Sono questi gli obiettivi del Comitato Sisma.12, nato dall’esigenza dei cittadini del cratere di dotarsi di uno strumento in grado di rappresentarli in tutto il territorio coinvolto dal terremoto del maggio 2012. Il Comitato, ieri, ha risposto all’invito degli aquilani e ha partecipato alla Festa della [non] ricostruzione.
Alessandra Borelli ha voluto raccontare il perché di questo viaggio.
Sono emozionata.. dopo 10 mesi di contatti virtuali con i nostri compagni di calamità naturale e politica, domani ci conosceremo personalmente a L'Aquila durante la Festa della (non)ricostruzione. Credo che sia un momento importante per tutti e sono al contempo avvilita per l'anestesia emotiva della mia gente, l'ignoranza del senso di solidarietà, che porta gran parte delle persone a chiudersi la porta alle spalle, per lasciare fuori il resto del mondo. Anche quando la porta è ancora quella di una roulotte o di un camper...
Sono perplessa per l'indifferenza che è stata instillata così bene e così in profondità da renderci insensibili a tutto ciò che non ci passa attraverso viscere e portafogli. E a volte non basta nemmeno quello.
Un popolo rassegnato, sotto anestesia, attendista, mugugnante e privo di reazione, senza la dignità dei propri diritti, ma ligio ai doveri... questo è quel che è diventato l'emiliano.Quello che per iconografia "ce la fa da solo". Spesso mi chiedo perché me la sono presa così a cuore la difesa di chi non si sa difendere, poi penso che se succedesse a me l'indifferenza altrui mi farebbe male e allora continuo e sono felice di vedere che ci sono altri compagni di strada, per quanto pochi, che sanno ancora camminare insieme...!
In fondo, anche se un cuore ricco di emozioni e ideali non basta a pagare le bollette, sono orgogliosa della mia ricchezza... e 'fanculo il resto!