Martedì, 06 Dicembre 2016 11:16

L'Aquila, qui centrodestra: 'nodo' primarie per l'unità della coalizione

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"L'unica via per una rinascita credibile del centrodestra passa attraverso la legittimazione popolare, attraverso le primarie. Chi non crede in questa proposta è chiaramente legato a vecchie logiche della politica, ai tavoli bui e oscuri delle segreterie di partito, che non danno più alcun tipo di risultato".

A due giorni dal referendum costituzionale che ha segnato la netta vittoria del No e il collasso del governo Renzi, con ripercussioni anche ai livelli locali, 'Noi con Salvini' rivendica il risultato delle urne - "una bocciatura netta della riforma, del governo Renzi e dei 9 anni di amministrazione del centrosinistra a livello cittadino" -  e cerca un 'linguaggio comune' su cui costruire la coalizione di centrodestra da contrapporre al 'Partito Democratico'.

Non sarà semplice trovarlo, però. Come ribadito a NewsTown dal coordinatore comunale Stefano Morelli, 'Forza Italia' intende sottoporre un'ampia rosa di nomi - dovrebbero essere sei - a sondaggio telefonico per uso interno, entro la fine dell'anno, per identificare così il nome del candidato sindaco da proporre alla futura coalizione. Al contrario, i salviniani spingono per le primarie. "Contrapporre alla proposta di primarie quella del sondaggio significa essere un poco fuori dalla storia", sottolinea Luigi D'Eramo ai nostri microfoni; "il sondaggio è un sistema che non funziona più - la Brexit, Trump e non ultimo il risultato del referendum ne sono la dimostrazione - e non si comprende, dunque,  il motivo per cui si voglia intraprendere una strada tortuosa e assolutamente inaffidabile piuttosto che dare la possibilità agli aquilani di poter scegliere un programma e un candidato sindaco".

Si tratta di un dibattito che interessa anche i livelli nazionali, evidentemente, e che determinerà - pure alle politiche - l'unità o la frantumazione del centrodestra. "In queste ore, Giorgia Meloni (leader di Fratelli d'Italia, ndr) va ribadendo il principio che la leadership del centrodestra debba essere indicata con le primarie: è la stessa posizione di Matteo Salvini, Raffaele Fitto e altri, segno che c'è una coscienza critica, propositiva, su cui vogliamo lavorare", ha aggiunto D'Eramo.

Il riferimento a Giorgia Meloni non è affatto casuale: a L'Aquila, 'Fratelli d'Italia' starebbe lavorando, con altre forze di destra radicale, alla candidatura - da indipendente - di Pierluigi Biondi, già sindaco di Villa Sant'Angelo, seppure il capogruppo alla Camera Fabio Rampelli, ospite in città di un dibattito sul referendum, abbia parlato esplicitamente di primarie in riferimento alle amministrative di primavera, generando più di qualche imbarazzo.

Così fosse, Forza Italia resterebbe l'unica forza del centrodestra cittadino a opporsi alle primarie. "Spero ci ripensino", ha ribadito D'Eramo; "riteniamo che Forza Italia sia componente importante per la costruzione di una futura coalizione di centrodestra: certo è che se dovesse tirare dritto per la propria strada non potremmo che prenderne atto e fare altrettanto, organizzando comunque le primarie". D'altra parte, "credo che il discorso - almeno sulle scelte di metodo - non possa essere allargato ad altri soggetti", ha tenuto a specificare. A delineare confini precisi della futura coalizione: "Proprio la vostra testata, nei giorni scorsi, ha pubblicato la notizia di un possibile avvicinamento dell'Udc alla maggioranza di centrosinistra, e non ci può essere neanche un minimo di ragionamento con chi intenda fare percorsi di questo tipo; vale lo stesso per il 'Nuovo Centro Destra': sono convinto non rappresenti alcun valore aggiunto avere in coalizione una forza politica guidata da Angelino Alfano".

E per quel che riguarda le altre forze civiche di destra? "Innanzitutto, aspettiamo di capire quali sono: oltre a qualche nome, non riusciamo a comprendere quale sia la reale capacità di mettere in piedi una lista e di rappresentare, dunque, un valore serio e aggiunto alla coalizione; qualora ci dovessero essere, comunque, saremmo pronti a dialogare anche con loro".

Dunque, D'Eramo torna sul nodo primarie: "Credo che potrebbero rappresentare un momento di festa per la coalizione che si vuole alternativa a questo Pd, una festa di democrazia, una grande prova di maturità, e sarebbe sciocco sottrarsi. L'ho detto due mesi fa, e lo ribadisco: voglio candidarmi alle primarie; dovessi vincerle, mi aspetterei correttezza dalle forze politiche che hanno appoggiato il percorso, se dovessi perdere invece sarei il primo a garantire con il mio movimento appoggio politico totale a chi risulterà vincitore. E' un principio semplice". Sulle modalità, poi, c'è la volontà di sedersi intorno al tavolo per scrivere regole condivise: "Possiamo chiamarle in altro modo, inventare una strada che modifichi le primarie per come le conosciamo - e che, nell'immaginario collettivo almeno, vengono associate al centrosinistra - caratterizzandole con elementi che appartengono di più alla nostra storia, alla nostra cultura politica. Sul punto, siamo disponibili a ragionare: ma non possiamo presentare alla città un candidato ed un programma senza la legittimazione degli aquilani".

Ultima modifica il Martedì, 06 Dicembre 2016 14:18

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