Mancano otto mesi alle elezioni amministrative dell'Aquila, che sanciranno il nuovo sindaco per la terza legislatura del post-sisma, la prima sicuramente priva dell'attuale primo cittadino Massimo Cialente.
Oltre al centrosinistra, di cui abbiamo scritto spesso negli ultimi mesi e che attualmente sembra partire da favorito, inizia a scaldare i motori anche la variegata galassia del centrodestra.
Il coup de théâtre l'ha inscenato la settimana scorsa il numero uno della Lega Nord Matteo Salvini, che dallo storico palco di Pontida ha lanciato inequivocabilmente la candidatura del consigliere eletto con La Destra ed oggi salviniano Luigi D'Eramo, sul palco a fianco al leader leghista insieme all'altro consigliere comunale del partito (oltre a Daniele Ferella), Emanuele Imprudente.
Dopo aver proposto a giugno le primarie aperte [leggi l'articolo], Noi con Salvini ha deciso di lanciare la candidatura di D'Eramo, spinta anche dalle risposte tiepide all'idea delle primarie, da parte degli alleati (ex?) del centrodestra cittadino. Primo tra tutti Forza Italia, partito ormai indebolito a livello nazionale e locale.
Fuori dagli schemi dei maggiori partiti presenti in consiglio comunale, sarà invece ufficializzata entro il mese di ottobre l'operazione politica che mira a candidare come sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi. Si dovrebbe concretizzare, dunque, un'ipotesi sulla quale old.news-town.it scriveva già lo scorso anno [leggi l'articolo].
L'aquilano, 41 anni, dipendente del comune di Ocre, è stato sindaco di Villa Sant'Angelo (L'Aquila) per 11 anni, i peggiori del post-sisma nel piccolo comune della media valle dell'Aterno. Non ha mai avuto rapporti idilliaci con gli esponenti del centrodestra aquilano e per questo non si sente parte di un percorso verso eventuali primarie. Una candidatura che potrebbe definirsi civica-lepenista, ispirata dal leader dell'estrema destra francese Jean-Marie Le Pen e che sarà certamente sostenuta dall'associazione neofascista Casapound, dalla sezione aquilana di "Sovranità nazionale", dal partito di destra Fratelli d'Italia e da alcuni fuoriusciti dai partiti oggi rappresentati in consiglio, tra cui Ersilia Lancia, già consigliera e assessora provinciale con Forza Italia.
Sempre a fine ottobre verranno presentati i principali temi sui quali si batterà la coalizione "identitaria": diritto alla casa, recupero delle periferie, spazi per l'aggregazione. Bisognerà anche vedere come si porrà Biondi nei confronti delle politiche di integrazione, stretto a morsa tra gli alleati (in primis Casapound), contrari ad ogni forma di accoglienza dei migranti, e la sua visione da "ex amministratore", che spesso l'ha portato a prendere posizioni più aperte e meno reazionarie nei confronti della migrazione.
L'obiettivo (non dichiarato) è superare la soglia di sbarramento, per entrare in consiglio comunale e tracciare una breccia negli equilibri della destra aquilana. Sarà interessante osservare quanto in campagna elettorale - e soprattutto alle urne - D'Eramo e Biondi si "pesteranno i piedi" alla ricerca del consenso a destra.
Sempre fuori dai partiti, c'è curiosità intorno alla eventuale candidatura del Movimento 5 Stelle. I pentastellati si presentarono anche nel 2012, raccogliendo un misero 1,2%, di poco inferiore all'1,7% della sua candidata Enza Blundo, oggi senatrice.
Il prossimo anno, è banale sottolinearlo, sarà diverso: i sondaggi sorridono ai Cinque Stelle, nonostante le oscillazioni dovute ai problemi recenti (leggi alla voce Raggi) e nonostante non abbiano mai scaldato troppo il cuore degli aquilani.
Ad ogni modo, nel capoluogo abruzzese è da tempo accesa la discussione interna: solo qualche giorno fa [leggi l'articolo] i gruppi frammentati dei meetup cittadini si sono incontrati all'Aquila per tentare faticosamente di unirsi in un percorso comune.
Diverse (e per niente pacifiche) sono le visioni, ed anche i nomi. Si parla da tempo di un interessamento alla candidatura da parte dell'urbanista Antonio Perrotti, e dell'avvocata aquilana Marilena De Ciantis, tra le altre cose moglie dell'ex assessore comunale Pierluigi Pezzopane. Tra i rumors dell'ultim'ora, però, è spuntato anche il nome di Fausto Corti.
L'avvocato (che interpellato a proposito ha per ora smentito) sarebbe spendibilissimo come sindaco di M5S: di ideologia socialista, cresciuto negli anni floridi della sinistra idealista aquilana, da sempre presente nella vita pubblica cittadina - per anni attivista di Italia Nostra - appartiene ad una famiglia importante e nota in città, e si è contraddistinto negli ultimi anni anche per una dura guerra al sindaco Cialente. Segue, infatti, da tempo i ricorsi degli inquilini del Progetto Case contro le controverse maxi-bollette per gli alloggi post-sismici.
Chissà che non sia lui il nome sul quale far convergere le divisioni interne ai pentastellati aquilani. Staremo a vedere.