Sono in molti, però, a temere che l'istituzione dell'Ufficio speciale per la ricostruzione non sia altro che un nuovo commissariamento. Mascherato e, dunque, ancor più pericoloso.
In effetti, qualche dubbio è lecito se si legge con attenzione il regolamento dell'USRA, pubblicato sul sito del Comune dell'Aquila. In vigore dal 1 febbraio 2013, chiarisce all'articolo II che l'ufficio di Paolo Aielli "costituito dal Comune di L'Aquila su intesa con il Ministro per la Coesione Territoriale, con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, con il Presidente della Regione Abruzzo e con il Presidente della Provincia dell'Aquila", ha tra i suoi compiti la cura dell'istruttoria finalizzata all'esame delle richieste di contributo per la ricostruzione degli immobili privati, la cura della promozione e dell'assistenza tecnica alla ricostruzione pubblica e privata, la definizione dei piani e il coordinamento degli interventi per la ricostruzione e lo sviluppo del territorio, attestandone la congruità economica.
L'articolo ha fatto molto discutere. A Pierluigi Properzi, candidato sindaco con il Pdl nelle ultime elezioni, non piace affatto: "Ogni atto di programmazione del Comune dovrà avere il parere di congruità dell'ufficio, persino il cronoprogramma", spiega a NewsTown, "è scritto nel regolamento che Paolo Aielli ha approvato senza alcun passaggio in Consiglio comunale. Siamo dinanzi a procedure del tutto anomale, dubito che al di fuori dello stato di emergenza sia possibile affidare ad un ufficio, anche se speciale, un ruolo di questo tipo. L'articolo - aggiunge Properzi - non fa altro che riproporre un passo dell'intesa firmata dal Sindaco con Fabrizio Barca. In quel documento, però, era scritto che la procedura di verifica di congruità degli atti del Comune poteva avvenire solo prima dell'approvazione del Piano di ricostruzione. Il titolare dell'Usra, invece, ha eliminato il vincolo e mantenuto il potere al suo ufficio. Così, non si va avanti. Questo è chiaro".
Il consigliere Properzi è convinto che la città stia vivendo un nuovo commissariamento: "l'ufficio serve a controllare l'amministrazione. Il ministro Barca, come ripete spesso, non si fida minimamente dell'Aquila e degli aquilani. E’ ancor peggio di quanto fatto dopo il sisma: allora, infatti, i ruoli del commissario erano definiti, nei limiti operativi, dalla presidenza del Consiglio dei ministri. A capo c'era Gianni Chiodi, che rispondeva delle sue azioni anche elettoralmente. Ora abbiamo un soggetto che viene dal mondo dell'industria, un’industria molto chiacchierata, e nessuna sa di cosa si occupasse prima di arrivare a L'Aquila".
La questione andava gestita in maniera assai diversa, a parer suo: "andavano rinforzati gli uffici ordinari degli enti locali. Così hanno costruito una nuova filiera. Un vero e proprio carrozzone. Il titolare dell'Usra dovrebbe muoversi secondo un programma di lavoro concordato con l'ente, che ne definisca finalità e nodi. Purtroppo, al contrario, abbiamo ancora a che fare con situazioni poco chiare. Non capisco perché, ad esempio, dopo averlo impedito ai Comuni, l'ufficio potrà ricorrere a consulenze di cui non si esplicitano i criteri e le retribuzioni".
L'articolo 13, in effetti, stabilisce che assegnati all'Usra 50 funzionari, tra loro 25 a tempo indeterminato, "se per lo svolgimento dei compiti si registra la necessità di disporre di collaboratori di elevata e comprovata professionalità e di alta specializzazione, l’ufficio può ricorrere a collaborazioni esterne mediante l'affidamento di incarichi di consulenza anche a soggetti estranei alla Pubblica Amministrazione". Non basta. I singoli contratti stabiliscono la durata, il luogo di svolgimento, l'oggetto e il compenso per la collaborazione. Insomma, Paolo Aielli può fare un po’ quello che vuole.
Preoccupazioni esagerate a sentire Giustino Masciocco, di Sinistra Ecologia e Libertà, nella maggioranza che sostiene Cialente: "L'ufficio speciale è istituito dalla legge Barca, quindi non era previsto che il suo regolamento interno venisse approvato dal Consiglio comunale. Se la domanda è: le norme che regolano l'Ufficio andranno ad inficiare i poteri del Comune? La risposta è un deciso no. La programmazione, l'indicazione di dove operare, cosa fare in un'area, su quale far partire prima i lavori, sono scelte legate all'attività del Consiglio comunale. Apriremo un confronto, anzi uno scontro - promette Masciocco - nel caso l'ufficio dovesse elaborare e dare priorità a pratiche per le quali il Consiglio non ha previsto la destinazione".
In altre parole, il cronoprogramma sarà approvato in Consiglio, senza ingerenze: "giovedì abbiamo sospeso l'esame della delibera anche per aprirci ai contributi delle opposizioni, che avevano presentato degli emendamenti. Abbiamo voluto dare tempo agli uffici di elaborare e verificare quali potessero essere applicabili. A tutti interessa che ci sia una netta distinzione tra i poteri degli uffici speciali e i poteri che la legge riconosce agli uffici comunali. Potrebbero esserci dei contrasti su alcune decisioni, alcune norme, ma il compito dell'ufficio speciale non è quello di riprogrammare o ripianificare la città. L'Usra è chiamato a elaborare progetti e verificarne la conformità alle disposizioni di legge. Punto. La filiera, d'altra parte, non programmava. E l'ufficio sostituisce la filiera".
Certo è che il regolamento firmato da Paolo Aielli sembra conferirgli ben altri compiti: "Sul regolamento puoi scrivere quello che vuoi - sostiene Masciocco - ma se le norme dell'Usra contrasteranno con le disposizioni del Consiglio, la casa dei cittadini, verranno modificate. La scheda parametrica, per fare un esempio, è stata adottata dal Comune dell'Aquila e solo dopo dall'Ufficio speciale".
Nessun problema, dunque: "le scelte saranno politiche. Abbiamo deciso di iniziare i lavori di ricostruzione in alcune zone piuttosto che in altre, a partire dall'asse centrale, e andremo avanti. L'amministrazione ha fatto una scelta di responsabilità: vogliamo riprenderci pezzi di città, non si può immaginare una ricostruzione a macchia di leopardo. Non ne usciremmo più. Questa è la scommessa politica della giunta Cialente: abbiamo spalmato i soldi promessi dal governo su cinque anni e chiarito cosa si potrà fare. Non abbiamo mai detto che si farà: abbiamo detto che si potrà fare se il governo riuscirà ad assicurarci 1 miliardo l'anno fino al 2018. La speranza è che le minoranze in Consiglio decidano di votare con noi, sarebbe un segnale forte alla città e al prossimo governo. Se così non fosse, approveremo il cronoprogramma da soli".