L'approvazione è arrivata in serata, con 17 voti favoreli, 6 contrari e 4 astenuti. Dopo più di quattro ore di discussione, l'assise consiliare ha ratificato l'accordo di programma, sottoscritto dal Comune e dalla Provincia dell'Aquila, per il progetto "Parco Urbano di Piazza d'Armi". La maggioranza, però, ha mostrato di nuovo evidenti limiti di tenuta. Tanto che il primo cittadino, scherzando e chissà fino a che punto, ha sussurrato ai giornalisti in aula che si potrebbe tornare presto alle urne. Impensabile, ad oggi. L'aria, però, è tesissima.
Pensare che il presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, non voleva neppure aprire la discussione: andava semplicemente ratificato un accordo, su di un progetto che aveva già avuto il via libera in Consiglio. E invece, dopo che l'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano ha spiegato che l'intesa con la Provincia servirà a "garantire la completa attuazione delle successive fasi di realizzazione dell'opera, a rilasciare celermente pareri e autorizzazioni di competenza, al fine di garantire la conclusione dell'intervento nei tempi limitati, e a determinare specifiche forme di collaborazione per l'utilizzo delle realizzande infrastrutture per fini istituzionali", in aula si è scatenata la bagarre.
Il progetto prevede la realizzazione di un parco urbano, dell'estensione di circa 80mila metri quadri, per il quale sono stati stanziati 4 milioni di euro, di un teatro da 700 posti, con annesse sala conferenze, uffici, libreria, videoteca e servizi di bar e ristorazione, finanziato dal Governo australiano per complessivi 3 milioni di euro, una piazza e un parcheggio, su una superficie di circa 32mila metri quadri, un terzo dei quali destinati a parcheggio sotterraneo per 400 posti auto, con aree adibite e servizi per circa mille metri quadri. Il Comune dell'Aquila ha inserito il progetto, acquisito dalla giunta all'esito di un concorso di progettazione, nel bando "Piano per le città", ottenendo ulteriori 15 milioni di euro di fondi ministeriali, a copertura totale degli interventi.
Un progetto importante, in altre parole. Che cambierà profondamente il volto del polmone della città. E' questo, però, il punto: i consiglieri di opposizione, e alcuni di maggioranza, hanno sottolineato che il Parco Urbano avrà, in realtà, ben pochi spazi verde. Nessuno ha inteso mettere in dubbio la qualità del progetto risultato vincente dal concorso di idee: in molti hanno criticato, piuttosto, i requisiti imposti dall'amministrazione. Era davvero necessario un altro teatro in città? Chi assumerà i costi di gestione? E ancora: perché progettare nel parco una sala conferenze, uffici, ristoranti, bar, libreria e persino una videoteca?
"E' una idea di parco ben diversa da quella che hanno molti di noi", ha sottolineato Enrico Perilli, consigliere di maggioranza che, in nome delle battaglie combattute in passato per evitare che il cemento aggredisse Piazza d'Armi, si è detto contrario al progetto. Così come il collega Antonello Bernardi, che ha ricordato come il verde sia già stato 'sacrificato', all'indomani del sisma, con la ricollocazione, chissà quanto provvisoria, della Chiesa di San Bernardino e della mensa di Celestino, realizzati su una superficie di 5500mq dalla Protezione Civile, e con lo spazio attrezzato per il mercato di Piazza Duomo.
Parole che hanno fatto letteralmente infuriare il sindaco, Massimo Cialente: "Stiamo parlando di un'area strappata ai carri armati, acquistata dal Comune, con una operazione molto intelligente, per soli 2milioni e con l'idea di restituirla alla città. Abbiamo progettato un parco urbano moderno, europeo: è per questo che siamo riusciti a vincere il concorso bandito dal Ministero, assicurandoci 15milioni di euro. Rispetto, naturalmente, le opionioni di tutti: è ora, però, di fare chiarezza".
"Con umiltà", ha continuato il primo cittadino con una metafora calcistica, "dobbiamo riconoscere che eravamo una buona squadra di serie C2. La storia ci ha costretto a giocare in Champion's League. Non sta andando neanche troppo male: ad oggi, siamo in grado di stanziare progetti per 100mila euro al mese. Se il Governo mettesse a disposizione i fondi necessari, riusciremmo a ricostruire la città in tre anni. Dobbiamo evitare orpelli, però. Pensavo di arrivare qui e votare molti provvedimenti e, invece, si è aperto un dibattito assurdo, su un progetto che nasce grazie alla nostra volontà di strappare il parco all'idea di farne un business park. Un progetto sostenuto dal centro destra cittadino. Sento parlare di coerenza e mi sta benissimo: se dentro il parco c'è lo spettro ovale in cemento che ospita il mercato, però, è anche per colpa sua", ha urlato Cialente rivolgendosi a Bernardi. "E' stato anche lei a sostenere la necessità di spostare a Piazza d'Armi il mercato. Legittimo che oggi non voti con la maggioranza, le chiedo però di non prendere per i fondelli la città. Voglio gente seria. E' stato lei a spingere per costruire quello scempio nel parco: a questa amministrazione è costato quasi 2milioni. Se lo nega non ha rispetto di se stesso".
Un attacco durissimo, che ha lasciato senza parole molti consiglieri di maggioranza. Anche perché, al di là della proposta di un consigliere piuttosto che di un altro, è stata l'amministrazione Cialente a deliberare di portare a Piazza d'Armi il mercato ambulante. Un attacco che arriva a pochi giorni dalla cena nei locali della Ex Onpi, con la maggioranza chiamata a discutere del nuovo Piano Regolatore: una cena che è finita con una violenta rissa verbale. Sono volate parole molto pesanti tra il capogruppo del Partito Democratico, Capri, e il primo cittadino. Non solo: una bottiglietta di plastica avrebbe colpito, per sbaglio, il consigliere Perilli. Insomma, l'atmosfera è a dir poco incandescente. Preoccupante, se è vero che la maggioranza sarà chiamata, nelle prossime settimane, a prendere decisioni molto importanti per il futuro della città.
"Si tratta di un atto urbanistico importante - ha provato a spiegare l'assessore Di Stefano, per calmare le acque - il progetto esecutivo del Parco è già in avanzato stato di predisposizione. A breve avremo dunque il definitivo e, finalmente, potremo partire con la gara per l'affidamento dei lavori".
In realtà, come sottolineato dal consigliere Ettore Di Cesare, è proprio questa la criticità più preoccupante: il Parco Urbano, un progetto da 20milioni di euro, non è inserito in un contesto più ampio di pianificazione urbanistica. Non è armonico con il contesto: se è vero che Piazza d'Armi sarà l'ingresso della città, non è chiaro che idea di ricostruzione sottenda. Il problema è sempre lo stesso: si va avanti senza una idea complessiva di città.
Alla fine, l'accordo di programma è stato ratificato. Con i voti di alcuni consiglieri di minoranza che, seppur critici, hanno sottolineato di aver deciso di votare con la maggioranza per non far perdere alla città un finanziamento così importante. Succede anche questo a L'Aquila.