuffini - Oggi in consiglio comunale verrà discussa una mozione presentata dal capogruppo di Sel Giustino Masciocco e da altri consiglieri sul progetto Anas relativo al lotto C della Variante Sud, quello compreso tra Bazzano e S. Gregorio.

L'opera, un vecchio progetto risalente alla Legge Obiettivo, è considerata un'infrastruttura di importanza strategica, tanto da essere stata inserita anche nel Masterplan firmato appena qualche settimana fa dal presidente della Regione Luciano D'Alfonso e dal premier Renzi.

La mozione presentata da Masciocco – firmata anche da altri consiglieri sia di minoranza, come Daniele Ferella (Noi con Salvini) che di maggioranza, come il presidente della commissione territorio, Enrico Perilli (Rc), e Antonello Bernardi (Pd) – se approvata, impegnerebbe la giunta comunale a mettere in discussione il progetto Anas, giudicato troppo costoso (la previsione di spesa è di 48 milioni di euro) e impattante per il territorio, specialmente per i piccoli borghi, già duramente colpiti dal terremoto.

Quello della Variante Sud è un argomento di cui NewsTown si è occupata più volte in passato (la vicenda è ricostruita sinteticamente qui). E' anche un tema complesso, nel quale è diventato difficile orientarsi, tra montagne di carte bollate, documenti, progetti alternativi, ricorsi al Tar, accordi prima firmati e poi disconosciuti o rinnegati.

Proviamo a fare un po' di chiarezza.

Il progetto Anas e quello alternativo dei comitati

Il 27 aprile scorso, alcune associazioni – da Salviamo la piana a Italia Nostra, da Archeoclub a Barisciano bene comune - con il placet e il supporto di una ventina di piccoli imprenditori - attivi tra Onna, Barisciano e San Gregorio – e di un gruppo di consiglieri comunali di Fossa, Barisciano e L'Aquila, hanno presentato un progetto alternativo a quello Anas.

Quest'ultimo, approdato lo scorso maggio in Conferenza dei servizi, prevede la costruzione di una nuova strada a scorrimento veloce da Bazzano a Fossa, con passaggio al di là del fiume Aterno, due rotatorie (una all'altezza dell'attuale superstrada, l'altra in coincidenza con la frazione di Monticchio, lontano, però, dal centro abitato) e un viadotto con doppio scavalco (sul fiume e sulla ferrovia).

La proposta dei comitati, più che un nuovo tracciato, contempla invece la messa in sicurezza della s.s. 17 mediante un potenziamento-adeguamento delle infrastrutture già esistenti.

Secondo i comitati, questa alternativa sarebbe, oltre che meno costosa, anche meno impattante e meno esposta al rischio idraulico rispetto al progetto Anas.

I comitati si sono appellati al concetto di Valutazione di impatto sociale: "Il tracciato proposto in alternativa all'ipotesi Anas” hanno affermato in più di un'occasione “è stato elaborato a valle della Valutazione di impatto sociale condotta sul territorio. Il consenso, come la non opposizione ad esso (nel caso di Onna e San Gregorio, in particolare), è stato dichiarato pubblicamente in numerose assemblee".

Il progetto alternativo – dicono sempre i comitati - è stato redatto usando le stesse “misure” dell'Anas ma va detto che ad oggi non è mai stato chiarito chi lo abbia elaborato.

Cosa prevede il progetto dei comitati? La realizzazione di un nodo intermodale di scambio con parcheggi e fermate bus nell'area dell'ex Ravit; un sottopasso ferroviario o, in alternativa, un sovrappasso in viadotto che, bypassando la statale, dovrebbe ricongiungersi alla strada del nucleo industriale di Bazzano, dove verrebbe fatto confluire il traffico per decongestionare la s.s. 17; una nuova rotatoria da realizzare al posto dell'attuale incrocio per Onna; complanari per il traffico locale, a servizio dei nuclei abitativi e delle attività industriali e artigianali che insistono sulla statale 17.

“Questo tracciato” affermano i comitati “azzera, di fatto, l'utilizzo dei suoli privati, prevedendo quasi esclusivamente l'uso parziale di terreni demaniali (tratturo Magno) con la contestuale riqualificazione dello stesso tratturo attraverso la possibile realizzazione di una infrastruttura verde e la piantumazione in sostituzione degli alberi oggi esistenti in banchina di essenze arboree che non comportino allergie".

In favore del progetto alternativo e contro quello Anas si sono già pronunciati i consigli comunali di Fossa e Barisciano. La mozione che approderà oggi nel consiglio comunale dell'Aquila, se approvata, impegnerebbe la giunta del Comune dell'Aquila a istruire un parere di netta contrarietà al progetto Anas e a convincere il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, a riaprire il confronto con le popolazioni locali.

Lo scorso 7 giugno, intanto, il Comitato Via della Regione ha disposto - ed è la prima volta che accade in Abruzzo - l'avvio di un'inchiesta pubblica, dando due mesi di tempo ai vari soggetti in causa per la presentazione delle osservazioni.

I comitati sostengono che la loro proposta ha anche il tacito appoggio delle frazioni di Onna e S. Gregorio, che avevano sottoscritto, a suo tempo, il tracciato Anas giudicandola la migliore ipotesi possibile tra le tante prospettate dall'azienda guidata dall'ad Armani.

In realtà né Onna né San Gregorio hanno mai sottoscritto la proposta dei comitati; al contrario, di recente, attraverso una nota ufficiale, le comunità dei due paesi hanno espresso una serie di perplessità circa la possibilità di elaborare nuovi tracciati.

Contrario a qualsiasi altra ipotesi alternativa al tracciato Anas è il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente. Nella conferenza dei servizi svoltasi a inizio maggio, poi rinviata, il Comune dell'Aquila, tramite i propri rappresentanti, ha chiesto altro tempo per esaminare il progetto.

A margine, poi, c'è anche la posizione dei comuni di Fossa, Poggio Picenze e Barisciano.

Sia Fossa che Poggio Picenze, l'anno scorso, avevano sottoscritto il progetto Anas salvo fare dietrofront pochi mesi più tardi: Poggio Picenze ha cambiato opinione quando è stato eletto sindaco Antonello Gialloreto, che di fatto ha disconosciuto l'accordo firmato, previa approvazione del consiglio comunale, dal suo predecessore, Antonio Menna; a Fossa, invece, l'ex sindaco Gentile, inizialmente favorevole al tracciato Anas, si è rimangiato tutto quando la sua maggioranza ha minacciato di sfiduciarlo (qualche settimana fa, poco prima delle elezioni che hanno incoronato nuovo sindaco Fabrizio Boccabella, il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno favorevole alla proposta dei comitati e contraria a quella Anas).

Più ambigua, invece, la posizione di Barisciano, con il sindaco Francesco Di Paolo che non ha mai preso ufficialmente posizione per questo o quel tracciato relativo al lotto C e che è più interessato a quel che accadrà per il lotto D, quello S. Gregorio-S. Pio delle Camere. Di recente, tuttavia, anche a Barisciano il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno che ha bocciato il progetto Anas relativo al lotto C in favore della proposta alternativa dei comitati.

Di fronte a questo complicato risiko, Anas ha già detto che altre alternative non sono ipotizzabili, anche perché "quello attuale è il sesto tracciato approfondito e valutato a seguito delle numerose modifiche di volta in volta richieste nel corso degli anni da parte dei Comuni", ha ricordato la società, che ha paventato il rischio che i 48 milioni di euro già disponibili in cassa possano essere dirottati su altri progetti immediatamente cantierabili.

C'è anche chi teme che, per porre a fine a questo stallo, l'azienda, agendo con un atto d'imperio, possa anche tornare al primo tracciato - quello del 2009, già approvato in Conferenza dei servizi e poi congelato, magari sia passato indenne anche attraverso un ricorso al Tar – che prevedeva il passaggio della strada al di qua del fiume Aterno, a ridosso dell'abitato di Onna, con una mega rotatoria da realizzare all'ingresso del paese di San Gregorio.

Sabato scorso i comitati hanno tenuto una conferenza stampa per rilanciare la loro proposta, darsi appuntamento a oggi pomeriggio alle 15 a Villa Gioia e rincarare la dose contro Anas, accusata di aver portato in conferenza dei servizi una planimetria mai concertata con i territori.

A mettere nero su bianco le accuse sono stati i consiglieri comunali dell'Aquila Enrico Perilli, Daniele Ferella e Antonello Bernardi: "L'opposizione al tracciato 2014 - si legge nella missiva che è stata inviata all'ufficio Via della Regione Abruzzo e, per conoscenza, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla Direzione generale per le strade e le Autostrade e per la Vigilanza e la sicurezza, al presidente Anas, al Compartimento Anas per la viabilità, al presidente della Regione Abruzzo - fu formalizzata con una raccolta firme promossa all'epoca da San Gregorio Onlus. I Consiglieri sottoscriventi la presente comunicazione ufficiale, non condividendo all'epoca, e non condividendo tuttora l'ipotesi Anas 2014, dichiararono all'epoca (come dichiarerebbero tuttora) la propria opposizione all'ipotesi Anas. I sottoscritti firmarono la su citata petizione, essendo stati verbalmente edotti del fatto che la petizione fosse volta esclusivamente a esprimere netta contrarietà alla proposta. Si arrivò pertanto a produrre le osservazioni al tracciato Anas 2014 senza aver discusso e verificato pubblicamente ipotesi di planimetrie alternative che sarebbero andate a sostegno delle osservazioni".

L'Anas, secondo i comitati, avrebbe commesso anche una serie di irregolarità e di forzature procedurali che comprometterebbero l'intero procedimento di autorizzazione presso l'Ufficio Valutazione d'Impatto Ambientale e che, pertanto, renderebbero irricevibile il progetto preliminare sottoposto a Via.

In particolare, secondo i comitati, l'Anas ha inteso procedere ai sensi del D.Lgs.n. 163/2003 e non ai sensi del D.Lgs.n. 152/2006 come prescritto dalla Direzione affari della presidenza, politiche legislative e comutarie, programmazione, parchi, territorio, ambiente di Regione Abruzzo e dallo stesso ufficio Via. E non si tratta di una semplice questione di forma, bensì di sostanza, poiché riguarda la tempistica delle osservazioni (60 o 30 giorni) e la risoluzione progettuale da presentare ai fini della valutazione. Non solo. L'Anas avrebbe anche chiesto autorizzazione al Ministero per la convocazione della Conferenza dei Servizi ancor prima di riattivare la procedura di Via. Su questi punti, è stata annunciata la volontà arrivare ad una interrogazione parlamentare.

Ultima modifica il Lunedì, 13 Giugno 2016 12:29

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