Mercoledì, 06 Luglio 2016 14:11

Civici e centrodestra: "Sulla vicenda dei Sal, il Sindaco riferisca in Consiglio"

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"La vicenda del recente avviso di garanzia al sindaco mostra plasticamente la diffusa concezione distorta della cosa pubblica".

A dirlo è il gruppo consiliare di Appello per L'Aquila che vogliamo. "In un post su Facebook, il sindaco descrive una delle contestazioni che gli viene addebitata: “avrei sollecitato, cosa che ho fatto più volte, il pagamento di un SAL per una ditta che stava per fallire. Interventi di questo tipo li ho fatti più volte, di sollecitare il pagamento dei SAL, per tutti, soprattutto per casi disperati.” Non stiamo qui parlando assolutamente della vicenda giudiziaria - sottolinea il gruppo, che esprime i consiglieri Ettore di Cesare e Vincenzo Vittorini - di cui si apprendono solo alcune indiscrezioni dalla stampa, ma di altro. Una norma, da noi caldeggiata e suggerita, prevede che l’approvazione dei SAL (Stato Avanzamento Lavori) sia subordinata al fatto che l’impresa dimostri di aver pagato subappaltatori e fornitori, che per la maggior parte dei casi sono aquilani. Da quello che si apprende il Sindaco sarebbe entrato a gamba tesa sugli uffici del comune per far pagare un SAL senza che le carte relative alla corretta liquidazione di quanto dovuto ai subappaltatori fossero in regola. Avrebbe telefonato a un suo funzionario addirittura in presenza dei legali dell’impresa che doveva ricevere il pagamento. Quel pagamento, tra le altre cose, avrebbe quindi penalizzato proprio i subappaltatori e fornitori aquilani".

Oggi nella nostra città, per stessa ammissione del sindaco, funziona in questo modo, incalza Aplcv: "se hai un problema ti rivolgi al primo cittadino e la situazione si 'sblocca' al di la se la cosa sia più o meno corretta. In un comune che invece funzioni normalmente, cittadini e imprese per veder riconosciuti i propri diritti non hanno bisogno di cercare favori e chiamare santi in paradiso. Esistono delle procedure per verificare che le carte siano a posto e dei criteri di pagamento chiari che stabiliscono ferreamente l’ordine ed i tempi in cui verranno emessi i pagamenti, senza che ci sia la possibilità che uno venga pagato prima, penalizzando altri, solo perché arriva una telefonata o che addirittura venga pagato pur non avendone il diritto. Che sia o meno un “caso disperato”".

Poi, la stoccata: "Ci chiediamo cosa pensino di questo modus operandi i partiti che sostengono l’Amministrazione e lo stesso vicesindaco Trifuoggi. Il sindaco deve riferire della vicenda urgentemente in Consiglio comunale: infatti le fumose spiegazioni sui social network, con gli immancabili accenni a fantomatiche teorie del complotto, non sono assolutamente adeguate alla gravità della situazione che esige un chiarimento nelle opportune sedi istituzionali".

A qualche ora dal comunicato di Aplcv, anche il centrodestra cittadino si è unito alla richiesta al primo cittadino affinché riferisca in aula sulle indagini che lo riguardano. "La vicenda giudiziaria che coinvolge il sindaco Massimo Cialente e il Partito Democratico sta assumendo tinte sempre più fosche - scrivono Guido Quintino Liris, Raffaele Daniele, Alessandro Piccinini, Pierluigi Properzi, Roberto Tinari, Vito Colonna, Giorgio De Matteis, Luigi D'Eramo, Emanuele Imprudente e Daniele Ferella - nel silenzio assoluto di tutta la maggioranza che amministra questa città. La nostra estrazione politica e culturale ci porta a rimanere garantisti fino a dimostrazione di colpevolezza da parte degli organi inquirenti; ciononostante, vorremmo chiamare il primo cittadino ad un gesto di responsabilità politica. Chiediamo ufficialmente al Sindaco di venire in Consiglio Comunale a riferire sull'accaduto: non riteniamo sia ulteriormente opportuno dover apprendere dalla stampa e dal web elementi financo particolareggiati che testimoniano di una condotta politica e amministrativa quantomeno discutibile non solo del Sindaco ma di tutto un mondo politico".

"Vogliamo conoscere quale siano i rapporti tra la classe dirigente di centrosinistra - che da 10 anni gestisce tutto in questa città - e il mondo dell'impresa, vogliamo sapere se il comportamento assunto sia stato lo stesso nei confronti di tutte le imprese, se siano state fatte o meno forzature amministrative", incalzano i consiglieri di centrodestra. "Sappiamo bene come il coinvolgimento di esponenti di spicco del Partito Democratico porterà a breve ad un clamore nazionale su questa nuova vicenda giudiziaria aquilana: non ci stiamo a passare per silenti complici politici, vogliamo prendere ufficialmente le distanze da quanto emerge dalle intercettazioni e cioè da un atteggiamento di estrema disinvoltura amministrativa che ad oggi non riteniamo rappresenti più una garanzia per tutti i cittadini aquilani".

Ultima modifica il Mercoledì, 06 Luglio 2016 17:03

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